<div dir="ltr"><div><div><div><div><div><div><div><div><div>Buongiorno Paolo,<br><br></div>da padre di un bimbo piccolo e zio di tre splendide bambine vorrei dire la mia nella speranza che possa esserti utile...<br><br></div>Le mie nipoti hanno pochi anni di differenza e spaziano dai 10 ai 4 anni mentre il mio non ne ha nemmeno 2. <br><br>Quella di 10 ultimamente ritiene di avere esigenze virtuali mentre le altre per il momento se ne fregano, sono frequenti i casi in cui mi richiede più o meno esplicitamente l' acquisto di uno smartphone o l' iscrizione ad uno o l'altro social network. <br>E' inutile fare i moralisti, a me fa ribrezzo l'idea che un bambino di 7 anni possa accedere a facebook ma mettendomi nei panni di questa generazione chiamata "nativi digitali" e soprattutto con l'esempio di genitori sempre connessi cosa volete che facciano questi bambini?<br><br></div>E' naturale che un bambino voglia imitare gli adulti, se gli adulti stanno sempre incollati a facebook e simili per loro diventa la normalità.<br><br></div>Tralasciando il lato moralista ed evitando inutili flame come genitore sarei ben contento di uno strumento che contemporaneamente consenta ai ragazzi di fare ciò che vogliono (usare i social) ma in totale sicurezza.<br></div>Questa ultima affermazione è quella che a mio modo dovresti approfondire, io farei connettere mio figlio solo se mi venisse garantita l'assoluta sicurezza del dato.<br></div>Io eviterei come la peste un servizio pubblico od hostato su server pubblici mentre valutarei un servizio hostato su un server di proprietà della scuola e che la scuola stessa ne diventi la responabile per i dati sensibili.<br><br></div>Questa è la mia personale opinione e spero possa esserti utile per delineare al meglio il tuo progetto<br><br></div>Saluti<br></div>Stefano <br></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 2 novembre 2015 14:26, Elena ``of Valhalla'' <span dir="ltr"><<a href="mailto:elena.valhalla@gmail.com" target="_blank">elena.valhalla@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><span class="">On 2015-11-02 at 13:45:55 +0100, Giuseppe Pigolotti wrote:<br>
> Io mi pongo e vi pongo una domanda: ma a sette anni i nostri figli<br>
> hanno proprio questa gran voglia di social e di relazioni virtuali? Nn<br>
> sarebbe meglio che li aiutassimo a creare relazioni reali favorendo<br>
</span>> momenti di incontro reale? [...]<br>
<br>
Esiste veramente questa distinzione tra reale e virtuale?<br>
<br>
Se uno telefona ad un suo amico per mettersi d'accordo per una cena in<br>
pizzeria, questa relazione è virtuale perché non ci si è parlati di<br>
persona? E se invece di telefonare gli si è mandata una mail?<br>
E se in pizzeria iniziate una conversazione interessante, ma dovete<br>
interromperla perché è tardi, e la proseguite la sera dopo via chat?<br>
<br>
(Ricordo che nella mail iniziale si stava parlando di configurare un<br>
social nel quale fossero iscritti solo dei compagni di classe che quindi<br>
si vedono di persona tutti i giorni a scuola)<br>
<span class="HOEnZb"><font color="#888888"><br>
--<br>
Elena ``of Valhalla''<br>
</font></span><div class="HOEnZb"><div class="h5"><br>
--<br>
Sito BgLUG: <a href="http://www.bglug.it" rel="noreferrer" target="_blank">http://www.bglug.it</a><br>
Mailing list: <a href="http://lists.linux.it/listinfo/bglug" rel="noreferrer" target="_blank">http://lists.linux.it/listinfo/bglug</a><br>
</div></div></blockquote></div><br></div>