Ciao, <div><br></div><div>Secondo me tutti 'sti social network sono solo strumenti. Possiamo essere d'accordo su questo?</div><div>Demonizzare lo strumento sarebbe come demonizzare il coltello ad esempio. Coltello mi serve per sbucciare la frutta ed è utile. Però potrei anche fare a fette la suocera! E, dunque non è strumento ma il fine che vuoi ottenere che va criticato.</div>
<div><br></div><div>Se si tratta di strumenti, allora sono strumenti di che cosa? Per quale fine? </div><div><br></div><div>Se il fine sia controllo sociale, profittarne, guadagnare denaro in modo poco trasparente , allora concordo: Unico modo di vincere è non giocare. E non per il fatto perché non conosco le regole ma proprio perché le conosco e le conosco molto bene. </div>
<div><br></div><div>Ad esempio, io oggi ho usato un social network </div><div><a href="http://beta.growtheplanet.com/it/">http://beta.growtheplanet.com/it/</a> magari in futuro diventa un altra cosa, cambia le regole, e io me ne andrò. Oggi mi serve per conoscere le persone che coltivano un orto e per scambiare con loro i miei prodotti. Per fortuna non serviva la carta di credito. Certamente ora tutti sanno dove è il mio orto e che cosa coltivo. Ci sta che trovo qualche pubblicità mirata dentro la casetta della posta. </div>
<div><br></div><div>Vladi</div><div><br></div><div>PS: Ecco vi le regole di un gioco che giochiamo tutti quanti. Ma siccome le conosciamo in pochi, ci stiamo tutti quanti. E direi disperatamente giochiamo</div><div><br></div>
<div>- Sistema paese Italia produce in un anno valore di, diciamo 10 000 euro (famoso PIL)</div><div>- Per scambiare beni e servizi usiamo 1000 euro. In tutto paese ci sono solo questi 1000</div><div>- Velocità della moneta è 10. Passa da mano in mano 10 volte (10 X 1000 = 10 000)</div>
<div>- Dunque nostro rapporto debito / PIL è 10%</div><div>- Il mezzo di scambio quelli 1000 lo può produrre solo un privato</div><div>- Alla fine del anno dobbiamo restituire 1000 con tasso di interesse, diciamo, 5% che il privato che ha prodotto quelli 1000 pretende</div>
<div>- Per non sottrarre la liquidità dal sistema (ci serve per continuare a scambiare nostri beni e servizi prodotti) decidiamo di indebitarsi anche per quelli 50. Ora il tasso di 5% per anno successivo sarà calcolato su 1050 e cosi via.</div>
<div>- Dopo 33 anni (supponendo PIL identico, produzione costante e sempre 10 000) rapporto debito /PIL è 50%</div><div>- Dopo 50 anni 114%</div><div>- Dopo 60 anni 200%</div><div>- Dopo 68 anni 300%</div><div><br></div><div>
L'unico modo a farlo rallentare è lavorare di più, produrre di più, consumare di più, andare più tardi in pensione. O abbassare il tasso d'interesse. Si fa rallentare il debito PIL però scopiamo noi. Con queste regole, prima o poi si arriverà al punto di rottura (dove ci siamo oggi, più o meno) ... Mettiamo che mentre tutti noi chiediamo la liquidità per poter giocare , il privato non la reinserisce nel circolo. Anzi, la sta rastrellando da tutte le parti portandoci al fallimento... </div>
<div>E che si fa? Si continua a giocare? </div>