[FoLUG] Mame ovvero giochi retrò da bar.

Riccardo Corrado riccardo.corrado@gmail.com
Ven 12 Ott 2012 07:40:21 CEST


Se fai finta di non averlo letto vuol dire che non lo hai capito.

È provocatorio, quindi vuole sollevare una discussione e non è a favore del
brevetto.
Usa solo il brevetto per denunciare una situazione molto grave ottenuta con
una tutela che viene creduta più debole rispetto al primo.

Nella pratica, con il cloud online sarà peggio, è molto problematica.

Ciao.
Ric
Il giorno 12/ott/2012 07:01, "Michele Mordenti" <michele.mordenti@gmail.com>
ha scritto:

> Faccio finta di non aver letto il tuo p.s.
>
> Sent from iBad
>
> Il giorno 11/ott/2012, alle ore 09:45, Riccardo Corrado <
> riccardo.corrado@gmail.com> ha scritto:
>
> > Il 11 ottobre 2012 04:41, Paolo Palmieri <palmaway@gmx.it> ha scritto:
> >>> Il termine "concettualmente superate" non è corretto, ma spesso accade
> >>> che la desuetudine di un "oggetto", soprattutto in ambito informatico,
> >>> porti al venir meno del concetto chiave (diritti morali a parte) di
> >>> tutti i diritti di privativa: la tutela dell'interesse economico del
> >>> creatore.
> >>
> >> Difficile da dimostrare nel caso delle ROM del MAME. Anche di recente,
> >> alcune compagnie, fra cui Atari e Capcom, hanno continuato a vendere o
> >> dare in licenza le ROM. Sempre di recente Sony ha intentato causa a un
> >> produttore di emulatori (Connectix).
> >
> >
> >
> > Assolutamente vero. Non ho mai parlato di legale, o illegale
> >
> >
> >
> >>> Ormai le ROM emulate dal mame non sono più di rilevanza economica per
> il
> >>> produttore, per questo motivo si trovano un po' ovunque e nessuno
> >>> persegue chi le distribuisce
> >>
> >> La differenza fra legale e non perseguito mi sembra evidente, ma sono
> >> d'accordo sul principio.
> >>
> >>> In questo caso è il mercato che risparmia cause legali.
> >>
> >> Probabilmente vero. Anche se solo una piccolissima percentuale del
> >> materiale protetto da copyright disponibile in rete per il download
> >> genera cause legali. Questo potrebbe essere anche dovuto alla non
> >> conoscenza della reperibilità da parte dei detentori dei diritti, alla
> >> difficoltà di adire le vie legali in giurisdizioni diverse, alla
> >> difficoltà di ottenere ingiunzioni efficaci per la rimozione del
> >> materiale, alla carente legislazione di alcuni paesi...
> >
> >
> >
> > L'opportunità è tutto, quindi togli pure il probabilmente. Io sono
> > dell'idea che se non si cala il diritto in un contesto reale, allora
> > si diventa pazzi.
> >
> > Alla fine, il discrimine diventa la volontà di perseguire. Certo, una
> > licenza scritta che prevede la diffusione gratuita e libera, sarebbe
> > la cosa migliore, ma non viviamo in un mondo perfetto.
> >
> >
> >
> >> Alle volte anche ottenere un vantaggio competitivo può essere alla base
> >> della mancata attivazione di percorsi legali. Si pensi a quanto abbia
> >> giovato a Microsoft la diffusa disponibilità di copie non autorizzate
> >> dei suoi sistemi operativi in paesi, o per fasce di clientela per cui il
> >> costo era eccessivo. Linux avrebbe certamente un'utenza maggiore, se
> >> questo non si fosse verificato.
> >
> >
> >
> > Vorrei soffermarmi su un punto in cui spesso facciamo confusione.
> > Il brevetto, o il copyright attribuiscono diritti di privativa, simili
> > alla proprietà, quindi dicono chi ha questi diritti, che comportano
> > due tipologie di altri diritti: morali ed economici.
> > Le licenze (facenti capo ai diritti di sfruttamento economico), ovvero
> > il come, è il titolare che le stabilisce: il titolare può diffondere
> > il suo diritto sia gratuitamente sia open source sia closed sia a
> > pagamento sia in maniere combinate delle precedenti, ma si tratta
> > della licenza, che è un'altra cosa rispetto al diritto di privativa.
> >
> >
> >
> >>
> >>> Infatti uno dei temi più dibattuti è la lunghezza della durata dei
> >>> diritti di privativa intellettuale. In campo sw, sono molti i brevetti
> >>> che vengono fatti decadere prima dello scadere dei 20.
> >>
> >> L'articolo 52 della convenzione europea sui brevetti esclude
> >> esplicitamente i programmi per computer dalla brevettabilità (al comma
> >> 2). La situazione è diversa negli Stati Uniti.
> >
> >
> >
> > Infatti io non ho parlato di diritti brevettuali, ma genericamente di
> > diritti di privativa, per di più intellettuale e non industriale, così
> > da ricomprenderli tutti.
> >
> > Il fatto che il brevetto sul sw non sia possibile è vero, purtroppo
> > solo in parte, dato che c'è dottrina e giurisprudenza della
> > Commissione EPO che risultano molto più "permissive". Di fatto,
> > parlado in temini pratici, con determinati accorgimenti e distinguo,
> > il brevetto sul sw è possibile anche in Europa.
> >
> >
> >
> >>
> >> Al di là di tutto questo, che ha un valore relativo, mi chiedo se abbia
> >> senso per un LUG promuovere un'operazione di questo tipo, proprio quando
> >> cominciano a diffondersi giochi di livello, sia commerciali (come quelli
> >> inclusi nei vari Humble Bundle, o nel prossimo venturo Steam) che open
> >> source. Mi sembra che in particolare i secondi sarebbero da
> privilegiare.
> >
> >
> >
> > Per quello che mi riguarda è solo lo zucchero sul bordo della
> > medicina...in pratica mi serve solo come motivo per aprire gli occhi
> > alle persone, mostrando che esiste un altro mondo rispetto a quello
> > che conoscono. Sicuramente utilizzeremo anche i vari giochi open
> > source, ma partire da qualcosa che già si conosce in un altro ambiente
> > agevola di più.
> >
> > Ciao.
> > Ric
> >
> > P.S.: ora apro il flame, ma spero che permetta di aprire un
> > interessante momento di riflessione.
> > Tutti affermano che il brevetto sul sw è assolutamente da evitare e,
> > per quanto riguarda tipo forza della tutela e cosa viene tutelato,
> > sono d'accordo.
> > Ma che ne pensate di un diritto d'autore su sw closed, che ha tempi di
> > tutela ben superiore al brevetto e che tu non puoi decompilare neanche
> > quando il tuo diritto è sancito dalle libere utilizzazioni, in quanto
> > ci sono le misure di sicurezza con proprie protezioni normative, che
> > le rende inviolabili? E non parlo dei sw scaricabili da internet, o
> > della bache dati online...l'apoteosi della chiusura aziendale!
> > Con il brevetto, il tiutolare è costretto a depositare l'eventuale
> > codice sorgente, o logiche di programmazione. Da un certo punto di
> > vista è molto più open source il brevetto piuttosto che il copyright.
> >
> >
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