<html><head></head><body>Sono d'accordo con quello che dici Davide, c'è in effetti un grosso rischio di falsi positivi per come funziona il bluetooth, non so se vi è mai capitato di fare una scansione in un luogo pubblico e verificare quanti devices vengono rilevati.<br><br>Per quanto riguarda il consorzio a cui appartiene la società la cui applicazione è stata scelta per il territorio nazionale, sembra che abbiano abbandonato la scelta di decentralizzare l'archiviazione dei dati.<br>Sarebbe bene si usasse a questo punto ( ma anche prima) una soluzione opensource.<br><br>Il garante non si è ancora espresso in merito alla app scelta.<br>Alex.<br><br><br><br><div class="gmail_quote">Il 21 Aprile 2020 06:44:35 CEST, Davide De Prisco <deprisco.davide@gmail.com> ha scritto:<blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
<pre class="k9mail">Ciao Cleto ottimo il tuo spunto di discussione!<br>Noi come gruppo abbiamo appena acquistato dei braccialetti<br>programmabili che sarebbero un ottima base di partenza per una<br>soluzione come quella da te proposta.<br>Il problema rimane nel tipo di dato da raccogliere e nelle tempistiche.<br>Se veramente un infetto può continuare ad essere contagioso per più di<br>14 gg e questo viaggia tutti i giorni perché dipendente in un' azienda<br>"essenziale" (evitando per ora il problema dei mezzi pubblici in cui<br>avrebbe persone nella "zona d'infezione" nell'ordine di molte decine<br>a viaggio) questo gira in auto in mezzo al poco traffico rimasto,<br>potresti pensare che avendo vicino delle persone sia in fila ad uno<br>sportello o fuori ad un supermercato mentre è in colonna ad un<br>semaforo senza contatti coi "limitrofi". Questa la casistica<br>ipotizzando l'approccio italiano con bluetooth ma senza GPS se invece<br>usi anche il tracciamento satellitare questo inconveniente lo puoi<br>risolvere confrontando anche i dati di mappe stradali.<br>Nei condomini io ed il mio vicino, divisi solo da un muro e che in<br>quarantena passiamo ore di ipotetica vicinanza per la conformazione<br>dei nostri appartamenti (perché abbiamo i televisori in due stanze<br>adiacenti ) saremmo visti come amanti o come una grande famiglia<br>allargata? Poi però c'è il vero problema: dove metti i dati? Come li<br>analizzi? Usi dei chip per la misurazione dell'accelerazione per<br>determinare se il "portatore" del braccialetto ha starnutito?<br>Ho sentito poco fa che in Italia si pensa di ospitare questi dati<br>sensibili in caserme, come se il problema di questi fosse l'accesso<br>fisico....<br>Se fossimo in un regime decisamente meno democratico sicuramente<br>avremmo molti più "strumenti".<br>Ad oggi credo che i mezzi necessari per recuperare tutti i vari dati<br>ci siano ma la gestione di una tale mole di informazioni sarebbe più<br>complicato delle analisi delle mie navigazioni su goooooogle e se<br>questo lo moltipliche per le persone da analizzare il problema<br>esplode.<br>La quantità di analizzatori/validatori di dati sarebbe maggiore degli<br>analizzati e questo per avere dati usabili in poche ore dopo la<br>scoperta di un positivo.<br>Se invece riduci la quantità d'informazioni raccolte rischi di perdere<br>contagiati e te ne basta uno scappato all'analisi per creare altri<br>problemi.<br>Cavolo... era molto più semplice con AIDS.<br><br>--<br><br>Davide<br></pre></blockquote></div><br>-- <br>Inviato dal mio dispositivo Android con K-9 Mail. Perdonate la brevità.</body></html>