[glux] Fwd: Re: [Discussioni] Microsoft e lo shared source.

_Cri_ _Cri_ <bigamons@libero.it>
Fri, 1 Nov 2002 15:25:33 +0100


Interessante post da un (interessante) thread sull'(interessante) lista
"Discussioni" di Associazione Software Libero...

Cri


----- Forwarded message from Carlo Daffara <cdaffara@mail.conecta.it> -----

> From: Carlo Daffara <cdaffara@mail.conecta.it>
> To: <discussioni@softwarelibero.it>
> Subject: Re: [Discussioni] Microsoft e lo shared source.
> Date: Thu, 17 Oct 2002 19:13:59 +0200 (CEST)
> 
> On Wed, 16 Oct 2002, Leandro Noferini wrote:
> > > I problemi li avranno piu' avanti, quando la loro spinta espansionistica
> > > verso i mercati verticali
> >
> > Che sono i "mercati verticali"?
> I mercati tipo ERP (enterprise resource planning), i gestionali mid/high
> size, cose cosi'. Microsoft ha comprato due ditte, una specializata in ERP
> e una in CRM. In questo modo andra' (quando avra' finito la migrazione su
> .net dei programmi) direttamente in competizione con i suoi ex-partners,
> che vendevano i loro programmi su piattaforme Microsoft. Adesso ovviamente
> andranno in competizione, non solo con i grandi (Siebel, SAP, Peoplesoft,
> ecc.) ma con le centinaia di software house che hanno sempre fatto la
> fortuna di Microsoft. Adesso cominceranno a guardare altrove, visto che o
> migrano a .net o non girera' piu' nulla.
> 
> 
> > > li portera' in concorrenza con i loro ex-partner di canale; questo - e
> > > la forzata migrazione a .net, che costa in termini di training e
> > > risorse per la conversione del codice - sta rendendo meno inappetibile
> > > la migrazione verso linux o java come piattaforme di sviluppo.
> >
> > Io credo che invece le contraddizioni non saranno solo tecniche perché
> > ci metto anche la crisi del settore e le contraddizioni nella stretta
> > sul diritto d'autore che sono costretti ad inventarsi (DMCA, EUCD, li si
> > possono giudicare come ci pare ma sono assurdità) che non porteranno
> > troppo bene.
>
> La crisi del settore e' relativa; si sa gia' che nella fine 2003-inizio
> 2004 ci sara' un'altra ondata di acquisizioni hardware di notevole volume
> (l'hardware e' un mercato ciclico, con durata dai 5 ai 7 anni massimo),
> semplicemente Microsoft ha piu' soldi in banca e puo' resistere piu' a
> lungo.
> La parte legislativa non e' il vero problema- a lungo andare le
> infrastrutture legislative sono ignorabili o evitabili se il vantaggio
> economico e' significativo. Il problema e' di strategia a lungo termine; e
> li' Microsoft e' gia' in grosse difficolta'.
> L'idea originale (pensata nel 1998 o giu' di li') era:
> - nel 2002-2005 tutti avranno una connessione permanente broadband
> - nel futuro diventera' difficile far pagare un aggiornamento all'anno ai
> clienti
> - nel futuro il costo del software scendera', perche' diventera'
> commodity (tralascio i riferimenti agli articoli, ma e' un fenomeno gia'
> noto)
> - allora tocca far pagare per l'uso reale dell'applicazione
> 
> quindi:
> - creo una macchina virtuale che mi consenta di mandare pezzi di codice a
> qualunque tipo di hardware
> - creo un meccanismo di autenticazione forte per essere sicuro di cosa
> l'utente guarda e fa
> - scindo le applicazioni in moduli piccoli, e li mando on-demand
> all'utente, facendolo pagare a consumo
> - l'utente non deve poter controllare la macchina, altrimenti puo' saltare
> le protezioni e non pagare
> - i programmatori devono migrare tutto sulla nuova piattaforma, e cessare
> lo sviluppo sulla vecchia
> 
> E Microsoft che fa?
> - crea Passport per avere l'infrastruttura di autenticazione
> - crea .net per il codice migrabile, e ipnotizza il mondo che il CLR e'
> language-neutral per attirare i programmatori
> - crea Palladium per impedire che la contabilizzazione sia evitabile (e
> strizza l'occhio a Hollywood, cosi' loro creano il content con gli encoder
> di Microsoft)
> - dice chiaramente ai programmatori che o migrano o cambiano lavoro
> - dice chiaramente che le vecchie platform di Windows non saranno piu'
> supportate (cosi' anche se hai i programmi, il codice e i programmatori
> non avrai il diritto di usarlo lo stesso).
> 
> Il problema e' che il broadband non c'e' e dove c'e' non va velocissimo e
> non e' cosi' affidabile, che la migrazione a .net va troppo piano, e che
> ai CIO non va tanto di buttare nel cestino investimenti per milioni di
> euro solo perche' Microsoft ha deciso che NT non esiste piu'.
> Allora si apre una finestra di opportunita' per il software libero,
> perche' non ha questo genere di limitazioni, e perche' costa meno.
> Inoltre, visto che gli sviluppatori devono comunque migrare altrove, si
> guardano intorno e guardano a java o all'open/libre software in generale.
> ciao
> 						Carlo Daffara
> 
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