[glux] Fwd: [LUG] firma contro il recepimento in italia della normativa EUCD

_Cri_ _Cri_ <bigamons@libero.it>
Sun, 9 Mar 2003 23:30:50 +0100


E' una questione molto importante, che riguarda tutti coloro che hanno a
cuore il software libero, a prescindere dagli schieramenti politici
personali.

Chiedo a tutti di spendere un po' di tempo per leggere qualcuno dei
documenti pubblicati su http://softwarelibero.org/progetti/eucd/ e, se
d'accordo, per firmare la petizione e contribuire a diffonderne la
conoscenza.

Cri

----- Forwarded message from Associazione software libero <PR@softwarelibero.it> -----

> To: Annunci dell'Associazione Software Libero <annunci@softwarelibero.it>
> From: Associazione software libero <PR@softwarelibero.it>
> Cc: Associazione software libero <PR@softwarelibero.it>
> Subject: [LUG] firma contro il recepimento in italia della normativa EUCD
> Date: Sun, 09 Mar 2003 22:44:34 +0100
> 
> 
> L'associazione software libero promuove  una raccolta di firme contro il
> recepimento in Italia della normativa europea sul copyright EUCD.
> 
> Con l'aiuto  di Massimiliano Meschia  abbiamo attivato un  modulo online
> per firmare all'indirizzo:
>  <http://softwarelibero.it/progetti/eucd/firme/adesione.php>,
> che invitiamo tutti a visitare subito.
> 
> La  firma  è  apposta  in  calce alla  petizione  preparata  da  Adriano
> Sponzilli,  da  inviare  ai  parlamentari  coinvolti  nella  discussione
> sull'EUCD, per invitarli a ripensare il loro quasi unanime voto.
> 
> Invitiamo i webmaster a pubblicizzare l'iniziativa includendo nelle loro
> pagine il logo e il codice descritti ad
>  <http://softwarelibero.it/progetti/eucd/news.shtml>.
> 
> Segue il testo della petizione:
> 
> ================================================================
>   Lettera aperta alla Commissione Cultura
> 
> 
> 
> Onorevole Deputato,
> 
> le Associazioni firmatarie della presente le scrivono nella Sua veste di
> membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati.
> 
> Come certo Ella  ricorderà, questa Commissione lo scorso  25 febbraio ha
> dato parere  favorevole rispetto allo schema di  decreto legislativo che
> recepirà la direttiva 2001/29/CE  del Parlamento e del Consiglio Europeo
> del  22 maggio  2001 su  "armonizzazione di  taluni aspetti  del diritto
> d'autore e dei diritti connessi nella società dell'informazione".
> 
> A nostro  avviso l'approvazione di questo  testo è un  grave errore, che
> porterà notevoli erosioni dei diritti dei cittadini e degli utenti, come
> fruitori di opere coperte da diritto d'autore e come titolari di libertà
> civili.
> 
> La  nuova  normativa riconosce  legittimità  giuridica  alla così  detta
> autotutela  tecnologica,  ovvero  alla  pratica  delle  grosse  case  di
> produzione  di  musica,  cinema,  software,  di impedire  la  copia  non
> autorizzata tramite tecnologia anti-copia.  La legge considera «efficaci
> misure tecnologiche»  quelle che consentono  ai titolari dei  diritti di
> controllare l'uso dell'opera tramite l'applicazione di un dispositivo, o
> di un procedimento  come cifratura o distorsione, o  di un meccanismo di
> controllo della copia.  L'elusione  di tali efficaci misure tecnologiche
> è  vietata  da  una serie  di  norme  penali  che attirano  nella  sfera
> dell'illecito  tutta l'attività  anche  solo di  studio  dei sistemi  di
> protezione. Non si punisce più solamente la vendita abusiva di contenuti
> copiati.  Ora è punita la fabbricazione, la vendita, persino la semplice
> detenzione di  attrezzature e  algoritmi utilizzabili per  l'elusione di
> misure tecnologiche;  attrezzature e algoritmi  spesso strumentali anche
> ad  attività del tutto  lecite. È  del tutto  irrilevante, per  la nuova
> norma,  se di quelle  attrezzature si  intendesse fare  un uso  lecito o
> illecito:  queste  diventano  materiale  di  per  sé  vietato,  come  si
> trattasse di stupefacenti.
> 
> Negli  USA una  norma parallela  a quella  che noi  stiamo  per inserire
> (ispirata dai medesimi trattati WIPO  del 1996) è stata interpretata nel
> senso  di considerare  vietata  la semplice  diffusione di  informazioni
> tecniche che  potessero risultare utili ad  agirare misure tecnologiche,
> negando così la libertà di ricerca scientifica in ambito crittografico.
> 
> Ma la portata  di queste norme sulla libertà  individuale di ciascuno di
> noi non si comprende fino in fondo,  se non le si guarda alla luce dello
> sviluppo che  stanno avendo le tecnologie informatiche  oltre oceano. Il
> futuro della distribuzione  dell'informazione potrebbe chiamarsi Trusted
> Computing  e  potrebbe fondarsi  sul  DRM  (Digital Rights  Management),
> ovvero un  sistema con  cui i grandi  produttori e  distributori possano
> controllare come ogni utente  utilizza i propri dispositivi elettronici,
> permettendo o impedendo l'ascolto di una canzone, la visione di un film,
> l'esecuzione di un programma.
> 
> Onorevole,  il decreto legislativo  al quale  la Commissione  Cultura ha
> fornito  parere favorevole  renderà  illecito ogni  tentativo di  creare
> programmi  che  consentano   di  accedere  all'informazione  lecitamente
> detenuta.   Renderà  illegale   il  materiale   informatico   che  possa
> consentirlo e vietata la diffusione  di informazioni in merito.  Si noti
> che  qui non  stiamo  parlando di  copia  illecita o  di violazione  del
> diritto d'autore, parliamo  solo di utenti che si  aspettano di accedere
> in  maniera  non  controllata   a  contenuti  che  hanno  legittimamente
> acquistato, o di difendersi da intrusioni nella loro vita privata.
> 
> Lo schema di Decreto lesiglativo introdurrà una nuova nozione, quella di
> «messa a disposizione  del pubblico di opere in  modo che ciascuno possa
> avervi  accesso dal  luogo  e nel  momento  scelti individualmente».  Il
> titolare  dei  diritti non  si  limiterà più  a  vendere  un diritto  di
> fruizione di quell'opera, come accade  ora ogni volta che si acquista un
> libro,  un disco,  un programma,  ma  potrà determinare  una vendita  di
> questo  diritto in  termini delimitati  nel tempo,  nello  spazio, nelle
> modalità di fruizione e nell'identità dei fruitori.
> 
> Questo significa, essenzialmente, che nel bilanciamento di poteri fra il
> titolare dei diritti e il fruitore si arriva ad uno squilibrio totale di
> forze a favore  del primo.  In base al Suo  schema di decreto, Onorevole
> Deputato, chi acquista un diritto d'uso secondo questa modalità non vede
> riconosciuto  nessun contenuto legale  mimimo del  suo diritto;  non ha,
> cioè, alcun diritto che gli  viene riconosciuto ex lege, nessuno a parte
> quelli contrattualmente stabiliti da chi gli trasferisce l'opera. Questa
> nuova modalità fa cadere anche  il tradizionale diritto a effettuare una
> copia di sicurezza, così come  sparisce il c.d. «esaurimento dei diritti
> conseguente  alla   prima  vendita».   Questa  formula  tecnica   sta  a
> significare che, con la disciplina attuale, quando acquistiamo un libro,
> la vendita  fa cadere i  diritti del titolare su  quell'unico esemplare,
> che non  possiamo riprodurre in  più copie ma  che è nostro a  tutti gli
> altri   effetti:  possiamo  rivenderlo,   prestarlo,  farne   l'uso  che
> preferiamo   fino  a   quando   vogliamo,  i   nostri  nipoti   potranno
> tramandarselo  fino a  quando  non si  ridurrà  a polvere  di carta.  La
> privativa  di  messa a  disposizione  nel  luogo  e nel  momento  scelti
> individualmente cancella questi diritti.
> 
> È  teoricamente  possibile vendere  un  libro  vietandone la  rivendita;
> oppure a scadenza: «questo CD  musicale si autodistruggerà fra un anno»;
> oppure ad personam:  «questa videocassetta potrai leggerla solo  tu e se
> inviti  un amico a  vederla a  casa tua  commetti un  illecito». Ipotesi
> fantasiose? Per  la diffusione tradizionale forse, ma  per la diffusione
> di  contenuti multimediali  per via  informatica è  realtà.  Negli Stati
> Uniti sono  in vendita manuali  universitari in formato  elettronico che
> alla fine del semestre  accademico si autodistruggono.  Scopo dichiarato
> dell'operazione:  impedire  che  gli  studenti più  anziani  degli  anni
> successivi  passino i  loro  vecchi libri  ai  più giovani.   Onorevole,
> l'approvazione   dello  schema   di   decreto  legislativo   modificherà
> radicalmente  il concetto  di uso  lecito e  lascerà  mano completamente
> libera  alle grandi  case  di distribuzione  (case discografiche,  major
> cinematografice,  case  editrici),   senza  nessun  elemento  di  tutela
> legislativa a favore del fruitore.
> 
> Onorevole, per tutte  le ragioni fin qui esposte,  Le chiediamo di voler
> riconsiderare     questa     materia,     forse    licenziata     troppo
> frettolosamente.  La  invitiamo a  farsi  promotore  di  un nuovo  esame
> parlamentare dello  schema legislativo e/o  di una mozione  di indirizzo
> che vincoli il Governo, nell'azione legislativa delegata, a inserire una
> serie di esclusioni e di  contrappesi normativi nello schema.  Le realtà
> della società  civile impegnate  su questi fronti  saranno ben  liete di
> confrontarsi con  le forze parlamentari  sul tema di un  recepimento non
> dannoso della direttiva in questione.
> 
> La salutiamo cordialmente.
> _______________________________________________
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> LUG@lists.linux.it
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