<blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite">
<pre>Il problema non è né il proxy locale né quello remoto.<br></pre>
</blockquote>
Certo che no!<br>
<blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite">
<pre><br>Il problema è che la gente usa il computer senza sapere cos'è e quali<br>siano le sue potenzialità.<br></pre>
</blockquote>
O i suoi rischi
<br><blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite"><pre>Mai visto io un genitore che mette un bambino in macchina al posto di<br>guida e gli accende pure il motore e allora perché si piazzano i bambini
<br>davanti ad un computer?<br><br>Non ho mai visto un genitore pigliare il proprio figlio, portarlo a New<br>York e lasciarlo solo per un paio d'orette, perché allora si da ai<br>bambini la possibilità di perdersi nella rete?
<br></pre>
</blockquote>
Questo discorso quadrerebbe se il genitore non conoscesse appunto quali
siano i rischi della rete. Il problema sovviene quando qualcuno, in
buona fede, è CONVINTO di conoscerli (ingenuamente) e si sente al
sicuro.<br>
<blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite">
<pre><br>Il problema non sono i siti ma l'abbandono di minore.<br><br>Si può inventare quello che si vuole resta il fatto che sono i genitori<br>che se ne sbattono le palle dei figli. Il problema non è internet o il
<br>computer.<br></pre>
</blockquote>
Qui non si tratta di abbandono di minore. Allora tutte le volte che un
bambino gioca al parco e la mamma chiacchiera con qualcuno è abbandono
di minore? Certo se poi il bambino sale in piendi sull'altalena cade
per terra e si rompe la testa, la madre si rimprovererà per tutta la
vita di non essere stata piu attenta in quel momento, ma è colpa sua?
Allora teniamo i bambini chiusi in una stanza e facciamo prima...<br><blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite"><pre>Perchè allora non chiudere tutti i siti brutti e cattivi? E chi
<br>stabilisce cos'è brutto e cattivo?<br></pre>
</blockquote>
Perchè raggiunta la maggiore età si può decidere per se stessi ciò che
è brutto e cattivo, prima di allora, è appunto il genitore che se ne
deve necessariamente occupare
<br><blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite"><pre>I genitori dovrebbero imparare che stanno tranquilli quando stanno coi<br>loro figli non quando li abbandonano nella rete o davanti alla TV.
<br><br>Non occorre né l'ennesimo sito per newbie né installare Ubuntu o Linux<br>(in questo caso). Occorre che i genitori, se vogliono dare la<br>possibilità ai loro figli di utilizzare in sicurezza il computer,<br>imparino a loro volta ad usarlo. Del resto, che certezze potranno avere
<br>che i figli non bypassino le protezioni se sono più ignoranti di loro in<br>materia di informatica?<br></pre>
</blockquote>
Se un bambino è in grado di eludere una protezione informatica (seppur
banale) di certo non è uno che si perde nei meandri della rete. Sarà
uno di quei pischelli lameronzoli che gioca a fare l'hacker e di certo
non rappresenta piu un pericolo per se stesso.<br>
<br>
Se penso alla mia esperienza personale, io fin dall'età di 8 anni (ora
ne ho 20) ho avuto accesso a internet da casa e non sempre ero
controllato. E i miei genitori sono persone estremamente apprensive.
Semplicemente pensavano che quanto stessi facendo non rappresentasse un
reale pericolo.
<br><blockquote cite="midmailman.19622.1179904830.456.glux@lists.linux.it" type="cite"><pre>E poi perché dovrei dare in mano a uno sconosciuto, di cui non so nulla,<br>la formazione culturale di mio figlio? Cosa gli permetterà di vedere?
<br>Leggere? Imparare?<br><br>Perché mai dovrei delegare ad altri l'educazione di mio figlio? E<br>ribadisco che si parla di figli, non di impiegati di un'azienda a cui si<br>vuole limitare la possibilità di cazzeggiare in rete.
<br></pre>
</blockquote>
Quanto stavo proponendo io non era la presunzione di decidere per
qualcun'altro le linee guida per l'educazione dei propri figli. Le
persone non possono conoscere tutto, certo quando avrò un figlio saprò
come comportarmi nei rigurdi della rete e di internet.<br>
Ma non tutti sono informatizzati (non ancora per lo meno) e di conseguenza si rischia facilmente di sbagliare in buona fede. <br>
<br>
Quello che stavo abbozzando io, era un progetto che potesse assistere
SOLO sotto questo punto di vista spiegando in modo estremamente
dettagliato cosa sarebbe stato censurato e perchè, stabilendo dei
livelli di utenza e magari poterli rendere personalizzabili.<br>
<br>
Qui non si sta delegando l'educazione dei figli, ma tramite degli
strumenti adatti, ci si sta aiutando ad educarli. La differenza non è
proprio minima.<br>
<br>
Ciao<br>
Davide