<div>Il giorno 4 maggio 2009 2.50, Carlo Stemberger <span dir="ltr"><<a href="mailto:carlo.stemberger@gmail.com">carlo.stemberger@gmail.com</a>></span> ha scritto:
<div><span></span>
<blockquote class="gmail_quote" style="PADDING-LEFT: 1ex; MARGIN: 0px 0px 0px 0.8ex; BORDER-LEFT: #ccc 1px solid">
<div>Il problema è: come fornire la corrente?</div>
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<div>La soluzione più immediata sarebbe mettere su una batteria, però è abbastanza banale e poco stimolante: fan già tutti così! :-)</div></blockquote>
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<div>Probabilmente perchè è il metodo più semplice, veloce, economico e volumetricamente più contenuto? :)</div></div></div>
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<blockquote class="gmail_quote" style="PADDING-LEFT: 1ex; MARGIN: 0px 0px 0px 0.8ex; BORDER-LEFT: #ccc 1px solid"><span id=""></span><br>Visto che vogliamo fare qualcosa di nuovo, potrebbe essere l'occasione per sperimentare su qualche forma energetica alternativa:</blockquote>
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<div>Per "sperimentare" bisogna avere a disposizione parecchi soldi e mezzi sofisticati...motori a vapore potenti, che rimangano anche piccoli e maneggevoli, richiedono una tecnologia che probabilmente non è ancora stata inventata. Fare un motore a vapore rudimentale a basso costo significa prendere la scocca di un vagone per creare il robot</div>
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<blockquote class="gmail_quote" style="PADDING-LEFT: 1ex; MARGIN: 0px 0px 0px 0.8ex; BORDER-LEFT: #ccc 1px solid"><span id=""></span>in ogni caso anche la batteria pesa e ingombra, costa parecchio, va ricaricata, campa pochi anni, va smaltita quando vecchia, ecc.<br>
</blockquote>
<div>se esisterebbero foti di energia che non necessitano di manutenzione e fossero inesauribili, probabilmente a questora avrebbero già smesso di ammazzarsi per il petrolio :)</div>
<div>Questi sono dettagli che non si possono eliminare in nessuna maniera.</div>