[Golem] LinuxDay

Stefano stefano@gse-empoli.it
Lun 3 Dic 2001 09:27:47 CET


Salve a tutti,

come ben sapete sabato c'e' stato il LinuxDay. Io sono arrivato nel
pomeriggio ed ho trovato la sala zeppa di gente, ma mi hanno detto che la
mattina era ancora piu' piena. Segno di un interesse che cresce sempre più
intorno al mondo Linux.
Sono stati fatti vedere gli strumenti di produttivita' individuale piu'
classici, tipo word processors, client di posta, browser, ecc. Nella seconda
parte poi si e' passati ai rudimenti di gestione di una semplice rete,
configurazione di un gateway per la condivisione della connessione ad
internet, fino ad un file e printer server. Nella terza parte sono state
presentate alcune soluzioni per la condivisione delle informazioni in un
gruppo di lavoro (TWiki) attraverso l'uso di interfacce standard come il
browser e le problematiche di gestione e classificazione dei documenti
formattati. Per ultimo e' stata data una dimostrazione della flessibilità e
scalabilita' di linux lanciando una applicazione (netscape) su una macchina
server e visualizzando l'output su una macchina client che avrebbe potuto
essere benissimo un 386 che faceva girare solo il motore grafico (X). Ne è
risultato un sistema che non ha nulla da invidiare a Windows, ma che può
adattarsi molto meglio di questo a funzionare su macchine di ogni tipo e in
ogni situazione.
Alla fine c'e' stata una serie di interventi che ha evidenziato la mancanza
di personale specializzato che, di fatto frena la diffusione di questo
sistema operativo. In pratica piacerebbe a tutti averlo, ma senza la
possibilità concreta di una assistenza in caso di problemi, nessuno si
arrischia a passare a linux in sistemi aziendali, comunali, educativi, dove
un guasto può causare notevoli danni economici e disservizi.
E' il problema di fondo di Linux, ma in generale di tutte le nuove
tecnologie: la mancanza di conoscenza. La manutenzione di un sistema
informativo non è un problema banale. Ci vogliono conoscenze specifiche. Ci
vogliono persone con un background informatico. Ma questo sara' il nostro
futuro e dobbiamo adeguarci a cominciare dalla scuola.
Purtroppo non esiste nella scuola una figura di riferimento per la gestione
del patrimonio informatico che molte scuole hanno o potrebbero avere, per
esempio ricevendo in donazione i computer dismessi da una banca o da un
comune, che altrimenti finirebbero in discarica, generando altro
inquinamento. E questa situazione e' piu' sentita nelle scuole inferiori
dove ovviamente le risorse finanziarie ed umane sono piu' limitate.
Ma per capire l'importanza di Linux dobbiamo fare un passo indietro nel
tempo.
Quando facevo le elementari, pensando ai computer si pensava ad IBM ed ai
mainframe: quei "cervelloni" pieni di bobine che giravano, lampadine che si
accendevano e signorine in minigonna. Alle medie invece comincio'
l'informatizzazione di massa, con i primi personal computer, sempre
esclusivamente IBM, che prendevano gradualmente il posto delle macchine da
scrivere degli uffici ma che facevano piu' o meno la stessa cosa, con il
vantaggio che invece di riscrivere una lettera la si poteva modificare e
ristampare ex-novo con notevole risparmio di tempo.
Poi ci fu il boom dell'informatica casalinga. Chi non aveva il commodore o
l'amiga e quindi dei giochini che si caricavano dalle cassette. Ci voleva
sempre un monte di tempo.
In ufficio imperversava il DOS e sembrava già di aver raggiunto il massimo.
Si poteva finalmente fare qualcosa di piu' della scrittura di una semplice
letterina. Ma il continuo miglioramento della tecnologia di fabbricazione
dei circuiti elettronici e dell'informatica, ci avrebbe portato altre
soprese. Eravamo appena riusciti a scrivere quelle quattro paroline che ci
consentivano di lanciare i programmi e gestire i file che ecco nascere le
interfacce grafiche. Il MacIntosh rivoluziona il modo di vedere il computer.
Non servono piu' le parole con una sintassi difficile da ricordare (in
inglese oltretutto), ma sul video ti trovi una scrivania e tutti gli oggetti
che ti servono proprio come se fossero veri. E' il primo vero esempio di
realta virtuale. Ma la compatibilita' del concorrente Windows con il DOS, e
soprattuto la strategia di chiusura proprietaria della Apple, fanno si che
Windows sconfigga Mac relegandolo a posizioni di nicchia.
Non ho la palla di vetro ma sono convinto che siamo ancora una volta davanti
ad una svolta. Questa volta molto piu' importante. L'informatica e' entrata
ovunque e lo sara' ancora di piu' negli anni a venire. E' divenuta una
realta del nostro vivere quotidiano. Ci semplifica la vita, ci fa
risparmiare tempo, ci fa divertire, soddisfa la nostra curiosita', ci fa
stare insieme come in questa mailing list.
Di Windows si puo' dire tutto ma non che non sia facile da usare. Ed e'
proprio questa facilita' che ha consentito a tanti di poter avvicinarsi al
misterioso mondo dei computer.
Ma il monopolio di Microsoft non piace perche' e' come avere la televisione
con un solo canale: non si puo' cambiare.
Le persone vogliono poter scegliere.
Il pluralismo di Linux puo' generare confusione all'inizio (GNOME o KDE ?
Netscape o Mozilla ?), ma risponde perfettamente a quello che vuole la
gente. La gente vuole poter scegliere (io ce l'ho piu' bello !, il mio va
piu' veloce !) cosi che ognuno trova quello che gli piace di piu'.
Ma il monopolio di Microsoft non piace anche perche' e' proprietario. E'
come avere un grande fratello che costudisce i tuoi segreti, e se gli gira
te li spedisce chissa dove e controlla quello che fai, senza che tu lo
sappia.
Le persone vogliono potersi fidare.
E Linux anche qui è superiore, perche' nasce da una filosofia aperta (open
source), e quindi non contiene sorprese.
Altro motivo e non meno importante e' il costo della licenza. Nonostante la
sempre maggior diffusione dei computer e il calo del loro costo, le licenze
costano sempre di piu' (vedi XP). Fra poco costa piu' il sistema operativo
del computer stesso. Invece Linux e' libero: cioe' e' distribuibile ed
utilizzabile gratuitamente, perche' fatto da utenti per altri utenti,
nessuno ci guadagna.
Nulla di simile era mai accaduto prima. Microsoft lo sa e si sta cacando
sotto. Ma a nulla serve dare le brioche quando la gente vuole il pane. La
rivoluzione e' cominciata ed e' inarrestabile. Ed in effetti di rivoluzione
si tratta, perche' cambiera' il nostro modo di utilizzare il computer per
gli anni a venire.
Quando sono entrato all'universita' il mio professore aveva il Mac sulla sua
scrivania, quando mi sono laureato c'era Windows. Oggi usa Linux.
E domani ?
Beh, domani e' un'altro giorno.


Saluti
Stefano






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