[Golem] (no subject)

Marco Ermini flug@markoer.org
Lun 8 Lug 2002 22:05:18 CEST


On Sun, 07 Jul 2002 14:44:13 -0100, Stefano Turbati
<turbati.stefano@inwind.it> wrote:

> Ciò che penso è che internet, come qualunque altro media, di per sè non sia
> nè positivo nè negativo; tutto dipende dall'uso che se ne fa.
> Ma certamente dei rischi insiti nel suo uso esistono e, senza rinchiudere in
> categorie patologiche chi si ritiene più sensibile ad essi, occorre tenerli
> presenti.

Premettendo che ho parlato di "patologie" usando le faccine, e' indubbio che
ci sono a giro dei personaggi che mostrano davvero i segni clinici della
paranoia ;-)

Detto questo, un conto e' essere giustamente sensibili, un conto e' esprimere
argomentazioni coerenti. Guarda che "paranoia per la privacy e la sicurezza"
non significa voler "censurare", anzi. Nella discussione che c'e' stata nel
Flug, per esempio, chi voleva tenere pubblici il piu' possibile gli archivi
(addirittura senza nemmeno rimuovere gli indirizzi email) e' proprio chi si e'
sempre battuto per freenet, gli anonymous remailer sul serverone ecc.



> Peraltro nell'ottica di utilizzo economico ed ecologico delle
> risorse quale il Golem ha finora adottato, fare pulizia nello spazio
> virtuale, consente di evitare la creazione di una discarica di dati. Non
> vedo infatti l'utilità di accumulare mesi e mesi di scambi di opinioni, che
> non credo siano state scritte con l'intenzione di lasciarle in eredità ai
> posteri.

Il fatto che *tu* non veda non mi consola molto. Primo, quello del discorso
ecologico e' una cazzata e l'ho gia' detto chiaramente, visto che non mi
risulta ci siano problemi di spazio disco. Secondo, un discorso simile lo
avranno fatto di sicuro i nazisti e tutti coloro che bruciavano i libri: che
bisogno abbiamo di conservare tutto questo mucchio di scartoffie inutili?
facciamo un po' di pulizia!

Personalmente, il fatto che tu consideri le *tue* opinioni poco importanti
tanto da non volere che non ne rimanga traccia, mi interessa poco. Saresti
soltanto intollerante a pretendere che io la pensi come te. Io scrivo su una
lista pubblica e voglio che tutto cio' che scrivo *appaia* e *rimanga* perche'
lo considero *importante* non solo per me.



> Sarebbe un pò come se ciascuno di noi conservasse nastri registrati
> delle proprie conversazioni telefoniche.
> Forse mi potresti rispondere che il telefono consente di dialogare da punto
> a punto, mentre Internet mette l'informazione in rete, ma è evidente che le
> conversazioni telefoniche sono intercettabili almeno quanto quelle sul web.

Infatti, sono *molto piu'* intercettabili.


> E poi scusami, ma non trovi che pure il desiderio di conservare anche la più
> piccola traccia di sè e della propria identità, temendo vada perso qualcosa
> della memoria storica, sia una forma di paranoia?

Ma tu confondi le email con le persone? io non credo che cio' che scrivo mi
rappresenti al 100%, le mie email non sono me. Io voglio che sia conservato e
visibile cio' che ho scelto che sia visibile e che vada conservato. Il fatto
che altri lo ritengano poco importante mi interessa poco.

E poi, se per te e' cosi' importante, non ti sembra paranoico accanirti per
farlo scompaire?



> Per quanto riguarda invece i toni della discussione, ti esplicito più
> chiaramente ciò che volevo dire. Personalmente ho trovato un pò fuori luogo
> certi giudizi diretti e, permettimi, un pò saccenti, che hai espresso su
> cose dette da me o da altri.

Abbi la pazienza di indicarmi dove. Questo tipo di commenti lasciano il tempo
che trovano, se non sai documentarli.



> Ritengo infatti che essendo iscritte in lista persone anche molto diverse
> tra loro per le proprie competenze di cultura informatica e non, per le
> proprie esperienze professionali, e magari anche per le proprie opinioni,
> sarebbe forse il caso di "fare gruppo" mettendo insieme ciò che ci unisce
> (la passione per Linux) e non sottolineando ciò che ci divide. Altrimenti mi
> sentirei in difficoltà, ma forse con me altri, ad esprimere serenamente le
> mie opinioni sapendo che c'è sempre qualcuno che ne sa molto più di me,
> pronto a bacchettarmi perchè parlo di programmi open per Windows (eppure mi
> pare che Open Office lo sia...),

questa non l'ho capita: chi ti ha bacchettato?


> o perchè (orrore!) uso le tabulazioni.

Cosa che non devi fare. Se sei stato bacchettato da me, e' perche' non l'ha
fatto qualcun altro prima di me. Non ti preoccupare, l'avrebbe fatto qualcun
altro e forse peggio di me. Purtroppo su Internet funziona quasi sempre cosi'.
Se ti offendi per cosi' poco, fattene una ragione: non c'e' nulla di
personale.


> Può
> darsi che tu non sia d'accordo con me neanche questa volta; però vorrei
> invitarti a riflettere sugli obiettivi che come Golem possiamo e vogliamo
> darci. Uno degli scopi non è la diffusione del free software? Che diffusione
> potrà mai avere Linux presso il grande pubblico (non quello degli esperti
> informatici), se chi ne sa molto mal tollera l'ignoranza di chi si accosta
> ad esso?

Stefano, stai dicendo delle cose giuste, ma stai parlando di persone che non
conosci, e non sai cosa hanno fatto e stanno facendo per Linux. Quindi, vacci
piano con i giudizi ;-)


> Se poi invece ci sono dei nostalgici dell'era in cui
> l'informatichese era comprensibile più o meno come l'etrusco,

L'informatica non e' ne' piu' ne' meno comprensibile di 10 anni fa, e' il
livello medio culturale sull'informatica che si e' alzato. E questo, anche e
soprattutto grazie a chi ti bacchetta sulle mani e organizza corsi di Linux...
riflettici.



> o che ritiene
> che un OS ed una applicazione più sono difficili da usare e meglio sono,

Questo non l'ha mai pensato nessuno. Linux non e' diventato, come
l'informatica, ne' piu' facile ne' piu' difficile, e' aumentata la cultura
informatica.

I sostenitori di Linux sono sempre stati concordi nel ritenere che un OS sia
valido, sia soprattutto flessibile, dovesse avere per forza una curva di
ingresso mediamente alta nell'apprendimento. Windows = facile da usare =
usabile per poche cose, Linux = piu' difficile = puoi farci piu' cose quando
lo sai usare. Questo non significa difendere la difficolta' di utilizzo ma il
diritto/dovere dell'utente di apprendere strumenti informatici intelligenti.


> allora forse Linux non riuscirà mai ad uscire dalla nicchia, per quanto
> ampia, nella quale stagna.

Il verbo "stagnare" non si addice a Linux. Forse nel mondo che tu chiami
quello dei "PC", cioe' dei personal computer - mondo che personalmente mi
interessa solo fino ad un certo punto - ma qui dipende dalla volonta'
individuale. Se vuoi imparare ad usare Linux, devi avere un certo spirito di
adattabilita' e disponibilita' ad apprendere. No non troverai tappeti rossi.


> D'altra parte credo che saranno sempre di più le
> persone che cercano di migliorare le proprie competenze informatiche non
> come fine ma come mezzo per fare altro, e dunque credo sia giusto che il Pc
> serva a risolvere più problemi di quanto non ne crei obbligando ad
> apprendere cose nuove e non sempre facili.

Il problema e' che strumenti come Windows spesso creano piu' problemi di
quanti ne risolvano. Se vuoi uscire da questa impasse devi imparare ad
utilizzare strumenti intelligenti, ma per usare strumenti intelligenti devi
usare l'intelligenza ;-)


> Vorrei infine conoscere la tua
> opinione su questa mia riflessione: ma non sarà che il successo commerciale
> senza precedenti di Bill Gates e dei suoi discutibili prodotti, è dovuto al
> fatto che forse è stato il primo informatico che ha cercato di comunicare in
> modo comprensibile con il resto del mondo, facendo sentire ognuno nè un
> ignorante nè uno stolto, ma una persona capace di utilizzare un Pc come
> strumento per coltivare i propri interessi?

Una cosa e' sicura: non e' stato il primo, ma per lo meno il secondo, visto
che ha copiato quasi tutto dalla Apple; di sicuro, e' stato quello che ha
saputo vendere meglio i suoi prodotti che IMHO non sono mai stati ne' meglio
ne' peggio di tanti altri. Per il resto, boh, puo' darsi: secondo me la
tecnologia Microsoft e' solo 50% ascolto delle esigenze degli utenti, l'altro
50% e' lobotomizzazione, spingere l'utente ad adattarsi alla "modalita'"
Microsoft (non a caso su Slashdot Bill Gates e' rappresentato come un Borg...)



> D'altra parte in ogni altra
> attività umana non si pretende che tutti debbano imparare tutto (Schumacher
> sarebbe forse lo stesso campione che è, se invece di potersi dedicare
> esclusivamente alla guida del mezzo, dovesse anche occuparsi della
> progettazione e della messa a punto meccanica?);

Schumacher e' il campione che e' proprio perche' segue personalmente la messa
a punto della propria macchina. Se poi vuoi dire che tutti si devono dividere
i compiti, sono d'accordo ma non vedo dove questo non avvenga.


> perchè dovrebbe essere così
> per l'informatica?

E perche' mai non sarebbe cosi'?


> E che ne dici se anche Linux, mantenendo tutte le proprie
> qualità e peculiarità, venisse percepito da ogni possibile utente come
> un'alternativa "amica", alla quale ci si può accostare senza il timore di
> non esserne all'altezza?

Direi che non posso prevedere ne' percepire i risvolti psicologici di ogni
possibile persona che si avvicina a Linux. E non puoi farlo nemmeno tu. Direi
anche che IMHO ti stai facendo una sega mentale inutile. Guarda che se uno ha
dei problemi di timidezza, noi non glieli possiamo risolvere. Conosco persone
che hanno paura ad usare parimenti Windows, non vedo come potrei aiutarle con
Linux. Qui si entra in un altro campo che e' quello dell'alfabetizzazione
informatica di base, che spetta alle istituzioni ed alla scuola. Qui possiamo
fare pressioni politiche e proposte di legge e tutto questo lo si sta facendo.



> Se sei d'accordo con questi argomenti, dovresti
> allora concordare anche sulla necessità, data l'assenza di un'attività di
> marketing in casa Linux,

Il problema e' che una "casa Linux" non esiste. Come e' falso che non esista
marketing. Probabilmente non hai visto almeno tre spot IBM che pubblicizzavano
Linux in TV, o non ascolti la radio, o non leggi le riviste di informatica.


> che comunità come la nostra facciano quanto è in
> loro potere per trasmettere ad ogni possibile interessato messaggi di questo
> tipo. Se invece non sei d'accordo, resto in attesa delle tue argomentazioni.

D'accordo con cosa, e quali messaggi dovremmo mandare? "Linux e' facile e vi
aspettiamo a braccia aperte per indottrinarvi ad esso?". Pollice verso:
sarebbe mentire da una parte, e demagogico dall'altra.



ciao

-- 
Marco Ermini
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Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)



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