[Golem] Fwd: [Forumempoli] Lettera da preparare per Prodi sul diritto d'autore

Gianni Casalini gianni@elenet.it
Ven 17 Gen 2003 23:04:38 CET


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Subject: [Forumempoli] Lettera da preparare per Prodi sul diritto 
d'autore
Date: Fri, 17 Jan 2003 17:51:19 +0100
From: Al Papone <alessio.papini@unifi.it>
To: forumempoli@inventati.org

Questa è la lettera che Adriano Sponzilli del Bologna Free Software
 Forum ed io abbiamo inviato al Ministro Urbani sull'ipotesi di
 recepimento di direttive liberticide sul diritto d'autore e uscita
 su Punto Informatico e Interlex. Credo che alcuni fossero
 interessati a farne una versione da confermare a Prodi lunedì in
 occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico. L'argomento
 sembra tecnico ma in realtà va a toccare la vita di tutti i giorni
 di ognuno dio noi.
Ciao a tutti
Alessio Papini, capogruppo Verdi


Diritto d'autore

Lettera aperta al Ministro Urbani
di Alessio Papini e Adriano Sponzilli - 28.11.02 al Sig. Ministro
 dei Beni e delle Attività Culturali On. Giuliano URBANI

Eccellenza,
come certo lei saprà, il Suo Ministero ha pubblicato uno schema di
 Decreto legislativo, relativo alla "Attuazione della direttiva
 2001/29/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo del 22 maggio
 2001 sull'armonizzazione di taluni aspetti del diritto d'autore e
 dei diritti connessi nella società dell'informazione", che ora è
 in attesa di essere approvato dal Consiglio dei Ministri.
Le scrivo per significarLe come, a mio avviso, l'approvazione di
 questo Decreto legislativo, nel testo attualmente noto, possa
 portare gravi peggioramenti nei diritti dei cittadini e degli
 utenti, come fruitori di opere coperte da diritto d'autore e come
 titolari di libertà civili. Il dibattito che in questi giorni si è
 sviluppato sulla questione ha denunciato soprattutto la tassazione
 degli apparecchi di registrazione e dei supporti di registrazione
 (cassette, videocassette, CD vergini, memorie di massa, etc.). Si
 tratta chiaramente di un balzello odioso, che ogni cittadino dovrà
 pagare alla SIAE sulla base della presunzione che lui compia la
 duplicazione per uso personale di opere protette, anche se poi,
 eventualmente in concreto, non la compie affatto. E gli importi
 prefigurati di questa imposizione sono assolutamente
 sproporzionati.
Ma questa tassazione è solo uno dei problami di questo Decreto
 legislativo ed è probabilmente il meno grave. Ci troviamo di
 fronte a una norma che rischia di restringere concretamente le
 libertà individuali di ciascuno di noi. Ed è sorprendente, quindi,
 quanto nessuno sembri rendrersi conto di quello che sta realmente
 accadendo.La nuova normativa riconoscerà legittimità giuridica
 alla così detta autotutela tecnologica, ovvero alla pratica delle
 grosse case di produzione di musica, cinema, software di tutelarsi
 contro la pirateria utilizzando delle tecnologia anti-copia. La
 legge considera efficaci misure tecnologiche quelle che consentono
 ai titolari dei diritti di controllare l'uso dell'opera tramite
 l'applicazione di un dispositivo di accesso o di un procedimento
 di protezione (come la cifratura o la distorsione) oppure
 attraverso un meccanismo di controllo delle copie. La elusione
 delle efficaci misure tecnologiche sarà vietata, con una serie di
 norme penali che tendono ad attirare nella sfera dell'illecito
 tutta l'attività anche solo di studio dei sistemi di protezione.
 Qui non si punisce più solamente la pirateria pura, la vendita
 abusiva di contenuti copiati. Ora è punita la fabbricazione, la
 vendita, persino la semplice detenzione di attrezzature volte alla
 elusione di misure tecnologiche, che spesso consistono di
 apparecchiature informatiche o software utilizzabile anche per
 altra attività del tutto lecite. È del tutto irrilevante se di
 quelle attrezzature si intendesse fare un uso lecito o illecito:
 queste diventano materiale di per se vietato, come se fossero
 degli stupefacenti.
E lo studio sui problemi della sicurezza, la ricerca sulla
 crittografia? E il testing delle misure di protezione effettuato
 da esperti indipendenti? Probabilmente dovremo mettere sopra a
 tutti questi diritti una pietra tombale. Negli USA una norma
 parallela a quella che noi stiamo per inserire (ispirata dai
 medesimi trattati WIPO del 1996) è stata interpretata nel senso di
 considerare vietata la semplice diffusione di informazioni
 tecnologiche che potessero risultare utili ad agirare misure
 tecnologiche. E la libertà scientifica?Ma la portata di queste
 norme sulla libertà individuale di ciascuno di noi non si
 comprende fino in fondo, se non le si guarda alla luce dello
 sviluppo che stanno avendo le tecnologie informatiche oltre
 oceano. Il futuro dell'informatica potrebbe chiamarsi Trusting
 Computing e potrebbe fondarsi sul Digital Rights Managment. Le
 grosse case di informatica (Microsoft, Intel, AMD, IBM, HP, etc.)
 unitamente ai grossi produttori e proprietari di contenuti
 (Disney, MPAA, etc.) hanno formato un consorzio denominato TCPA
 composto da 170 aziende, con lo scopo di sviluppare e in seguito
 adottare la piattaforma Trusting Computing. Il computer del
 futuro, secondo il progetto di questi signori, sarà molto più
 sicuro, mediante un uso massiccio di tecnologie crittografiche. Le
 varie componenti hadware del PC prima si certificheranno a
 vicenda, scambiandosi chiavi crittografiche di validazione
 sconosciute all'utente, poi controlleranno anche la ''bontà'' dei
 programmi software, che a loro volta dovranno essere certficati
 con delle chiavi per poter girare. I softare ''buoni'' che
 gireranno su computer ''buoni'' saranno quelli che rispetteranno
 il Digital Rights Management, ovvero avranno il diritto di leggere
 dei contenuti crittografati, purché rispettino scrupolosamente le
 prescrizioni imposte dal titolare dei diritti, che così ne
 controllerà a distanza il rispetto. La stessa Microsoft nel
 presentare il proprio progetto in linea con il TCPA e il DRM, che
 porta il nome in codice di Palladium ha parlato della possibilità
 di mandare mail ''a scadenza'' ovvero che durino per un certo
 periodo e poi si cancellino. Esattamente come il messaggio che si
 autodistrugge dopo pochi secondi che si vede nei film di
 spionaggio, con Palladium sarà possibile mandare messaggi che dopo
 un certo tempo spariscano. Ci penserà il computer del destinatario
 a cancellarle, senza che il proprietario possa opporvisi, senza
 che possa ordinare al proprio PC di fare diversamente. Pare che a
 nessuno sia venuto in mente che, forse, conservare la
 corrispondenza che è a noi indirizzata, potrebbe essere un nostro
 diritto, anche contro la volontà del mittente. E che forse è
 assolutamente illecito creare una piattaforma informatica nella
 quale il mio computer obbdendo ad altri distrugga le lettere che
 io ho ricevuto.
Se l'utente deciderà di utilizzare programmi non certificati, non
 avrà la possibilità di leggere i contenuti crittografati, se li
 vorrà leggere dovrà usare software certificati, che però non
 obbediranno a lui, ma obbediranno al DRM. E siccome il futuro è
 fatto di software che vengono continuamente aggiornati on-line, i
 PC comunicheranno in continuazione con le case madri dei vari
 programmi che hanno dentro, senza che il titolare ne sappia nulla.
 E oltre a aggiornarsi potrebbero mandare informazioni
 sull'attività del proprio utente, su quali programmi usa, quali
 film in DVD vede e quali CD ascolta al computer.
Nelle dichiarazioni dei suoi creatori il sistema Trusting Computing
 sarà la soluzione finale contro i problemi di sicurezza, niente
 virus, transazioni economiche in rete più sicure, possibilità di
 acquistare contenuti multimediali anche in rete, garantendo i
 diritti dei loro proprietari. In realtà si profila un futuro in
 cui ogni cittadino comprando un computer si metterà in casa una
 spia, un controllore.
Se il Trusting Computing nascesse oggi, sarebbe ancora lecito per
 la concorrenza delle case informatiche del consorzio almeno
 provare a fare dei programmi che senza ''tradire'' il proprio
 utente consentano di accedere lecitamente ai medesimi contenuti, o
 potrebbe essere lecito ad un utente tentare di aggirare le
 restrizioni illegittime imposte o impedire le violazioni della
 propria privacy.
Onorevole Ministro, il Decreto legislativo che vi accingete a
 varare renderà illecito ogni tentativo in questo senso. Renderà
 illegale il materiale informatico che possa consentirlo, vietata
 la diffusione di informazioni in merito.
E si noti che qui non stiamo parlando di nessun tentativo di
 pirateria o di violazione del diritto d'autore, parliamo solo di
 utenti che pretendano di accedere in maniera non controllata a
 contenuti che hanno legittimamente acquistato o di difendersi da
 intrusioni nella loro vita privata. La logica di questo nuovo
 paradigma di rapporti fra produttore e utente è totalmente nuova.
 Ci troviamo di fronte ad una macchina che di volta in volta deve
 decidere se funzionare o non funzionare a seconda del compito che
 le viene richiesto. Se io acquisto una penna a sfera mi aspetto di
 poterci scrivere o disegnare qualunque cosa, anche cose sgradite
 al fabbricante della penna e al produttore dell'inchiostro, anche
 critiche alle loro aziende. In futuro acquistando un PC potrei non
 avere la medesima garanzia e considerando la centralità che questo
 strumento avrà nella vita quotidiana di tutti noi e la centralità
 che l'informatica avrà nella vita democratica delle nazioni
 evolute, non c'è da dormire sonni tranquilli.Lo schema di Decreto
 lesiglativo introdurra una nuova nozione, quella di "messa a
 disposizione del pubblico di opere in modo che ciascuno possa
 avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente". Il
 titolare dei diritti non si limiterà più a vedere un diritto di
 fruizione di quell'opera, come accade ora ogni volta che si
 acquista un libro, un disco, un programa, ma potrà determinare una
 vendita di questo diritto in termini delimitati nel tempo, nello
 spazio, nelle modalità di fruizione e nell'identità dei fruitori.
Questo sta a significare, essenzialmente, che nel bilanciamento di
 poteri e possibilità di scelta fra il titolare dei diritti e il
 fruitore, si arriva ad uno squilibrio totale di forze a favore del
 primo. In base al Suo schema di decreto, Onorevole Ministro, chi
 acquista un diritto d'uso secondo questa modalità di messa a
 disposizione non si vede riconosciuto nessun contenuto legale
 mimimo del suo diritto; non ha, cioè, alcun diritto che gli viene
 riconosciuto ex lege, nessuno a parte quelli contrattualmetne
 stabiliti da chi gli trasferisce l'opera. Questa nuova modalità fa
 cadere anche il tradizionale diritto a effettuare una copia di
 sicurezza, così come sparisce il c.d. ''esaurimento dei diritti
 conseguente alla prima vendita''. Questa formula tecnica sta a
 significare che, con la disciplina attuale, quando acquistiamo un
 libro, la vendita fa cadere i diritti del titolare su quell'unico
 esamplare, che non possiamo riprodurre in più copie ma che per il
 resto è nostro a tutti gli effetti, possiamo rivenderlo,
 prestarlo, farne l'uso che preferiamo fino a quando vogliamo, i
 nostri nipoti potranno tramandarselo fino a quando non si ridirrà
 a polvere di carta. La messa a disposizione nel luogo e nel
 momento scelti individualmente cancella questi diritti. È
 teoricamente possibile vendere un libro vietandone la rivendita;
 oppure a scadenza: ''questo CD musicale si autodistruggerà fra un
 anno''; oppure ad personam: ''questo videocassetta potrai leggerla
 solo tu, se inviti un amico a vederla a casa tua commetti un
 illecito''.
Ipotesi fantasiose? Per la diffusione tradizionale forse, ma per la
diffusione di contenuti multimediali per via informatica è realtà.
 Negli Stati Uniti sono in vendita manuali universitari in formato
 E-Book, cioè dei libri elettronici che anziché essere su carta
 vengono spediti via mail e visualizzati sul monitor. Peccato che
 sia impossibile stamparli, che possano essere usati solo sul
 computer originale e quindi sia impossibile rivenderli o prestarli
 e soprattutto, che alla fine del semestre accademico si
 autodistruggano. Scopo dichiarato dell'operazione: impedire che
 gli studenti più anziani degli anni successivi passino i loro
 vecchi libri ai più giovani.
Onorevole Ministro, il Suo Decreto legislativo modificherà
 radicalmente il concetto di fair use, ovvero di uso lecito e lo
 farà lasciando mano completamente libera alle grandi case
 proprietarie di diritti (case discografiche, major
 cinematografice, case editrici), senza nessun elemento di tutela
 legislativa a favore del fruitore.Onorevole Ministro Urbani, Le
 chiediamo di voler riconsiderare lo schema di Decreto legislativo
 da lei varato, di voler bloccare la procedura di approvazione per
 meglio riconsiderare la questione, eventualmente di concerto con
 le realtà della società civile impegnate su questi temi.La
 salutiamo cordialmente.

Alessio Papini
Consigliere Comunale di Firenze
gruppo.verdi@comune.firenze.it

Adriano Sponzilli
Bologna Free Software Forum
adriano.sponzilli@virgilio.it


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Forumempoli@inventati.org
http://www.inventati.org/mailman/listinfo/forumempoli

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"Ma vita e' cattiva! E per questo hanno inventato rock'n roll..."

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