[Golem] Re: Collaborazione con ISF

esalvadori@supereva.it esalvadori@supereva.it
Ven 13 Feb 2004 16:17:03 CET


Ciao a tutti,
sono Elio di ISF Trento, credo che alcuni di voi ancora si ricordano di 
me...
Innanzitutto volevo farvi i complimenti per le vostre attivita', vi 
seguo in mailing
list da un po' ormai, ho seguito i vostri successi... proprio bravi!

kr1zz wrote:

>L> se sono in grado di usare windows possono accendere una knoppix,
>L> giusto per prendereci la mano...
>
>   Sì e no, nel senso che potrebbe presentarsi anche qualche
>   inconveniente, piccolo per noi, ma insormontabile per loro, almeno
>   adesso. E poi, sinceramente, dopo aver pagato un s.o. ed aver
>   imparato ad usarlo, io non riuscirei a capire le ragioni di passare
>   ad un altro, anzi probabilmente non ci penserei nemmeno.
>   
>L> hanno internet in quel posto ? e se si di che genere ??
>
>   Non ne sono sicuro, ma penso di no perchè hanno difficoltà ad avere
>   l'elettricità.
>

(...)
Bene! ... e quindi siete nuovamente di fronte ad un problema classico di 
alfabetizzazione
informatica in un paese in via di sviluppo (PVS), ed in collaborazione 
con la nostra
"consorella" di Genova.

Vorrei aggiungere due commenti a quanto postato finora riguardo a questo 
possibile
intervento...

Chi ci conosce sa benissimo che il punto di vista di ISF "Italia" e' 
assolutamente favorevole
all'utilizzo di strumenti freesw in questi contesti, come dimostrato in 
numerosi interventi
(l'ultimo: al Linuxday'03 organizzato dal FLUG [1]). Purtroppo, le 
esperienze fatte negli ultimi
anni da alcune ISF ci stanno insegnando - nostro malgrado - che questo 
approccio
"ideale" (o meglio: animato da alti ideali) non e' SEMPRE il migliore, 
anzi a volte puo'
addirittura innescare nuovi divari digitali...
Lo so, si potrebbe aprire una discussione (quasi) infinita su queste 
affermazioni! Voglio evidenziare
una sola ragione tra tante, ma basilare: numerose esperienze [2,3] 
confermano che in questi paesi
Linux ha senso e risulta "sostenibile" se queste comunita' possono 
contare almeno su di un
supporto tecnico IN LOCO (es: LUG, etc...) - e spesso neppure questo e' 
sufficiente! :-(
L'esperienza dimostra infatti che ne' i corsi intensivi di 2/3 settimane 
(o qualche mese) con
tecnici specializzati e neppure il collegamento a Internet per il 
mantenimento dei PC
con consulenze "a distanza" sono sufficienti per liberarsi dal monopolio :-(
Per quanto riguarda Internet, uno dei limiti piu' forti riguarda gli 
altissimi costi di connessione
in queste zone. Anche in Somalia, dove abbiamo mandato dei computer 
carrozzati Linux,
3 dei quali preparati proprio da voi del Golem, stiamo riscontrando 
notevoli problemi di
interfacciamento col responsabile del laboratorio scolastico, al quale 
semplicemente non e' andata
giu' l'imposizione di un s.o. diverso dal noto Winzozz...
...'A voglia (come si dice da voi!) di spiegargli le bellissime ragioni 
del movimento "freesw":
nell'attuale stato di anarchia della Somalia, i problemi relativi al 
copyright e alla condivisione
di conoscenza che tanto scaldano i cuori dei sostenitori di GNULinux, 
sono assolutamente
sconosciuti o comunque non capiti a sufficienza. Capite quindi che non 
si tratta solo di un
gap tecnologico, ma anche culturale e sociale. E' una brutta verita', ma 
purtroppo e' cosi'...

In occasione della prima conferenza nazionale di ISF "Italia" che si 
terra' a Genova dal 12 al 14
marzo, i gruppi di lavoro "ICT" delle varie sezioni locali 
organizzeranno un workshop specifico
su questi temi, con l'obiettivo di aprire una discussione onesta 
sull'utilizzo di strumenti freesw
in contesti specifici di cooperazione.
Naturalmente siete caldamente invitati a partecipare al nostro workshop, 
che si dovrebbe
tenere sabato 13 marzo mattina (x dettagli vi posso far sapere piu' 
avanti): credo che in quanto
precursori del trashware a fini sociali in Italia, abbiate molto da 
apportare al dibattito.

In conclusione, spero mi abbiate capito: non ho detto che portare Linux 
nei PVS sia un approccio
perdente, ma quello che vi suggerisco e' di fare molta ATTENZIONE, e di 
verificare che le
"condizioni al contorno" dell'operazione ne permettano la sostenibilita' 
nel tempo, altrimenti
invece di diminuire il gap digitale rischiate semplicemente di crearne 
di nuovi...

buon lavoro, confido di rivedervi a Genova!
-ES

Ref:
[1] FLUG - Linuxday 2003 -  www.firenze.linux.it - sito in manutenzione 
al momento :-(
[2] Prodigi - http://www.pro-digi.org/progetti/tunisia/descr.html
[3] infoDev Symposium 2003 - Report on "Open Source SW Perspectives for 
Development" ,
"The Goa (India) Schools Computer Project" - pag.16
http://www.infodev.org/symp2003/publications/OpenSourceSoftware.pdf





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