[Golem] Re: L'informatizzazione di CEDIFOD

Gianni Casalini casalini@autistici.org
Lun 1 Mar 2004 19:07:57 CET


Alle 12:00, luned́ 1 marzo 2004, Cristiano ha scritto:

> Nel frattempo, vi
>   riporto il racconto di Silvia, la prima persona a parlarci del
>   risvolto informatico nel progetto di ISF. Spero che vi serva
> come spunto per nuove riflessioni, buona lettura.

Ciao Cristiano, Silvia e Elio... e todos.

Raccolgo alcune riflessioni non troppo organiche su quanto e' stato 
detto sull'argomento SL (Software Libero) in PVS (Paesi in Via di 
Sviluppo).

1. la problematica SL - Software Proprietario, e' sicuramente aliena 
agli abitanti dei PVS almeno quanto la ricerca di una tanica di 
acqua potabile lo e' a noi.
E' normale che lo sia.
Il SL interessa noi. 
La possibilita' di utilizzare HW e SW funzionante puo' interessare 
anche loro.

2. Con le macchine a tecnologia non obsoleta dismesse in un 
distretto industriale italiano in un anno si potrebbe pensare di 
informatizzare un piccolo stato africano. Scuole, ospedali e tutto 
il resto.
Non e' detto che avvenga.
Ma potrebbe avvenire.

3. Il terzo punto le dedico a coloro che hanno praticato il 
TrashWare e hanno messo insieme le macchine che hanno reso 
possibile dire che e' possibile.

La situazione e' la seguente: da una parte alcune persone 
riutilizzano materiale che da noi e' senza valore. Materiale che, 
come ha scritto Silvia, rischia di non passare le frontiere, 
perche' altrove un valore ce l'ha e come.
Vengono montate delle macchine.
Gli amici della associazioni le incanalano verso alcuni luoghi.
Bene queste macchine adesso sono in viaggio. Viaggio aereo, viaggio 
terrestre. Forse lineare, forse no.
Ad un certo punto arrivano a destinazione. Qualcuno le scarta le 
prova ect.
Noi su questa parte pero' possiamo fare solo congetture.
Cosa sappiamo del terzo mondo?
Niente. 
Quello che e' stato fatto da una parte pero' e' assolutamente 
inattaccabile nell'etica indipendentemente da cosa e' successo o 
puo' succedere dopo.

Da questo punto di vista ribadisco l'idea di Hal e la faccio mia.
Occorrono SOGGETTI SEPARATI COMUNICANTI perche' il meccanismo 
funzioni.
Molti problemi descritti riguardano l'ambito della cooperazione 
internazionale. E sono sicuramente piu' importanti di quelli che 
puo' avere un gruppo linux. Ma non e' che mescolandoli si ottiene 
la soluzione; cosi' come il macchinista del treno non  puo' 
risolvere il mio mal di testa.

Il soggetto riqualificatore (es GOLEM) deve tener conto delle 
istanze del soggetto distributore (es ISF) in merito ad ogni 
singolo progetto. Qui sono daccordo.
Pero' se la cosa non prende una piega istituzionale precisa (che 
piaccia o meno) non e' possibile pensare a dei volontari che 
riescono da Empoli a risolvere i problemi logistici, educazionali, 
tecnico-infrastrutturali di un paese in Africa. Magari dico io.
Quello che potrebbe essere auspicabile per ogni singolo progetto 
potrebbe essere l'apertura di un forum via web (e nn solo ml) che 
permetta ai vari soggetti di interagire.
Un punto di forza di azioni di questo genere sarebbe proprio il 
conoscere dettagliatamente le necessita' di applicazione del lavoro 
fatto in Italia.
Questo eviterebbe di fare del lavoro inutile e, cosa oltremodo 
importante, il non prendere volume in una spedizione con un monitor 
la dove non e' necessario, lasciando quel posto ad un sacco di 
farina.

Ciao
Gianni

--
"io sono un vecchio boeing dell'anno ottantanove
porto il fiore tra i denti verso l'ultima guerra
con macchine da scrivere dalle uniformi nuove".
Leo Ferre' -Tu non dici mai niente-.




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