[Golem] Complotti? era:(Re: Aggiornamenti connessione wireless a Montelupo Fiorentino)

Andrea Bellucci andreabellux@tiscali.it
Dom 28 Set 2008 00:00:47 CEST


Gianni Casalini ha scritto:
> Il giorno sab, 27/09/2008 alle 11.38 +0200, Andrea Bellucci ha scritto:
>   
>> Se la vetrina della settimana ambientale è squallida, non andateci
>> ragazzi.
>>     
>
> Anche io premetto alcune cose: non me ne frega niente di sputtanare
> nessuno.
> Anche io parlo a titolo personale.
>
> Non ho capito però cosa c'entrano i complotti e, visto che hai lanciato
> un discorso che mi sembra andare oltre la connessione wireless a
> Montelupo mando in lista una cosa che avevo scritto e che non ho mai
> pubblicato. Purtroppo non l'ho finita, avrei voluto fare un discorso
> sulla psichiatria sul finale. Forse lo farò, ma intanto voglio portare
> un punto di vista. 
>
> *---*
> Il pesce puzza dalla testa.
> -Proverbio toscano.-
>
> Prendo spunto da un servizio visto sul TG regionale della Toscana,
> qualche mese fa (non so essere più preciso) che mi ha fatto riflettere. 
> Era un servizio che parlava di uno studio svolto dall'istituto
> statistico regionale, mi pare per conto della regione Toscana stessa.
> Fatto sta che alla presentazione c'era anche il presidente della regione
> e altri politici.
> Questo studio presentava un'elaborazione di dati sulla situazione
> produttiva nella nostra regione.
> Roba grossa. Come dire la fotografia di dove stiamo andando dal punto di
> vista del soldo.
> Brevemente. Dati alla mano i relatori spiegavano che l'economia è in
> picchiata. Una regione in via di deindustrializzazione a livelli
> allarmanti. 
> Una miscela esplosiva di arretratezza e mancanza di innovazione.
> La ricetta che veniva fornita per uscire dalla "crisi" da parte dei
> politici era infatti riassunta nella ricerca e investimenti nei settori
> più avanzati.
> La cosa non mi ha stupito. Quello che si diceva era, in pratica, che da
> noi ha vinto l'ignoranza e l'arretratezza quando il capitalismo nella
> sua fase cognitiva richiede l'esatto contrario.
>
> Chi si occupa di capitalismo cognitivo parla in questi casi di
> "resistenza al capitale cognitivo".
> Come alcune persone difendono la loro ignoranza altrettanto fanno
> territori interi. Il che rende ancora più dolorosa la condizione di chi
> vive su quei territori e si trova a dover produrre in condizioni che
> sono ormai sorpassate e competere però con il nuovo. Difficile è in
> queste condizioni ad esempio riuscire a innescare ricompattazione
> sociale fra i soggetti deboli. Tanto più che affitti, mutui e costo dei
> beni non seguono un andamento discendente in virtù di questo difetto.
> Produttore e consumatore vivono in due epoche diverse.
> L'esternalizzazione è sulle ultime ruote del carro. Come sempre.
>
> "Il nuovo capitale fisso, la nuova macchina che comanda lavoro vivo, che
> fa produrre l'operaio, perde la sua caratteristica tradizionale di
> strumento di lavoro fisicamente individuabile e ubicabile, per essere
> tendenzialmente sempre più dentro il lavoratore stesso, dentro il suo
> cervello e la sua anima.
> Come dire che il nuovo capitale fisso è costituito dall'insieme dei
> rapporti sociali e di vita, dalle modalità di produzione e di
> acquisizione delle informazioni che, sedimentandosi nella forza-lavoro,
> vengono poi attivate lungo il processo di produzione." (Christian
> Marazzi, Il posto dei calzini).
>
> Quindi se nel capitalismo cognitivo è la totalità del linguaggio, dei
> rapporti umani, delle conoscenze, degli affetti che è messa in
> produzione per la capacità che ha di creare/veicolare conoscenza e
> informazione e di costruire organizzazione; di creare reti di
> cooperazione, ciò significa che in questa regione i rapporti
> comunicativi stanno degenerando e con loro quelli economici e sociali.
>
> Questa relazione può sembrare una forzatura a chi ragiona pensando SOLO
> in termini di cilindro/pistone e di pezzi/ora. Ma a questi scettici
> faccio notare due cose.
> 1. il SOLO cilindro/pistone, pezzi/ora non funziona più nemmeno a letto
> se non per cultori/cultrici e collezionisti di rapporti sessuali d'epoca
> (sia detto con il massimo rispetto).
> 2. se qualcuno ha provato a lavorare fuori dalla nostra regione come
> lavoratore dipendente (magari all'estero) sa che è più facile capirsi in
> inglese (per esempio) che in toscanese.
> Non è richiesta l'adesione a nessuna fazione o contrada  per lavorare,
> produrre e vivere. 
> Difficilmente il riparare dall'idiozia dell'ambiente e delle sue
> gerarchie infantili supera la fatica della prestazione d'opera. Come
> invece è qui.
>
> La Toscana è un territorio in via di rifeudalizzazione per questo voglio
> citare ancora una volta il buon Marazzi che in un paragrafo chiamato
> "Servilismo" dice: "Nel postfordismo il lavoro contiene una dimensione
> servile -perché- l'agire comunicativo-relazionale, benché sempre più
> economicamente rilevante, -non- è correttamente riconosciuto. L'attività
> lavorativa diventa pertanto occasione per gerarchizzare i rapporti di
> lavoro in termini personali, di comando dell'uno sull'altro, diventa il
> terreno sul quale maturano facilmente attitudini, sentimenti,
> predisposizioni quali l'opportunismo, il cinismo, la paura o la
> delazione. Ma la connotazione servile del lavoro non è fondata sulla
> distinzione tra lavoro produttivo e improduttivo, bensì sul non
> riconoscimento economico dell'attività comunicativo-relazionale".
> Penso sia calzante. E penso che sia anche poco circoscrivibile ad
> ambienti particolari.
>
> E' la capacità creativa ad essere valorizzata, tant'è che molte società
> finanziarie valutano il "valore degli intangibili", ma qui il valore
> degli intangibili è intangibile. In altre parole è sempre la capacità di
> stare buono al proprio posto e non rompere i coglioni che fa la
> differenza fra un'assunzione o un licenziamento. Fra una promozione e un
> declassamento. In questo mi sento di dire che la Toscana è una regione a
> misura di incapace. E lo sta dimostrando.
>
> Voglio azzardare un'altra cosa. Mentre nell'epoca moderna (almeno in
> certi momenti) la Toscana ha offerto una sintesi positiva tra caratteri
> del nord e del sud, ad esempio un certo efficientismo, ma con strutture
> sociali non ciniche o asservite alla produzione, adesso, nella
> post-modernità la situazione è quella di una sintesi negativa: cinismo
> padano con venature di paternalismo feudale. 
>
> E il tentativo istituzionale di mettere su feste della creatività, può
> essere divertente e funzionare in qualche caso specifico, ma in generale
> offre il valore aggiunto delle sagre estive.
>
> Ma perché? 
>
> Forse perché quello che è stato richiesto o meglio che si è prodotto in
> termini di soggettivazione è un "popolo" bambino che vuole soltanto fare
> il birichino, di tanto in tanto, per svagarsi. Condizione ottimale
> questa sia per una classe di burocrati che non hanno niente da spiegare,
> nemmeno la propria incapacità politica o tecnica, sia per una classe
> capitalistica provinciale e assistita.
>
> La favola bella della regione di sinistra ha prodotto fenomeni di
> ghettizzazione e nella sua versione "positiva" di omologazione ad una
> normalità toscana che non ha prodotto ibridazioni culturali vive. Niente
> melting-pot, solo toscanizzazione. Per questo non c'è stato lo
> sfondamento della Lega, perché la lega è già stata interiorizzata nel
> carattere collettivo.
>
> "Un pazzo è una persona perfettamente normale con le idee troppo ben
> chiuse in testa". Diceva Celine nel Viaggio al termine della notte. Un
> territorio chiuso assomiglia ad un pazzo. 
> L'unico linguaggio compreso dagli incapaci è un linguaggio incapace di
> produrre e di prodursi. Il risultato è un ghetto culturale che deve
> continuamente essere difeso nelle sue manifestazioni esteriori dalla
> nostra bella gioventù. Sia essa qualunquista, localista,
> leghista-fascista o neo stalinista.
> La Toscana è una fabbrica di burocrati, in un'epoca in cui le burocrazie
> sono di per sé superate. La dinamicità improbabile, al massimo
> rappresentata.
>
> La Toscana guarda sempre avanti e si misura solo con chi viene dopo. 
> Questo è comodo. Si promette il futuro, si mantiene il passato e si
> distrugge il presente. O, anche, il livello su cui si fanno gli affari è
> spostato sempre più sopra i territori. 
>
> Nell'Europa fortezza e nell'Italia dei ghetti la toscana si è costruita
> un ghetto dorato, che si presenta sempre più fatiscente col passare del
> tempo. 
> [...]
>
> *---*
> Forse cambierei qualche frase in qua e là, ma il senso del discorso
> rimane immutato.
> Una cosa che meriterebbe un approfondimento, che però un precario che
> deve fare surf sociale per vivere non si può permettere di fare, sarebbe
> quello riguardo ai fondi europei, soprattutto quelli destinati alla
> formazione.
> Il giorno che qualcuno andrà a mettere mano ai conti di come sono stati
> spesi i fondi in questa regione, che dal primo governo Prodi in poi ha
> fatto letteralmente delle docce di soldi europei il buon umore passerà a
> parecchi, ma -NOI- (visto che ti piace il plurale ti dico che non mi
> riferisco al GOLEM) ci faremo delle grasse risate.
> Con fondi simili il Portogallo a creato sviluppo reale e imprese nuove e
> giovani in intere regioni.
> Ma questo non si dice.
> Come non si dice quanto è costata la FI-PI-LI. La superstrada delle
> risate appunto.
> Democrazia è saper guardare anche quello che ci sarebbe potuto essere al
> posto di quello che c'è. Lo so chiedo troppo in un momento storico in
> cui non si guarda nemmeno quello che ci sbatte sul muso.
> Democrazia è votare il meno peggio? Prego accomodatevi.
>
> "Largo all'avanguardia pubblico di merda 
> Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c'ha memoria
> Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti
> Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i
> cori che profumano di fiori"
> Skiantos
>
> A presto.
> Gianni
>
>   
Io sono basito.

e vorrei chiarire 2 o 3 cose:

1) io sono un lavoratore salariato da 1000 euro al mese;
2) non sono un candidato di nessun partito e non sono un politico, ne
tanto meno rappresento qualcuno oltre che a me stesso
3) la mia non era un'analisi del sistema capitalistico ma una semplice
incazzatura di uno che assieme ai propri colleghi si è fatto (un po') il
culo
per realizzare questa cosa e, permettimi, si è un po' risentito (poi,
come sempre mi succede, mi accorgo di esagerare e infatti ho chiesto
anche scusa a Stefano e lo faccio anche qui...se necessario)
4) Il mio discorso non solo non è "andato oltre la connessione wireless"
ma ha proprio staccato un argomento dall'altro. Mi pare di averlo detto
in maniera chiara. se vuoi te la riscrivo: che c'entra il wireless ?
(detto di straforo io il wireless in piazza non so neppure come funziona
perchè non conosco neppure una virgola di quel progetto)
5) sinceramente che cosa abbia a vedere tutta la tua disamina con quello
che ho scritto non lo so.....il mio richiamo al complotto è molto
semplice: si cerca di considerare l'agire dei singoli come se fosse
collegato a chissà quali reconditi scopi....e non è così ("Burn after
reading" oppure "Il pendolo di Focault")  ma mi rendo conto che se
continuiamo a scrivere email si alimenta questo agire da autistici per
cui invito tutti a vedersi di fronte ad una birra ( a Montelupo almeno
quella si trova buona) e così potremo renderci conto che stiamo facendo
gli stessi discorsi ( un po' come il finale del film di Scola "la
Famiglia". Lo so Scola è uno stalinista ma ha fatto anche dei bei films)
6) quando andiamo a berci sta birra però mi porto questa mail....perchè
così mi spieghi cosa hai scritto....ti dirò che non c'ho capito
nulla!"!!! :-)


ps. Gli Skiantos li ho visti una vita fa a Firenze- concerto + fagioli
(sono abbastanza vecchio, sapete e duro d'orecchi........)

Andrea




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