[Golem] Oracle acquisisce Sun Microsystems (e insieme MySQL). Speriamo bene...

Simone Piccardi piccardi@firenze.linux.it
Dom 26 Apr 2009 20:03:52 CEST


Luca M. ha scritto:
> Il DRM funziona se sul sistema è installato un OS che possa supportarlo, in
> tal caso può usarlo per verificare la firma degli eventuali programmi in
> esecuzione (almeno così mi spiegò un ingegnere informatico).
> Di conseguenza se tu usi un firmware che non prevede l'uso di quel DRM
> non hai controllo sui binari in esecuzione.
> 
Ristudiati meglio il funzionamento dei DRM, non sono cosi` sprovveduti.

I DRM servono anche a prevenire che sul sistema sia installato un OS che
non li supporta. La radice sta nella presenza di un primo firmware non
modificabile e non flashabile che lancia un firmware di secondo livello
solo se questo e` firmato. Da li vai avanti cosi` (per semplificare
all'estremo).

Quindi, posto che tu abbia da qualche parte il modo di flashare il
firmware (come lo fai girare il programma di flashing se l'unico sistema
che hai al momento ti permette di eseguire tale programma?) questo non
partirebbe comunnque. (A parte errori di chi ha fatto il sistema, ma
questo e` un'altro discorso).

Di conseguenza no, se il DRM e` fatto bene tu non sei in grado di
"formattare" nulla, e sulla macchina ci gira solo quello che stabilisce
chi te la vende.

>>> Il fatto di non poter ridistribuire o combinare un codice GPL con uno
>>> con un altro tipo di licenza significa che sia virale.
>> Veramente significa solo che devi rispettare la licenza. Niente e
>> nessuno obbliga alcun chi a usare codice GPL nei propri programmi, e il
>> codice GPL non se ne va a spasso ad infiltrarsi nel codice altrui, Per
>> cui virale cosa?
> 
> Alcune licenze permettono ad un codice di poter essere redistribuito anche
> con altre licenze, tutto quello che è GPL rimane solo GPL.
Si ma di nuovo che c'entre questo con l'esser virale. Sono virale
perche` pretendo di restare me stesso? Per favore smettiamola con la
distorsione delle parole e del loro significato.

>> Microsoft ha iniziato a fare FUD col virale (che ha una sua buona
>> connotazione negativa) spargendo l'idea che se abbini in qualunque modo
>> il tuo codice con quello GPL quello ti infetta e te sei costretto ad
>> usare la GPL anche per il tuo. E questo semplicemente non e` vero.
> 
> Secondo me invece è tecnicamente "vero", ma non ci vedo niente di
> negativo. Anzi sono contento che sia così.
> 
Allora se e` vero chiedi a Oracle il codice del database, visto che gira
su linux che e` GPL.

>>> Tutto il software che vuol avere "rapporti" con quello GPL deve essere
>>> GPL o GPL compatibile, ma non è cosa da poco dati i (giusti) vincoli
>>> della GPL.
>> Ma manco per sogno. Se no perche` Acrobat gira su Linux? E Oracle?
> 
> Non parlo di programmi closed installati su una piattaforma GPL, non sono
> così ingenuo/ignorante.
Ah, vedi allora che non e` vero che il codice GPL infetta quello degli
altri.

Quando dici avere rapporti, senza specificare quali, ci sono anche
questi, e non puoi ignorarli specie se poi l'argomentazione ti serve a
dire che la GPL e` virale perche' ti costringe a usare la GPL per
qualunque programma che ha "rapporti" con codice GPL.

> Pensavo di essere stato chiaro con l'esempio dello ZFS.
> Non è possibile creare prodotti "ibridi" con sorgenti GPL ed altro codice
> opensource ma GPL-incompatibile.
L'esempio dello ZFS riguarda l'uso del codice dello ZFS con altro
codice. Esattamente come per la GPL l'autore ti richiede che tu mantenga
la stessa licenza. Se no la Microsoft immagino sarebbe felicissima di
poterselo incorporare.

Per cui si, e` chiaro che non e` possibile creare prodotti ibridi
mescolando licenze copyleft in generale. Ma di nuovo che c'entra  questo
con l'esser virale?

Legalmente un FreeBSD con ZFS non e` piu` BSD (puoi distribuire il
prodotto finale solo con la CDDL) e a quel punto non e` piu` mescolabile
con altro che sia CDDL. Per cui alla fine del gioco se ci vuoi
aggiungere roba con una licenza copyleft diversa, come i driver delle
webcam che mi dicono son presi da Linux) non puoi piu` farlo ed i
vantaggi di BSD li hai totalmente persi.

>> Qui non si tratta di avere "rapporti", si tratta di prendere del codice
>> non tuo rilasciato sotto GPL e di includerlo in un programma tuo
> 
> Stiamo parlando di due situazioni diverse.
> Io non intendevo quello.
> Cercherò di essere più chiaro: personalmente, per come le ho
> interpretate, tra le licenze GNU apprezzo di più la LGPL della GPLv3.
> Però, come Marco ha ben capito centrando il nodo della nostra
> discussione, io parlo da utente e non da programmatore.
> Con licenze come la LGPL, la BSD, la Apache, etc... mi sembra di
> avere maggiori vantaggi a breve termine.
Si certo, c'e` anche l'ottica degli utenti a cui basta avere un
programma da usare, fregandosene della liberta` del codice.

Poi le versioni successive, quando la versione libera ormai e` rimasta
talmente indietro che non la usa piu` nessuno, improvvisamente non si
possono usare piu`, e devi sottostare termini di servizio sgradevoli,
pagare licenze, non riesci a leggere o produrre documenti compatibili,
ecc...

Spiacente ma a me, proprio come utente, interessa la liberta` del
codice, che mi previene da certe fregature.

> I progetti GPL a volte ti impongono di reinventare la ruota perché loro
> possono usare solo ruote GPL.
> 
???
Quale routa? Anzitutto i progetti GPL possono riusare tranquillamente
roba BSD o X11 e lo fanno da sempre. E con la GPL3 si puo` riusare
tranquillamente anche codice Apache.

Stai perlando di ZFS? Beh, se la Sun non vuole che Linux usi il codice
di ZFS perche' gia` Solaris e` alla frutta e perderebbe uno dei suoi
pochi vantaggi, e` suo pieno diritto farlo. Per quel che mi riguarda ne
faccio volentieri a meno, aspettero` che sia pronto btrfs.

>>> Se invece scrivi un codice con una licenza più aperta chiunque può
>>> integrarlo anche con software sotto altre licenze.
>> Certo. Infatti in genere viene anche integrato dentro software
>> proprietario,
> 
> Non necessariamente, dipende da quanto è permissiva la licenza.
> Alcune sono compatibili solo con altri tipi di licenze opensource ed
> assolutamente incompatibili con quelle closed.
Quali?

La CDDL no di certo, e` incompatibile con le altre copyleft esattamente
come la GPL, la MPL e le affini. BSD, Apache ed X11 sono totalmente
proprietarizzabili.

Altre significative non ne conosco e personalmente mi rifiuterei anche
di prenderle in cosiderazione, ce ne son gia` troppe.

>> come ha fatto appunto la Microsoft con un sacco di roba
>> BSD. Con questo se uno sceglie di usare licenza BSD o affine immagino
>> sia consapevole e disposto ad accettare tutto cio'.
> 
> Esatto.
> Pensa a come sono nati i primi progetti BSD.
> Il governo degli Stati Uniti dava fondi alle università per sviluppare
> determinati
> progetti. Alla fine però pretendeva che i risultati ottenuti fossero
> utilizzabili
> anche dalle aziende americane senza alcune restrizioni. Sembrava un modo
> efficace per dare una spinta al settore informatico in tutto il paese.
> Visto lo "sponsor" (il governo) e le intenzioni, quel tipo di licenza in quel
> determinato momento storico è stata una soluzione molto ragionevole.
> Forse involontariamente, ma senza dubbio hanno agevolato anche lo sviluppo
> del nostro kernel preferito, basti pensare al porting massiccio del progetto NET
> agli albori di Linux.
> 
La diatriba BSD/GPL e` vecchia quanto le due licenze.

Io ti ripeto quello che ho sempre detto in questo caso: non me ne
importa un accidente dello sviluppo del software proprietario e della
relativa industria.

Mi interessa il software libero. Se il governo americano elargisce
finanziamenti pubblici alle imprese in forma di codice BSD mi sta
benissimo che si usi quella licenza.

Ma siccome a me quella licenza non da nessuna garanzia che il codice
resti libero e che le migliorie fatte restino a disposizione di tutti, e
al contempo dello sviluppo di Oracle, Microsoft, Adobe e affini non mi
importa nulla, io non la usero` mai.

>> C'e` pero` anche chi non e` disposto e non vuole che si assorba il suo
>> codice dentro codice proprietario, e per questo usa licenze copyleft. Ma
>>  di nuovo cosa c'entra questo con l'essere virale?
> 
> Quello che tu definisci come "immunizzante" molta altra gente lo chiama virale.
Si Microsoft in primis. Cio' non toglie che non sia vero e che
l'operazione sia fatta a scopo denigratorio.

> Questione di mettersi d'accordo sui termini.
No, e` questione di usare termini corretti.

> Cambia la forma, ma la la sostanza è la stessa.
> Virale suona solo più dispregiativo.
Le parole hanno un significato, e lo trasmettono. A me di farmi dare
dell'untore non mi va, considerato che e` solo denigrazione. Qui non e`
affatto vero che cambia la forma ma la sostanza e' la stessa.

E comunque se anche fosse vero, puoi anche dire che fra negro e nero e`
solo differenza di forma ma la sostanza e` la stessa. Ma per me se usi
negro sei un razzista.

Ciao
Simone.




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