[Golem] Preparativi Linux Day

Marco A. Calamari marcoc_maillist@marcoc.it
Sab 26 Ago 2017 19:43:23 CEST


On Fri, 2017-08-25 at 22:21 +0200, Giulio Fieramosca wrote:
> Il 24/08/2017 12:28, Marco A. Calamari ha scritto:
> > On Wed, 2017-08-23 at 15:07 +0200, Giulio Fieramosca wrote:
> > > Anche ammettendo di "essermi arreso" ai social permane il
> > > problema di
> > 
> > ...
> > 
> > > piattello...): è chi la ha in mano che fa la differenza.
> > 
> > Ti rispondo con un'altra domanda; la tua arma e' collegata
> >  alla rete del produttore, sa quando spari ed a chi, puo'
> >  essere disabilitata da remoto, e le informazioni raccolte
> >  possono essere passate a polizia|giudici|NSA|alieni
> >  a suo insindacabile giudizio?
> 
> Dunque, riavvolgiamo il nastro e muoviamoci per gradi.
> 
> Punto I - la mia visione di Social Network e, nello specifico,
> di Facebook
> Ovviamente il gestore del social network _dovrebbe_ rispettare
> un certo
> accordo sulla gestione dei dati privati ma questo, lo sappiamo
> molto
> bene, non sempre viene fatto; a copiare delle informazioni,
> filtrarle,
> ordinarle ci vuole un tempo epsilon infinitesimo, e queste
> potrebbero
> "sfuggire" e finire nelle mani di qualcun altro (cosa che
> potrebbe
> accadere con qualunque sito o provider, in fondo).
> Che uso se ne fa di questa roba?
> Boh, possono essere date per indirizzare ad un determinato
> utente della
> pubblicità mirata ai suoi interessi. A mio giudizio personale,
> meglio
> così, già le pubblicità mi infastidiscono di suo, se proprio ci
> devono
> stare che siano cose interessanti.
> Danno ciò che ho messo sul social network all'NSA? Bene, laggiù
> sapranno
> che mi interesso di computer, si sorbiranno quelle (poche) foto
> che ci
> ho messo e ogni tanto si beccheranno qualche cavolata che sparo.
> E se
> può essere usata contro di me, ben mi sta! Avevo a non metterla
> proprio
> su internet.
> Quindi, riassumendo, il mio social network è un piccolo mondo
> colorato
> dove scrivo fesserie, leggo cosa raccontano gli altri e scambio
> due
> opinioni.
> Argomenti che richiedono meno leggerezza di questa agorà online
> non ci
> finiranno, e si usano altri strumenti.
> È altresì ovvio che se un individuo X non è d'accordo con quello
> che
> viene fatto dal gestore del social non vi si iscriva.
> Infine, la pagina del GOLEM su Facebook: a suo tempo fu creata
> come
> "bacheca" dove mettere le stesse cose che mettiamo sul blog, e
> renderne
> più facile la condivisione, e così è rimasta.
> 
> Punto II - Perché sono a favore dello sfruttare il social
> network
> In due semplici parole: esigenze comunicative.
> Porto come esempio un caso parallelo riguardo ai formati di
> scambio dati.
> L'odt è il formato standard aperto, il docx no. Non è una saggia
> idea
> smettere di punto in bianco di lavorare in docx e passare "a
> cattiveria"
> a odt. Prendendo come esempio la pubblica amministrazione,
> questo
> causerebbe scompiglio nel popolo che non riuscirebbe più a
> aprire i
> documenti (in realtà ora il word processor proprietario più in
> voga apre
> anche gli odt, però notifica l'"incongruenza" e suggerisce il
> salvataggio in docx, come d'altro canto fa LibreOffice in senso
> inverso).
> Chiaro che per un periodo i due formati debbano coesistere, e
> nel mentre
> bisognerà fare una adeguata campagna d'informazione.
> 
> Torniamo al nostro LinuxDay: è un evento di difficile
> comunicazione,
> come tutto ciò che riguarda l'associazione in genere. Senza
> persone in
> ascolto il LinuxDay si può anche fare, ma dubito sia così
> stimolante,
> per i relatori, parlare al muro (si veda la massima che ho
> citato prima).
> E dunque, che fare? Ho citato in una mail precedente dei
> possibili mezzi
> di diffusione adottati, che non si sono rivelati efficaci.
> Abbiamo a disposizione questo mezzo con discreta capillarità, lo
> sfruttiamo? non lo sfruttiamo? per me sì.
> Per quanto detto prima l'utente che è sul social ormai c'è e il
> suo
> prezzo l'ha pagato e continuerà a pagarlo se la sua visione non
> gli
> permette di venire a conoscenza dell'evento. Magari all'evento
> si
> parlerà del social, questo utente potrebbe cambiare la sua
> opinione su
> tal social e cancellarsi. Fine.
> 
> A mio avviso "riservatezza naturale" non dovrebbe essere una
> "drastica
> campagna contro i social", ma una presa di consapevolezza di
> dove vanno
> a finire i dati che noi, per primi, mettiamo online. Da lì
> spetta
> all'utente decidere cosa fare.
> 
> Poiché vedo che sei molto esperto in materia e che si è
> instaurata una
> discussione qua in lista, colgo l'occasione per invitarti al
> nostro
> LinuxDay per discutere in maniera più ampia di questi aspetti.

Ti ringrazio dell'invito; purtroppo non potro' quasi certamente
 esserci, e nel caso sarei gia' "opzionato" a Firenze.

Per quanto riguarda fb, il discorso e' molto lungo, e **non**
 lo si puo' affrontare come utente fb; sarebbe come discutere
 con il signor Quadrato di Terrapiatta senza mai avergli fatto
 vedere una sfera nel suo mondo, oppure non averlo portato
 per una volta fuori dal piano (cfr. "Flatland").

La voglia di studiare per capire potrebbe venire dalla
 considerazione che fb oggi vale 350.000.000.000 di
 dollari; essendo che regala i suoi servizi, solo
 questo dovrebbe dare la certezza che le questioni
 non sono semplici, e che ce ne sono di non evidenti.

Buona domenica.   Marco



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