<br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 29 ottobre 2011 16:06, Daniele Forsi <span dir="ltr"><<a href="mailto:dforsi@gmail.com">dforsi@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote style="margin: 0px 0px 0px 0.8ex; padding-left: 1ex; border-left-color: rgb(204, 204, 204); border-left-width: 1px; border-left-style: solid;" class="gmail_quote">
[...]<br></blockquote><div> </div><blockquote style="margin: 0px 0px 0px 0.8ex; padding-left: 1ex; border-left-color: rgb(204, 204, 204); border-left-width: 1px; border-left-style: solid;" class="gmail_quote">
se invitassero Stallman, Shuttelworth o Wales (che obiettivamente sono<br>
più conosciuti del Gulli), </blockquote><div> </div><div>Per ora, si... ;-)))</div><div> </div><blockquote style="margin: 0px 0px 0px 0.8ex; padding-left: 1ex; border-left-color: rgb(204, 204, 204); border-left-width: 1px; border-left-style: solid;" class="gmail_quote">
<p>si capirebbe se ci vanno a titolo personale<br>
o per ciò che li ha resi famosi? E ci dovrebbero andare per cercare di<br>
presentare le loro idee senza intermediazioni, oppure rimanere a casa<br>
per essere apartitici? Se mandiamo Diego come persona invece che come<br>
presidente siamo dei bischeri?</p><p> </p></blockquote><div> </div><div>Hai toccato il punto critico: se l'invito è per il GULLi è chiaro che chiunque va, va a nome del GULLi (tutto).</div><div>Se va il presidente a suo nome, in teoria nessuno dovrebbe avere da ridire (liberta personale, ci mancherebbe altro!), in quanto non è li per rappresentare più persone, ma solo se stesso. </div>
<div> </div><div> </div></div>F.<br>