[ImoLUG] R: Re: Lavorare in proprio o lavoro dipendente?

antonino antonino.attanasio@tin.it
Mer 19 Mar 2008 16:04:53 CET


CUT
L'ideale sarebbe rivolgersi a qualcuno esperto
> che ci consigli per il meglio..."non voglio tirare l'acqua al mio
> mulino" vorrei solo che vi abituaste a pensare che i consulenti
> fiscali, commercialisti, avvocati, ecc., sono consulenti al vostro
> servizio e non "mangiasoldi" pronti a spennarvi. 
Susanna

Grazie Susanna per essere intervenuta provvidenzialmente con un inciso molto
significativo. La discussione secondo me stava indirizzandosi verso una zona
"burocratica", importante senza dubbio ma appunto meramente burocratica. I
problemi sono altri ... avidità, ignoranza, furbizia ... e cosa gravissima,
*assoluto disprezzo* per il cliente e le sue esigenze. A nessuno farebbe
piacere comperare un etto di mortadella avariata ... o trovarsi a rischiare
la pelle in sala operatoria per un intervento banale ... o comperare un'auto
con guasti senza fine ... però quando poi si tratta di noi, diventiamo tutti
furbi e meschini.
Si tratta di recuperare innanzitutto il rispetto del lavoro altrui: ogni
lavoro intellettuale ha le sue leggi, empiriche o scientifiche che siano,
perfettibili senza dubbio ma in ogni caso sempre *leggi*. Le parole possono
essere pietre come i numeri ... e chi frequenta i tribunali o le agenzie
delle entrate lo sa benissimo.

Occorre pensare poi "interdisciplinare". È impensabile realizzare un sistema
informativo per una piccola media impresa senza che siano coinvolti il
legale e il commercialista. E non parliamo della grande impresa, dove i
ruoli sono parcellizzati e il ragioniere non sa cosa fa il marketing ...

Infine occorre pensare per obiettivi e risultati e soprattutto occorre
andare oltre la furbizia del caso singolo per scoprire il piacere e la
bellezza di costruire qualcosa che produca ... 

Non so se lo sapete ... ma tra forlì e cesena ci sono 40.000 imprese, una
ogni 13 abitanti circa ... provate a fare un semplice calcolo: un tot di ore
di lavoro annuali consulenziale da prestare a ciascuna impresa moltiplicato
per 40.000 ... e poi prendete tutti i ragionieri commercialisti ed avvocati
... e si scopre che non arrivano a soddisfare neanche la metà delle ore
lavoro necessarie ... e si scopre che c'è una montagna di lavoro inevasa,
bisogni non soddisfatti, esigenze misconosciute ... e spazi di lavoro immani
solo che uno sappia vederli ...

antonino



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