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Un brevetto minaccia il mondo Linux?<br>
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<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2088290">http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2088290</a><br>
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News<br>
di Alessandro Del Rosso<br>
lunedì 15 ottobre 2007<br>
<br>
Marshall (USA) - C'è chi, come <a href="http://www.microsoft.com"
target="_blank">Microsoft</a>, da lungo tempo <a
href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2084919" target="_blank">abbaia</a>
ma non morde, e chi invece azzanna senza preavviso. È questo il caso di
IP Innovation, che lo scorso venerdì ha intentato un'azione legale
contro i due più grossi vendor di Linux, <a href="http://www.novell.it"
target="_blank">Novell</a> e <a href="http://www.redhat.com/"
target="_blank">Red Hat</a>, accusandoli di violare un suo brevetto
relativo alle interfacce grafiche utente.<br>
<br>
L'oggetto del reclamo è il brevetto numero <a
href="http://www.google.com/patents?id=3tUkAAAAEBAJ&dq=5,072,412"
target="_blank">5.072.412</a>,
intitolato "User interface with multiple workspaces for sharing display
system objects", ed è lo stesso su cui lo scorso aprile IP Innovation <strong>ha
imbastito una causa contro <a href="http://www.apple.com"
target="_blank">Apple</a></strong>: causa <a
href="http://www.macworld.it/showPage.php?template=notizie&id=12585"
target="_blank">conclusasi</a> a giugno con <a
href="http://www.acaciatechnologies.com/pr/061507Apple.pdf"
target="_blank">un accordo extragiudiziale</a>. <br>
<br>
Nel testo dell'azione legale, pubblicato <a
href="http://www.groklaw.net/article.php?story=20071011205044141"
target="_blank">qui</a> da <em>Groklaw.net</em>,
IP Innovation afferma che Novell e Red Hat stanno utilizzando la
tecnologia descritta nel brevetto '412 all'interno dei propri sistemi
operativi Linux-based: la società manca tuttavia di specificare quale
sia il software in violazione. <strong>È ipotizzabile che si tratti
dei desktop environment <a href="http://www.gnome.org" target="_blank">GNOME</a>
e <a href="http://www.kde.org" target="_blank">KDE</a></strong>,
entrambi integranti un gestore di desktop multipli con funzionalià
molto simili a quelle descritte nel brevetto di IP Innovation. <br>
<br>
Diverse fonti non hanno esitato a definire questa causa "contro Linux",
anche se <strong>in realtà Linux - inteso nella sua accezione più
corretta come kernel - non sembra affatto coinvolto nella questione</strong>.
È pur vero, tuttavia, che gestori di desktop multipli sono utilizzati
nella stragrande maggioranza dei sistemi operativi Linux-based sul
mercato. Anzi, si può aggiungere che questo tipo di software <strong>sia
adottato da praticamente tutte le piattaforme Unix dotate di
interfaccia grafica</strong>: il già tirato in ballo Mac OS X ne è un
esempio. <br>
<br>
Il fatto che IP Innovation <strong>abbia citato in giudizio solo i due
maggiori distributori di Linux</strong>
non sorprende: gli altri vendor del Pinguino sono quasi tutti molto
piccoli e, al pari di progetti come GNOME e KDE, difficilmente
potrebbero far fronte al pagamento di risarcimenti.<br>
<br>
Sia Red Hat che Novell affermano che <strong>i propri clienti possono
beneficiare di solide protezioni legali</strong>, e non devono dunque
temere eventuali rivalse di IP Innovation nei loro confronti.<br>
<br>
IP Innovation è una sussidiaria di <a
href="http://www.acaciatechnologies.com/" target="_blank">Acacia
Technologies</a>, ben nota nel panorama IT per <a
href="http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=acacia&o=0&t=4&c=Cerca"
target="_blank">i frequenti contenziosi legali</a>
con cui tenta di far fruttare il suo gonfio portafoglio di proprietà
intellettuali. Si pensi che nel solo terzo trimestre dell'anno le
società del gruppo Acacia <a
href="http://www.informationweek.com/industries/showArticle.jhtml?articleID=202402099"
target="_blank">risultavano impegnate in 33 diverse cause</a>, alcune
delle quali vedono coinvolte aziende come Toshiba, Intel, Barnes &
Noble, Verizon, Symantec, Gateway ed eBay.<br>
<br>
Va detto che IP Innovation, come la maggior parte delle società che
fanno parte del gruppo Acacia, <strong>non sviluppa né produce alcunché</strong>:
i suoi unici profitti derivano dalla concessione in licenza di
tecnologie acquistate da terzi (quella coperta dal brevetto '412, ad
esempio, fu sviluppata da <a href="http://www.xerox.com/"
target="_blank">Xerox</a>).
Nell'industria tali società vengono comunemente bollate con il
nomignolo di "patent troll", perché il modo con cui traggono vantaggio
dall'attuale sistema americano dei brevetti <strong>viene da molti
considerato sterile e dannoso per l'innovazione</strong>. <br>
<br>
Groklaw <strong>evidenzia alcuni presunti collegamenti tra Acacia e
Microsoft</strong>: in particolare, risulta che proprio di recente la
prima abbia <strong>accolto tra le proprie file almeno tre ex manager
di BigM</strong>,
due dei quali sono stati nominati vice presidenti. "A luglio un
dirigente di Microsoft arriva in Acacia; il primo ottobre ne arriva un
secondo, un esperto di brevetti. Il 9 ottobre, IP Innovation, una
sussidiaria, fa causa a Red Hat e a Novell. Ce n'è abbastanza per
definire Acacia un'amichetta di Microsoft", si legge sul celebre blog
paralegale. "Credo che SCO II sia arrivata".<br>
<br>
Tali sospetti <a href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=375674"
target="_blank">erano già stati avanzati</a> anche in relazione a <a
href="http://www.sco.com/" target="_blank">SCO Group</a>, ma quelli
odierni - per altro già smentiti da Microsoft - <strong>appaiono
decisamente più deboli e stiracchiati</strong>:
prima di tutto perché tra le società trascinate in tribunale compare
anche Novell, che solo pochi giorni fa il CEO di Microsoft, Steve
Ballmer, ha definito "la nostra migliore alleata nel panorama open
source"; ed in secondo luogo, perché il gigante di Redmond <strong>trarrebbe
ben pochi vantaggi da un'eventuale vittoria legale di IP Innovation</strong>.
La tecnologia di gestione dei desktop multipli rappresenta infatti un
componente tutto sommato marginale nel vasto ecosistema di tecnologie
Linux, e di certo non può essere utilizzato per scuotere il mercato di
questo sistema operativo. Ben diverso sarebbe se il brevetto della
sussidiaria di Acacia colpisse direttamente il cuore di Linux, ovvero
il kernel, magari in una sua parte cruciale. <br>
<br>
Qualcuno ricorda poi come non molto tempo fa, poco più di un paio
d'anni, <strong>persino la stessa Microsoft <a
href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1203267" target="_blank">sia
rimasta impigliata</a> nella rete legale di Acacia</strong>. E dunque,
si chiedono in molti, perché IP Innovation si è fatta avanti proprio
ora?<br>
<br>
"Parafrasando lo scrittore Alessandro Baricco, è solo caduto l'ennesimo
quadro attaccato al muro", dichiara a <em>Punto Informatico</em> <strong>Patrizio
Tassone</strong>, direttore editoriale della rivista <em>Linux&C</em>.
"Red Hat, che non ha alcun accordo con Microsoft, adesso è sullo stesso
piano di Novell: entrambe le società appartengono all'<a
href="http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1345420" target="_blank">OIN</a>
(Open Invention Network), che dovrebbe fare da scudo per cause legate a
presunte violazioni del software open source. Ma in questo caso un
portafoglio di brevetti da contrapporre a IP Innovation è inutile:
quest'ultima, non essendo una software house, non può essere
contrattaccata con le sue stesse armi, a meno di non tentare di
invalidarne il brevetto. Ma con un precedente come l'accomodamento con
Apple, questa ipotesi appare assai remota".<br>
<br>
"Quante altre Acacia
ci sono là fuori? È stata effettuata una seria analisi dei rischi reali
da parte delle grandi distribuzioni? Ancora: non si trattava di una
causa prevedibile, visto che IP Innovation aveva già bussato alla porta
di Apple? Possibile che nessuno avesse valutato in maniera anche solo
marginale questa eventualità?", si domanda Tassone. "La questione è che
se c'è una tecnologia brevettata, e quel brevetto è valido, o si
acquista in licenza o non si usa. Non ci sono alternative. Per quanto
riguarda Microsoft, chissà che il gigante non ci stupisca, arrivando
magari a stringere accordi direttamente con Acacia per proteggere
Novell, mostrando così al mondo, e a Red Hat in primis, cosa voglia
dire mettersi sotto la propria protezione. Oppure potrebbe stare a
guardare, vedere l'esito della causa e sperare che questo piccolo
problema possa incrinare il mercato open source".<br>
<br>
Come ultima
nota va detto che sebbene Groklaw paragoni l'iniziativa di IP
Innovation a quella di SCO, la campagna legale di quest'ultima era
incentrata sulla violazione di copyright e di contratti, non sui
brevetti. Questa, secondo gli esperti, è la prima volta che una causa
per violazione di brevetto colpisce la piattaforma Linux.<br>
<br>
<em>Alessandro Del Rosso</em><!--finn--><!-- tag -->
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