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Da Imola alla conquista di Linux<br>
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<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=15&article_id=107606&l=it">http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=15&article_id=107606&l=it</a><br>
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10 dicembre 2007 | 08:00<br>
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<div class="summ">La storia di due Andrea: Rossi e Arcangeli, i tra i
principali esperti a livello mondiale dei sistemi open source. Il primo
è un manager, il secondo una sviluppatore informatico.
</div>
<div> </div>
<div>Lavorano tutti e due in Novell, multinazionale americana
dell’informatica. Di nome fanno entrambi Andrea e vengono da Imola. <a
target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107607">Rossi
</a>è l’amministratore delegato di Novell Italia e <a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107608">Arcangeli
</a>è uno sviluppatore di punta di Novell e uno dei leader a livello
mondiale del sistema <a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Linux</a>.
In comune hanno anche la passione dell’informatica, coltivata fin da
giovanissimi. <br>
Fin
qui le cose in comune, le differenze invece stanno nel percorso
professionale. Rossi dopo aver lavorato come ingegnere informatico, ha
lasciato questa strada per imboccare quella del manager, fino
all’incarico di oggi alla guida di Novell Italia.<br>
Arcangeli invece
ha sviluppato la sua professionalità sempre nell’ambito tecnico,
diventando uno dei principali sviluppatori del <a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Kernel
Linux</a> a livello mondiale. <br>
Rossi
è stato tra i protagonisti in Italia della scelta di Novell, datata
2003, di spostare pesantemente il suo business sui sistemi Linux
(acquisendo la tedesca Suse Linux), Arcangeli forse è stato tra coloro
che, con il suo lavoro, ha favorito questo passaggio, diventando tra
l’altro uno dei tecnici Novell di maggiore prestigio.<br>
Con loro ci lanciamo alla scoperta dei sistemi <a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">open
source</a>,
di Linux e di tutto ciò che ne è derivato. Per facilitare la lettura
abbiamo inserito a parte un glossario che specifica il significato di
alcune sigle o termini usati nell’intervista.<br>
<br>
“Fino a 5 anni fa
non c’era alternativa – inizia Andrea Rossi -. Compravi un sistema
operativo e poi sopra ci mettevi gli applicativi di cui pagavi una
licenza d’uso. Le licenze per la maggioranza dei programmi hanno lo
scopo di togliere all'utente la libertà di condividerlo e di
modificarlo. In più c’era la manutenzione, eventuali interventi non
previsti dei tecnici e ogni evoluzione dei programmi. Oggi con l’open
source è possibile trovare delle alternative gratuite al <a
target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">software
proprietario</a>, infatti la GPL (la licenza d’uso del <a
target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">software
libero</a>,
ndr) è intesa a garantire la libertà di condividere e modificare il
free software, al fine di assicurare che i programmi siano "liberi" per
tutti i loro utenti. Accanto al vantaggio economico, possiamo dire che
l’open source è un sistema certamente più democratico”. <br>
<br>
Per
capire come questo sistema ha potuto crescere e svilupparsi è
indicativo il percorso dell’altro Andrea, Arcangeli. “L’open source mi
ha sempre affascinato perché permette di entrare nei meccanismi
informatici che lo regolano. Ho iniziato per passione, per la voglia di
capire come era fatto il sistema. Ho imparato i codici, man mano che
entravo nei meccanismi mi accorgevo degli errori o della possibilità di
semplificare il sistema, così ho iniziato a fare piccole modifiche.
Chiaramente le dovevo condividere e questo era un modo per confrontarsi
con altri e un po’ alla volta sono cresciuto fino a potere modificare
parti più complesse del software. Devo dire ad onor del vero che
essendo agli inizi era più facile capire i meccanismi. Oggi il livello
di complessità è molto più elevato. A quel tempo (circa dieci anni fa)
lavoravo per una società informatica di Imola e solo il tempo libero
(quindi spesso la notte) lo dedicavo a Linux”.<br>
Arcangeli non lo
dice, ma le sue capacità ben presto furono comprese e fu accolto a
pieno diritto nella comunità degli sviluppatori di Linux. Oggi è uno
dei pochi a potere proporre modifiche direttamente al <a
target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Kernel</a>,
il cuore del sistema Linux. “All’inizio ho lavorato gratis al Kernel,
ma un po’ alla volta ho trasformato in lavoro quella che era nata come
una sorta di passione”.<br>
<br>
Arcangeli approda in Novell nel 2003,
quando la multinazionale americana decise in maniera drastica di
puntare su Linux, acquisendo la tedesca Suse Linux. “Quando la mia
società fece questa acquisizione – racconta Rossi – entrai in contatto
con Suse Italia e scoprii che uno dei loro sviluppatori era a Imola, e
qui l’ho incontrato”.<br>
Oggi gran parte delle multinazionali
dell’informatica sono di fronte a quella scelta che Novell ha fatto nel
2003. “Oracle, ad esempio – ci racconta Rossi -, ha recentemente
svoltato verso Linux. Microsoft, che fino a poco tempo fa vedeva in
Linux il diavolo, ha oggi un accordo con Novell per far sì che Windows
e Linux si parlino al meglio. Almeno per i prossimi 10 anni vi saranno
sistemi ibridi (software open source e software proprietario), ma la
tendenza è a una forte crescita dell’open source”.<br>
<br>
Essendo un
sistema aperto Linux è in continua evoluzione. Solo i più bravi, come
Arcangeli, possono però inserirsi nel cuore del sistema, nel kernel,
poi vi sono molti altri programmatori che si dedicano allo sviluppo dei
programmi che possono girare su Linux. Così sono nati Open office in
alternativa a Word, Firefox in alternativa ad Explorer e così via fino
alle ultime applicazioni anche in 3D. “Come comunità di sviluppatori ci
si parla continuamente in rete – ci racconta Arcangeli -, un sistema
tra l’altro molto efficace per fare formazione, al di là dei seminari o
delle riviste e degli articoli che ciascuno legge. Inoltre ci si trova
una volta all’anno con la presenza dello stesso inventore di Linux, <a
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Linus
Torldvald</a>,
che funge da coordinatore dei gruppi. Certamente il lavoro non manca e
quindi siamo divisi in gruppi di lavoro e ognuno svolge una parte del
compito”.<br>
<br>
In un mondo dove tutto si monetizza, non è facile
capire la logica secondo la quale c’è qualcuno che per passione entra
in un sistema e inizia a modificarlo e renderlo di uso comune. “Eppure
è proprio così – afferma Arcangeli -. Linux, o meglio <a
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Gnu/Linux</a>
non nasce dal volere di un’azienda, ma dalla community. Gnu/Linux,
infatti, è il prodotto di appassionati indipendenti creato per pura
sfida intellettuale, senza vincoli commerciali. Questo ha generato due
importanti conseguenze: in primo luogo la sorprendente collaborazione
di migliaia di programmatori sparsi in tutto il mondo, tra i quali
scatta una sorta di gara per rendere il sistema migliore possibile e
per trovare l’errore per primi. Il secondo aspetto è la
‘liberalizzazione’ del prodotto: Gnu/Linux è un software libero che
permette agli utenti di avere a disposizione un sistema operativo
completamente funzionante slegato dalle classiche leggi commerciali”.<br>
Ma
più in specifico, cosa significa libertà del programma? “Libertà del
programma significa mettere al centro l'utente garantendogli la
possibilità di visionare e modificare i codici sorgenti, la possibilità
di usare il software per qualsiasi scopo, la possibilità di
ridistribuirlo nel formato originario o da lui modificato. Il sistema
Gnu/Linux è trasparente, configurabile e adattabile ad ambiti
disparati, a differenza di molti sistemi operativi commerciali che
sacrificano il controllo della macchina in favore della facilità d'uso”.<br>
Da
questa libertà nasce anche un altro vantaggio, almeno per i
programmatori, la possibilità di lavorare a casa: “In effetti giro
abbastanza in aereo per incontri, riunioni, ma quando devo lavorare mi
basta lo spazio nella mia abitazione – racconta Arcangeli -. Per l’open
source non ci sono problemi di segretezza, quindi ciascuno di noi opera
da dove gli conviene, poi tutto il lavoro viene messo in circolo, a
differenza dei sistemi proprietari dove vige la segretezza. Quindi è
necessario che il gruppo degli sviluppatori sia ristretto e
controllabile”. <br>
<br>
Un altro aspetto assolutamente da
approfondire, visto che si parla di software libero, è capire cosa
produce reddito per chi punta sull’open source: <br>
“Con l’open source
non si vende una licenza software, il guadagno nasce dai servizi che
offre chi lo propone – ci dice Rossi -. Novell raccoglie il meglio del
software open source e li rende utilizzabili in maniera semplificata e
supportata per le aziende, in quella che viene chiamata distribuzione
Linux, che nel nostro caso si chiamano Suse Linux Enterprise Sever e
Desktop. Un altro settore di business è quello di dare risposte alle
esigenze dei clienti costruendo software personalizzato con i sistemi
Linux e open source in generale. Al d là del costo di realizzazione del
programma, non vi è altro meno che meno licenze d’uso. Il programma
infatti, proprio per la filosofia del software libero diventa di
utilizzo pubblico e può essere continuamente aggiornato e migliorato.
Chi apporta modifiche ai programmi deve renderli poi disponibili a
tutti.<br>
La politica di Novell è creare una base ‘certificata’ sulla
quale i propri partner (le aziende locali di informatica) possono
effettuare le attività di configurazione per i propri clienti”.<br>
<br>
Un
dei problemi della rete sono i virus, con un sistema aperto i rischi
dovrebbero essere maggiori. “Che interesse c’è ad entrare in un sistema
aperto? Chi produce i virus vuole scardinare o produrre guai in sistemi
che tendono ad essere inaccessibili – afferma Arcangeli -. La scommessa
sta nel riuscire a fare ciò. Chi sviluppa software maligno,
generalmente, desidera colpire il maggior numero di macchine possibile:
data la diffusione di Windows assai maggiore rispetto a quella di
sistemi operativi basati su Linux, tendenzialmente il malware in
circolazione è progettato per infettare macchine Windows, quindi
incompatibile con Linux (solo raramente i virus sono multipiattaforma).
Inoltre non vi è l’interesse a colpire un sistema aperto che è in grado
di autocorreggersi nel giro di poco tempo. Infatti quando viene
scoperto un problema in un prodotto di software libero si ha la patch
(correzione) di solito nel giro di poche ore o giorni rendendo vane le
possibilità di un virus di sfruttare tale falla.<br>
Inoltre l'infezione
di una macchina di solito è limitata al singolo utente e quindi non
compromette, di norma, l'intero sistema operativo”. <br>
In
conclusione, quindi, più pregi che problemi: “Al di là dell’aspetto
economico, certamente tra i più importanti – spiega Rossi -, possiamo
segnalare che oggi i nuovi kernel Linux aggiungono il supporto ad una
più vasta gamma di dispositivi hardware; molte distribuzioni lavorano
in modo massiccio per aumentarne l'usabilità; è ormai disponibile un
ampio parco software, fra cui alcuni programmi di uso comune anche su
altre piattaforme; inoltre la comunità di utenti è generalmente
propensa ad aiutare i neofiti. Problemi di operatività ormai non ne
esistono più. Quasi tutto l'hardware è compatibile con Gnu/Linux, anche
se vi sono ancora alcune eccezioni. Quindi possiamo dire che se c’è
competenza e se ci si avvale di consulenti preparati i problemi sono né
più né meno di quelli dei software proprietari”.<br>
<br>
<a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107609">Il
glossario</a><br>
<br>
<a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107607">Andrea
Rossi</a><br>
<br>
<a target="_blank"
href="http://www.sabatoseraonline.it/home_ssol.php?site=1&n=articles&category_id=48&article_id=107608">Andrea
Arcangeli</a></div>
<div class="author">Valerio Zanotti</div>
<br>
<div class="moz-signature">-- <br>
<font size="-1">______________________________________________________________________________________________<br>
/*non ho scelto io di venire al mondo, ma da quel momento in poi le
altre decisioni le prendo da me*/<br>
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