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Una class action contro Vista ed il bollino ”Vista Capable”. Dalle
e-mail emergono dettagli clamorosi.<br>
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<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.doxaliber.it/una-class-action-contro-vista-ed-il-bollino-vista-capable-dalle-e-mail-emergono-dettagli-clamorosi/732#more-732">http://www.doxaliber.it/una-class-action-contro-vista-ed-il-bollino-vista-capable-dalle-e-mail-emergono-dettagli-clamorosi/732#more-732</a><br>
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Un giudice federale di Seattle ha accosentito all’avvio di una class
action contro Microsoft. Sotto accusa sarebbe il sistema di
certificazione hardware adottato da Microsoft, nello specifico il
bollino “Windows Vista Capable” con cui molti produttori hardware hanno
commercializzato, già a partire dal Dicembre 2006, alcuni computer a
basso costo.<br>
<span id="more-732"></span><br>
Tale bollino, secondo l’accusa, avrebbe ingannato i consumatori in
quanto i computer certificati come “Vista Capable” in realtà sono in
grado di far funzionare solamente la versione “Home Basic” del sistema
operativo, ovvero la versione priva delle migliorie grafiche apportate
dall’interfaccia “Aero”, che è disponibile solamente a partire dalla
versione Home Premium. Su questi computer, caratterizzati da hardware
troppo modesti per poter supportare pienamente il nuovo sistema
operativo Microsoft, in realtà l’unica versione di Vista veramente
installabile è la versione “Home Basic”, che di fatto è una versione
veramente ridotta del nuovo sistema operativo, priva cioè di molte
delle funzionalità presenti nel nuovo Windows Vista.<br>
<br>
<p>Il processo contro Microsoft è già iniziato e durante il
dibattimento sono state resi pubblici alcuni scambi di e-mail tra
dipendenti e responsabili Microsoft. Tali e-mail hanno rivelato
particolari interessanti, ad esempio in alcuni passaggi gli stessi
dipendenti Microsoft esprimevano critiche severe rispetto al modello di
marketing impostato dal colosso informatico per il lancio di Vista, in
una delle e-mail lette <a
href="http://blogs.computerworld.com/microsoft_exec_vista_capable_pcs_are_junk">durante
il processo</a>, un impiegato di Microsoft addirittura derideva lo
schema di marketing per i bollini “Vista Capable”, scrivendo: <strong>“Anche
un rottame sarà qualificato” come Windows Vista Capable</strong>.</p>
<p>Molti dirigenti di Microsoft, tra cui <strong>Steven Sinofsky</strong>,
<strong>Jon Shirley</strong> e <strong>Jim Allchin</strong> (il quale
si dimetterà <a
href="http://www.hwupgrade.it/news/software/microsoft-perde-jim-allchin-e-bryan-lee_20008.html">subito
dopo il lancio di vista</a>), esprimevano vari tipi di perplessità sul
nuovo sistema operativo di Microsoft.<br>
</p>
<p> <strong>Sinofsky</strong> ad esempio non riusciva proprio a far
funzionare <a
href="http://blog.seattlepi.nwsource.com/microsoft/archives/132891.asp">la
sua stampante</a>
e riconosceva il fatto che alcuni hardware non funzioneranno mai con
Vista, a tal proposito inviò anche un’email a Steve Ballmer in cui
spiegò il perché, secondo lui, Windows Vista al suo lancio avrebbe
avuto molti problemi di compatibilità hardware. <strong>John Shirley</strong>
non ebbe soltanto problemi di tipo hardware, ma anche problemi con
alcuni software del Microsoft Network che non volevano proprio saperne
di funzionare con Windows Vista. Jim Allchin infine nelle e-mail
prendeva già le distanze dall’operazione di marketing “Vista Capable”,
mentre Sinofsky dimostrava addirittura di non aver capito le
caratteristiche del bollino “Vista Capable”; egli infatti scriveva:</p>
<blockquote>
<p>E’ vero che Vista Ready non significa necessariamente
Aero capable? Ho comprato un Dell Latitude che è Vista Ready ma in
realtà non ha abbastanza potenza grafica [ndr. per far funzionare Aero]</p>
</blockquote>
<p>Le e-mail infine rivelano altri particolari “inquietanti”, <a
href="http://www.news.com/8301-13579_3-9882376-37.html?tag=nefd.lede">news.com</a>
afferma che nelle e-mail rese pubbliche durante il dibattimento si
evince <strong>una certa pressione da parte di Intel</strong>,
colosso industriale produttore di processori e chipset, affinché
Microsoft realizzasse un sistema di certificazione in grado di rendere
“vista compatibile” il chipset grafico 915 prodotto appunto da Intel.<br>
</p>
<p>Il 27 Febbraio 2007 <strong>John Kalkman</strong>, dipendente
Microsoft, scrisse in un’e-mail inviata a <strong>Scott di Valerio</strong>,
che si occupava di gestire i rapporti di Microsoft con alcuni
produttori di PC:<br>
</p>
<blockquote>Alla fine abbiamo abbassato i requisiti [ndr. hardware]
per aiutare Intel a fare le loro entrate trimestrali così potranno
vendere schede madri con il chipset grafico 915 integrato.</blockquote>
<p>In un’altra e-mail un dipendente di Microsoft scrive a <strong>Jim
Allchin</strong>
lamentandosi del fatto che Microsoft stava penalizzando il lavoro che
gli sviluppatori avevano fatto su Aero solo per poter favorire Intel,
lo stesso Allchin rispondeva di essere d’accordo con il dipendente ma
di non poter fare niente per cambiare le cose.</p>
<p>La corrispondenza dei dipendenti Microsoft in merito alla questione
Intel è ben descritta da <a
href="http://www.news.com/8301-13579_3-9882376-37.html?tag=nefd.lede">news.com</a>,
alla fine dell’articolo vi è anche una replica di Microsoft che afferma
di aver reso “Vista Ready” ai chipset intel solo dopo severi test di
compatibilità, tutti test che il chipset 915 aveva superato alla
grande. </p>
<p><small>Fonti: <a
href="http://blogs.computerworld.com/more_dirt_in_the_vista_junk_pc_lawsuit">Computerworld</a>,
<a href="http://seattlepi.nwsource.com/business/352993_msftvista28.html">Seattlepi</a>,
<a href="http://www.news.com/8301-13579_3-9882376-37.html?tag=nefd.lede">news.com</a></small></p>
<p>UPDATE: Come forse saprete i problemi di Microsoft <a
href="http://www.b2b24.ilsole24ore.com/01NET/HP/0,1254,24s2401_ART_86559,00.html?lw=2401;3">non
finiscono qui</a>,
l’azienda di Bill Gates infatti è stata multata dall’antitrust Europeo
per non aver adempiuto agli impegni presi nel 2004. La multa ammonta ad
<strong>899 milioni di Euro.</strong></p>
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                -->
<p><strong>Autore</strong>: <a href="http://www.doxaliber.it"
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altre decisioni le prendo da me*/<br>
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