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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV>Io l'ho già mandata ed ero il n. 3270.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><SPAN class=gmail_quote>From: <B
class=gmail_sendername>Paolo Attivissimo</B> <<A
href="mailto:topone@pobox.com">topone@pobox.com</A>><BR>Date: 25-ott-2005
17.32 <BR>Subject: [IxT] Petizione per chiedere a Microsoft di supportare
OpenDocument; l'UE vuole abolire la tassa sulla copia privata<BR>To: "Ixt (Invio
newsletter)" <<A href="mailto:internetpertutti@peacelink.it">
internetpertutti@peacelink.it</A>><BR><BR></SPAN><BR>Questa newsletter vi
arriva grazie alla donazione straordinaria di<BR>Leonardo
Cr***.<BR><BR>Indirizzo per risposte: <A
href="mailto:topone@pobox.com">topone@pobox.com </A><BR>Feed RSS: <A
href="http://attivissimo.blogspot.com/atom.xml">http://attivissimo.blogspot.com/atom.xml</A><BR>Versione
HTML con link e grafica (sostenuta dalla pubblicità):<BR><A
href="http://attivissimo.blogspot.com">http://attivissimo.blogspot.com</A><BR><BR>[IxT]Petizione
per chiedere a Microsoft di supportare OpenDocument;<BR>l'UE vuole abolire la
tassa sulla copia privata<BR><BR><BR><BR>__Petizione per chiedere a Microsoft di
supportare OpenDocument__ <BR><BR><BR>Microsoft dice che supporterà il formato
libero e universale<BR>OpenDocument (quello che ci permette di scegliere
liberamente che<BR>programma usare per leggere e scrivere documenti) soltanto se
ci sarà<BR>richiesta da parte degli utenti, come è successo di recente per il
<BR>formato PDF:<BR><BR><A
href="http://www.groklaw.net/article.php?story=20051016105739574">http://www.groklaw.net/article.php?story=20051016105739574</A><BR><BR>Bene:
facciamole vedere che la richiesta c'è. La Open Document <BR>Fellowship ha
lanciato una petizione (per ora in inglese, francese e<BR>tedesco; ho già
chiesto di aggiungere anche l'italiano) per<BR>richiedere a Microsoft di
includere in MS Office il supporto corretto<BR>e completo al formato
OpenDocument: <BR><BR><A
href="http://opendocumentfellowship.org/petition/">http://opendocumentfellowship.org/petition/</A><BR><BR><A
href="http://opendocumentfellowship.org/petition/?lang=fr">http://opendocumentfellowship.org/petition/?lang=fr
</A><BR><BR><A
href="http://opendocumentfellowship.org/petition/?lang=de">http://opendocumentfellowship.org/petition/?lang=de</A><BR><BR>Traduco
il testo qui sotto:<BR><BR> "Chiedo che Microsoft
supporti completamente in Microsoft Office <BR>lo standard OpenDocument per
applicazioni da ufficio creato da OASIS.<BR>Questo supporto dovrebbe includere
la capacità di leggere, modificare<BR>e salvare file in formato OpenDocument in
modo affidabile e in<BR>accordo alla relativa specifica." <BR><BR>Se vi
interessa, compilate il modulo e cliccate su Submit: otterrete<BR>la conta
attuale della petizione e riceverete un e-mail che vi chiede<BR>di confermare
l'adesione. La conta è disponibile in ogni momento<BR>anche tramite un link
diretto:<BR><BR><A
href="http://opendocumentfellowship.org/petition/status.php">http://opendocumentfellowship.org/petition/status.php</A><BR><BR>Perché
è così importante questa cosa, e perché la meno tanto con <BR>OpenDocument?
Perché è la soluzione semplice e pacifica a un problema<BR>che abbiamo tutti, in
un modo o nell'altro, e promette di essere una<BR>vera rivoluzione
nell'informatica, restituendo libertà a un mercato<BR>reso stantio dal
monopolio. <BR><BR>Faccio un esempio banale. Microsoft Word è diffusissimo, per
cui<BR>molta gente genera documenti usando il formato Word. Ma in pratica
il<BR>formato Word è leggibile e modificabile soltanto con Word.<BR><BR>Siccome
Word costa, e anche caruccio (niente di male in questo, è un <BR>prodotto
commerciale, Microsoft è libera di stabilire il prezzo che<BR>le pare), c'è
tanta gente che non se lo può comperare. Quindi o se lo<BR>pirata, commettendo
un crimine, oppure rinuncia a leggere e<BR>modificare i documenti Word.
<BR><BR>Sembra una rinuncia facile, finché nasce il problema del
lavoro,<BR>delle scuole e delle pubbliche amministrazioni. Se il mio cliente
o<BR>la mia PA o la mia scuola mi manda un documento Word, mi obbliga
a<BR>comperare Word per interagire. Questo è favoritismo verso un prodotto
<BR>specifico di un'azienda privata e contribuisce a mantenerne
il<BR>monopolio.<BR><BR>E' come se la scuola accettasse soltanto alunni che
hanno uno<BR>zainetto Invicta. Tutti gli altri? A casa, pezzenti.<BR><BR>C'è una
soluzione semplice a questa discriminazione: fare in modo che <BR>tutti i
programmi di scrittura, commerciali o gratuiti, usino lo<BR>stesso formato. In
questo modo, chi vuole pagare di più e usare Word,<BR>usa Word; chi vuole
spendere meno e usare OpenOffice.org o Koffice o<BR>AbiWord o altri, li usa;
nessuno è obbligato, e nessuno si accorge <BR>della differenza. Così tutti
possono scambiare documenti con tutti,<BR>senza creare cittadini di serie A e di
serie B.<BR><BR>Questo formato universale non è fantascienza: esiste già, si
chiama<BR>appunto OpenDocument ed è stato creato da un'organizzazione (OASIS)
<BR>di cui fa parte anche Microsoft. OpenOffice.org 2.0 lo supporta già,<BR>e
non è il solo programma a farlo. Microsoft, invece, finora ha<BR>rifiutato di
supportarlo, facendo anzi campagne di protesta contro<BR>l'adozione di
OpenDocument: <BR><BR><A
href="http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument">http://it.wikipedia.org/wiki/OpenDocument</A><BR><BR>Ma
l'adozione di un formato universale non è una pratica<BR>anticommerciale. Tutti
i settori dell'industria e della tecnologia <BR>vivono di "formati universali":
si chiamano standard. E' grazie agli<BR>standard che potete montare un'autoradio
di una marca a vostra scelta<BR>nella plancia della vostra auto invece di
sorbirvi quella imposta dal <BR>fabbricante dell'auto. E' grazie agli standard
che potete comperare<BR>il telefonino della marca che vi pare, senza essere
obbligati a<BR>comperare quello di TIM o Vodafone o Wind. E' grazie agli
standard<BR>che potete comperare un CD musicale di qualsiasi casa discografica e
<BR>suonarlo su un lettore di qualsiasi marca.<BR><BR>In altre parole, gli
standard favoriscono il libero mercato e la<BR>concorrenza. E allora perché
Microsoft punta i piedi e non supporta<BR>uno standard emergente? Perché teme di
perdere mercato se la gente <BR>non è più obbligata a usare i suoi prodotti. E'
una paura che però<BR>non tiene conto dell'inerzia della gente, che non ha
voglia di<BR>imparare programmi nuovi, ed è sintomo di poca fiducia nelle
qualità<BR>del proprio prodotto, che invece ci sono eccome. <BR><BR>Potreste
chiedervi perché non possiamo adottare il formato Word come<BR>standard in tutti
i programmi, visto che è già così diffuso.<BR>Semplice: perché Microsoft non lo
concede. OpenDocument, invece, è<BR>usabile liberamente da chiunque (Microsoft
compresa) in eterno, senza <BR>limitazioni, senza dazi e senza vincoli di alcun
genere.<BR><BR>La soluzione semplice e indolore a questa discriminazione è
che<BR>Microsoft, come gli altri, adotti (anche) il formato OpenDocument
nei<BR>suoi prodotti. <BR><BR>Forza: diamo una mano a zio Bill a capire cosa
vogliamo da lui:<BR>vogliamo essere liberi di continuare a usare Word e Office,
se ci va,<BR>ma perché ci piacciono, non perché siamo obbligati; e vogliamo
farlo<BR>senza dover imporre i nostri gusti agli altri. <BR><BR><BR><BR>__L'UE
vuole abolire la tassa sulla copia privata__<BR><BR>Come accennato in un
articolo recente, persino la BSA (che non ha<BR>fama di organizzazione
pro-consumatori e men che meno sovversiva)<BR>reclama l'abolizione della tassa
sulla copia privata, ossia quella <BR>che grava su tutti i supporti vergini come
CD, videocassette, memorie<BR>digitali per fotocamere, e altro. La tassa non ha
più senso ora che i<BR>sistemi anticopia sono diffusi, dice BSA.<BR><BR>Punto
Informatico aggiunge una nota molto interessante: la tassa <BR>avrebbe già
dovuto essere abolita secondo legge proprio in base a<BR>questa diffusione dei
sistemi anticopia (DRM):<BR><BR><A
href="http://punto-informatico.it/p.asp?i=55780">http://punto-informatico.it/p.asp?i=55780</A>
<BR><BR>PI dice infatti che "la direttiva europea sul copyright,
la<BR>famigerata EUCD, comprende una clausola (articolo 5-2-b) che
prevede<BR>espressamente la cancellazione graduale di quella imposizione, mano
a<BR>mano che il DRM conquista terreno. Ora che il DRM domina tutto
il<BR>download legale, ovvero il più promettente mercato per la musica e
il<BR>cinema, è lecito chiedersi come mai l'Italia e molti altri
paesi<BR>europei anziché cancellare quella tassa non facciano altro che
<BR>elevarla."<BR><BR>Non solo è lecito; è doveroso. Chiedete lumi alla gente
per la quale<BR>votate.<BR><BR>Ciao da
Paolo.<BR><BR>-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-<BR>(C) 2005
by Paolo Attivissimo ( <A
href="http://www.attivissimo.net">www.attivissimo.net</A>).<BR>Distribuzione
libera, purché sia inclusa la presente dicitura.<BR><BR>Se ti piace quello che
leggi, fallo sapere in giro, e mandami un po'<BR>di focaccia!<BR><BR>Questa
newsletter viene distribuita gratuitamente<BR>e senza pubblicità grazie a <A
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