<p>Si ma vendere il sorgente e binario non è fare software libero, ri siamo da capo, software libero è renderlo pubblico senza farlo pagare. Il fatto del supporto è un altro discorso. Se poi c è l utente che non sa compilare se lo comprerà, ok, credo sia l unico motivo x cui può essere a pagamento.</p>
<div class="gmail_quote">Il giorno 16/ott/2010 15.36, "Daniele Conventi" <<a href="mailto:daniele.conventi@gmail.com">daniele.conventi@gmail.com</a>> ha scritto:<br type="attribution">> Secondo me invece è proprio così,<br>
> <br>> Ora noi che "sappiamo fare a compilare" un sorgente, vediamo la licenza GPL<br>> come gratuita, basti però pensare a quelle persone che non sono a conoscenza<br>> dell'informatica(compilazione compresa) che hanno bisogno di un software da<br>
> utlizzare: la cosa che faranno sarà quella di comprarlo (tralasciando il<br>> fatto di filesharing).<br>> <br>> O ancora meglio questo esempio: un azienda che sviluppa un certo software<br>> con licenza GPL concede assistenza e garanzia solo a coloro che hanno<br>
> acquistato il sotware, lasciando invece coloro che se lo sono scaricato e<br>> comppilato senza alcun supporto: ciò dimostra come un'azienda e/o uno<br>> sviluppatore può agire.<br>> <br>> Infine come ultimo esempio posto il mio: io per raccimolare qualche soldo,<br>
> sviluppo software gestionali per medie e piccole aziende: al momento in cui<br>> vado a "prendere" un lavoro dai direttori/capi spiego sempre che io vendo<br>> loro sia il software eseguibile che il sorgente (GPL): poi la maggior parte<br>
> delle volte accade che loro il sorgente non lo vogliono nemmeno in quanto in<br>> azienda non hanno informatici che possano modificarlo e quindi quando hanno<br>> bisogno di supporto o assinsetnza per aggiornamenti mi richiamano e, a<br>
> seconda di ciò che vogliono valuto se far pagare nuovamente o considerare<br>> ciò come assistenza post vendita.<br>> <br>> Infine voglio ricordare il fatto che software libero è sitomo della libertà<br>> di poter scegliere e di poter migliorare il software acquistato: un'azienda<br>
> a cui vendo il software con allegato il sorgente, se trova un altro<br>> programmatore di fiduacia potrà rivolgersi a lui per supporto e<br>> aggiornamenti.<br>> <br>> Sò di essere prolisso nello scrivere, scusate. Per qualsiasi obiezione sono<br>
> qui contento di discuterela con voi.<br>> <br>> Il giorno 16 ottobre 2010 15:12, Manuel <<a href="mailto:origin.of@gmail.com">origin.of@gmail.com</a>> ha scritto:<br>> <br>>> Ma un software libero quindi cn sorgenti tralasciando servizi e supporto<br>
>> come fa a esse a pagamento, uno se lo scarica compila e via. Quello che si<br>>> paga magari sarà il supporto ma un c entra nulla con il codice. Cioè se la<br>>> gpl me lo permette e faccio un programma cn licenza gpl rilascio i sorgenti<br>
>> e poi lo vendo sn un tordo.<br>>> Il giorno 16/ott/2010 15.06, "matteo lucchesi" <<a href="mailto:matteo@luccalug.it">matteo@luccalug.it</a>> ha<br>>> scritto:<br>>><br>>> > Sempre da wikipedia ma se mi dite di non fidarmi è un altro discorso:<br>
>> ><br>>> > Dal 23 agosto del 2004, la versione ufficiale per Windows di XChat è<br>>> > diventata shareware, e richiede un pagamento dopo 30 giorni di prova per<br>>> > continuare ad essere utilizzato. Ci sono state numerose discussioni sulla<br>
>> > legalità di questa mossa. Dal momento che il progetto XChat non ha<br>>> richiesto<br>>> > un'assegnazione del copyright, il mantenitore del progetto XChat non<br>>> detiene<br>>> > davvero il copyright per la totalità del codice sorgente. Pur avendo<br>
>> > proposto di rimuovere e riscrivere tutte le patch non sue, ci sono molte<br>>> > persone che ritengono che egli sia comunque in violazione della GPL,<br>>> > specialmente per il fatto che il codice per il rafforzamento della<br>
>> versione<br>>> > shareware non è stato rivelato. Versioni non ufficiali per Windows di<br>>> XChat<br>>> > sono state rese disponibili (gratis) da SilvereX, che mantiene un binario<br>>> > per le ultime versioni, che compila frequente dal CVS. Molti altri hanno<br>
>> > creato versioni libere di XChat, come si evince dal sito di b0at Windows<br>>> > Build Lineup<br>>> ><br>>> > Il giorno 16 ottobre 2010 14:59, Manuel <<a href="mailto:origin.of@gmail.com">origin.of@gmail.com</a>> ha<br>
>> scritto:<br>>> ><br>>> >> Xchat<br>>> >> <a href="http://xchat.org/windows/">http://xchat.org/windows/</a><br>>> >> Il giorno 16/ott/2010 14.54, "matteo lucchesi" <<a href="mailto:matteo@luccalug.it">matteo@luccalug.it</a>> ha<br>
>> >> scritto:<br>>> >><br>>> >> > Lo so che alimento la discussione ma il post mi interessa, ed sempre<br>>> >> > interessante almeno per me discutere di queste cose.<br>
>> >> ><br>>> >> > Mi potreste fare un esempio di software libero a pagamento?<br>>> >> ><br>>> >> > Il giorno 16 ottobre 2010 14:03, Francesco Romani <<a href="mailto:mojaves@email.it">mojaves@email.it</a>><br>
>> ha<br>>> >> > scritto:<br>>> >> ><br>>> >> >> On Sat, 2010-10-16 at 13:44 +0200, matteo lucchesi wrote:<br>>> >> >> > da wikipedia:<br>>> >> >> ><br>
>> >> >> [...]<br>>> >> >> > "[...] Stando alla GPL, però, il primo che compra un software<br>>> libero<br>>> >> >> > ha il diritto di redistribuirlo gratis, è quello che succede ad<br>
>> >> >> > esempio con REHL e CentOS, quindi il modello non è sostenibile.<br>>> >> >> > Infatti non c'è alcuna azienda che fa business sulla vendita di<br>>> Free<br>>> >> >> > Software, ma semmai su servizi e assistenza."<br>
>> >> >><br>>> >> >> Bon, abbiamo scoperto (/confermato) che wikipedia contiene<br>>> bischerate.<br>>> >> >><br>>> >> >> --<br>>> >> >> Francesco<br>
>> >> >><br>>> >> >><br>>> >> >><br>>> >> >> --<br>>> >> >> Caselle da 1GB, trasmetti allegati fino a 3GB e in piu' IMAP, POP3 e<br>
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