<div dir="ltr">Il giorno 3 agosto 2008 1.49, benedetto mazzurco <span dir="ltr"><<a href="mailto:maxdeneb@katamail.com">maxdeneb@katamail.com</a>></span> ha scritto:<br><div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
ah. dimenticavo. ancora voglio proprio capire quanti e quali sono i lug<br>
che possono in linea di principio avvalersi di sponsor a parte ils. no<br>
perchè sono tanto curioso di sapere chi ha le carte in regole per<br>
offrire questo tipo di prestazione alle aziende.<br>
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</blockquote></div>Da un punto di vista amministrativo, basta avere la partita IVA.<br>Basta fare una ricevuta, pagare il 3% di tasse (alla SIAE peraltro) e la ditta puo' "risparmiare" tasse per il 33%.<br>
La sponsorizzazione, come la vendita o la distribuzione di magliette anche su offerta libera o sottocosto, sono, da un punto di vista formale "attivita' commerciali" e come tali vanno registrate.<br>Anche i contributi liberali o di un ente pubblico, per la legge italiana sono "attivita' commerciali".<br>
Per fare queste cose bisogna avere lo statuto registrato, avere il registro soci (obbligatorio), il codice fiscale e la partita IVA.<br><br>L'unico modo "legale" per non fare "attivita' commerciale" e' avere esclusivamente come entrate, registrate, le quote annuali dei soci.<br>
Ogni altra entrata, a qualsiasi titolo e in qualsiasi modo, e' "attivita' commerciale".<br><br>Ciao.<br>luca<br></div>