<p dir="ltr">Ho spedito tempo fa una mail con la quale chiedevo chiarimenti sul trashware ai soci ILS. Queste sono le risposte:</p>
<p dir="ltr">--------------------------------_--------------------_---------</p>
<p dir="ltr">L'azienda che vuole dismettere i propri PC, deve rilasciare un DDT<br>
> oppure una dichiarazione di donazione firmata sia dall'azienda che<br>
> dall'associazione?<br>
></p>
<p dir="ltr">Un DDT ci vuole sempre, a prescindere che il materiale sia donato o<br>
comprato.<br>
Probabilmente per l'azienda e' comodo "vendervi" il materiale, ovvero<br>
emettere una fattura con un importo simbolico, tipo 1 euro per tutto,<br>
che giustifichi lo scarico dei PC dai loro beni. Ufficialmente loro<br>
vendono, voi comprate, e tutto e' in regola.</p>
<p dir="ltr">Badate che la grana piu' grossa del recupero PC non e' il recupero PC ma<br>
il loro smaltimento: inevitabilmente trattando molto materiale vecchio<br>
saltano fuori componenti rotti o malfunzionanti, che solitamente si<br>
possono portare gratuitamente negli appositi spazi per il recupero<br>
(trattandosi di rifiuti pericolosi ed inquinanti), ma esistono dei<br>
limiti quantitativi oltre i quali venite considerati a vostra volta<br>
"azienda" ed il recupero lo fanno pagare. Tanto. Un tot al chilo.<br>
Se avete intenzione di fare un po' di volumi (volumi = 100 PC all'anno)<br>
correte al Comune, parlate col vostro assessore all'ambiente, e vedete<br>
se riuscite a farvi pagare lo smaltimento del surplus della vostra<br>
attivita'. A Cesena lo hanno fatto qualche anno fa, qui a Torino ci<br>
stiamo provando, questa settimana vado a conoscere un'altra realta'<br>
piuttosto grossa dalle parti di Varese e posso immaginare abbiano fatto<br>
altrettanto.</p>
<p dir="ltr"><font color="#888888">--</font><br>
<font color="#888888">Roberto Guido</font><br>
<font color="#888888"><a href="http://madbob.org/">http://</a></font><font color="#888888"><a href="http://madbob.org/">madbob.org</a></font></p>
<p dir="ltr">--------------------------------_--------------------_---------</p>
<p dir="ltr">Ciap.<br>
Dico la mia, solo x aggiunta a cio già detto che rimane valido.</p>
<p dir="ltr">Ho sentito dire :) che una ditta dopo aver dismesso una certa quantita di pc con apposita documentazione poi li ha sempkicemente donati e fatti portar via a un LUG, senza altre ricevute o documenti, tanto i pc non esistevano più.</p>
<p dir="ltr">Ripeto, ho sentito dire ;) e qualcuno che legge l'ha sentito dire pure lui :)</p>
<p dir="ltr">Una strada possibile.<br>
Occhio solo ai rifiuti di scarto, se sara attivita ripetuta di frequente.</p>
<p dir="ltr">Ciao<br>
Felici Fabrizio</p>
<p dir="ltr">--------------------------------_--------------------_---------</p>
<p dir="ltr">> Probabilmente per l'azienda e' comodo "vendervi" il materiale, ovvero<br>
> emettere una fattura con un importo simbolico, tipo 1 euro per tutto,</p>
<p dir="ltr">Attenzione che fatture di importo risibile tendono a far scattare campanelli<br>
d'allarme per ''smaltimento non conforme''.</p>
<p dir="ltr">Se il destinatario finale è una scuola, associazione, carcere, ... è<br>
possibile utilizzare in tutta tranquillità il 'D.M.25 maggio 2001, n. 264':</p>
<p dir="ltr"> <a href="http://www.assieme.re.it/pagine72194/arc00113Dm%20264-01.pdf">http://</a><a href="http://www.assieme.re.it/pagine72194/arc00113Dm%20264-01.pdf">www.assieme.re.it</a><a href="http://www.assieme.re.it/pagine72194/arc00113Dm%20264-01.pdf">/pagine72194/</a><a href="http://www.assieme.re.it/pagine72194/arc00113Dm%20264-01.pdf">arc00113Dm%20264-01.</a><a href="http://www.assieme.re.it/pagine72194/arc00113Dm%20264-01.pdf">pdf</a></p>
<p dir="ltr">--------------------------------_--------------------_---------</p>
<p dir="ltr">ricordo con piacere i pionieri del trashware<br>
<a href="http://golem.linux.it/wp/donazioni/">http://</a><a href="http://golem.linux.it/wp/donazioni/">golem.linux.it</a><a href="http://golem.linux.it/wp/donazioni/">/</a><a href="http://golem.linux.it/wp/donazioni/">wp</a><a href="http://golem.linux.it/wp/donazioni/">/donazioni/</a><br>
ad un incontro a firenze di una decina di anni fa si parlava comunque di ritirare solo pc funzionanti. lo scopo era per l'associazione di non perdere troppo tempo nella riparazione e per l'azienda che dismetteva di spendere meno nello smaltimento.</p>
<p dir="ltr"><font color="#888888">fausto</font></p>
<p dir="ltr">--------------------------------_--------------------_---------</p>
<p dir="ltr">Ciao!</p>
<p dir="ltr">Segnalo anche il sito del Faber LIbertatis:<br>
<a href="http://faberlibertatis.org/">http://</a><a href="http://faberlibertatis.org/">faberlibertatis.org</a><a href="http://faberlibertatis.org/">/</a></p>
<p dir="ltr">L'associazione è attiva da circa 10 anni e ha raccolto un sacco di documentazione sul sito. </p>
<p dir="ltr">Con gli enti e le aziende, quando gestivo io la parte amministrativa, abbiamo fatto quasi sempre una fattura di scarico, al costo simbolico di pochi euro che venivano contestualmente donati da qualcuno dell'azienda, così non vi erano oneri per nessuno. La procedura è sempre stata approvata dai commercialisti, credo sia la cosa fiscalmente più pulita. Attenzione che il DDT non basta! perché deve esservi contestualmente un passaggio fiscale dall'ente/ditta all'associazione (vedi documenti sul sito faber). </p>
<p dir="ltr">Tra le molte cose che si imparano strada facendo, vanno tenute in particolare attezione queste (già dette, ma le ridico in versione faber):</p>
<p dir="ltr">- meglio acquisire solo pc funzionanti e non troppo obsoleti, altrimenti non si riesce a reimpiegarli. Attenzione che è più veloce di quel che sembra l'accumulo di materiale inutile e poi è più difficile di quel che sembra smaltirlo (sia in termini di forza lavoro che in termini di accesso alle reciclerie).</p>
<p dir="ltr">- Dovete informarvi sulle regole di smaltimento del vostro comune e provare a capire se potete usufruire di una agevolazione, vista la vostra attività di recupero. Lo smaltimento, se non viene fatto dal privato cittadino, per un numero limitato di pezzi, ha un costo (vale in tutta Italia e dipenda in parte dalla RAAE). A PAdova, ad esempio, nonostante il faber sia APS, nonostante i vari contatti e le tante collaborazioni anche con il comune, con enti di tutti i tipi e con il CSV, non siamo risciti a fare una convenzione con l'azienda di smaltimento. Uno dei motivi era che non potevamo dimostrare che tutti i pc recuperati venivano dall'area comunale (alcune aziende e alcuni privati donatori erano infatti extra comune, noi tenevamo traccia di tutta la filiera). Credo che qualsiasi azienda di smaltimento rifiuti chieda la provenienza dei materiali, per non sobbarcarsi oneri di altri comuni. </p>
<p dir="ltr">- va poi documentata anche la cessione a terzi dei pc ricondizionati. Al faber abbiamo sempre fatto il comodato d'uso gratuito, che obbligava il ricevente a smaltire il pc secondo legge o a restituirlo al faber e che sollevava il faber da qualsiasi responsabilità nel suo utilizzo errato (tipo installazione di programmi non legali o danni che potevano essere arrecati a persone o cose dall'uso improprio del pc).</p>
<p dir="ltr">- sarebbe importante capire di chi è la responsabilità civile/penale durante il recupero/ricondizionamento dei pc e fare una eventuale assicurazione ad hoc che copra eventuali danni. Ad esempio: se casca un pc sul piede di uno che sta ricondizionando un pc e glielo frantuma e questo vuol essere risarcito, chi paga? Al Faber fortunamente non è mai capitato in tanti anni, ma di incidenti ne sono successi tanti (abbiamo una assicurazione per i soci). </p>
<p dir="ltr">Se vuoi qualche altra info scrivimi pure fuori lista </p>
<p dir="ltr">Ciao</p>
<p dir="ltr">Piergio<br></p>