[openvideo-it] Lightwork per linux beta

Ivan Tarozzi itarozzi@gmail.com
Mer 1 Maggio 2013 18:42:53 CEST


Ciao Marco,

Il 01/05/2013 16:43, Marco Ciampa ha scritto:
> On Wed, May 01, 2013 at 04:07:36PM +0200, Raffaella Traniello wrote:
> [...]
>> Credo che il futuro dell'Open Source non stia più nel volontariato
>> ma nel commerciale etico.
> 
> Sono totalmente daccordo, puntualizzerei un paio di cose.
> 
> Il mondo non è bianco o nero, ci sono sfumature.

verissimo :)

> Con questa premessa direi che il volontariato non si contrappone
> all'impresa, ma la completa. Canonical è un esempio, RedHat un altro e
> Google un altro ancora e ce ne sono molti altri a ben vedere...
> 
> Io non vedo niente di male a collaborare in modo volontario allo
> sviluppo di sw che può essere il core-business di un'azienda.

Anch'io. Però mi dispiacerebbe se il futuro dei progetti FOSS fosse
*solo* in mano ad aziende. Già una fondazione (vedi blender, apache,
libre office) mi da più tranquillità - magari sono un illuso :)

Quindi volontariato spero non diventi solo "contributo" ad aziende così
come spero che tutta una serie di progetti liberi trovino il modo (il
contesto sociale) di trovare finanziamenti per avere riconosciuto il
loro impegno e valore.... in questo caso, forse, commerciale etico.

[cut]
> Non sono neanche contrario a far _pagare_ il sw libero. 
> 
> Se le cifre non sono esorbitanti non vedo perché no. Serve a pagare le
> spese fisse di mantenimento dei server e per i viaggio alle varie
> conferenze nel mondo degli sviluppatori. Altrimenti ci sono i gadget,
> Flattr, PayPal e altri mezzi per finanziarsi, ma non demonizzerei le
> copie compilate a pagamento. A patto che i sorgenti siano sempre con
> licenza e disponibili liberamente.

Concordo pienamente. Motivo per cui acquistai il libro ed i dvd della
blender foundation (per fare un esempio).

Per lo stesso motivo (se ne avrò la necessità) non mi dispiacerà pagare
50€/anno ad EditShare, giusto per tornare OT.

L'importante (come dici anche tu) è che i sorgenti siano liberi, e non
solo accessibili, salvo le parti coperte da brevetto per le quali
purtroppo non esiste soluzione.

> 
> Quello che penso è che vedremo sempre di più aziende "capire" il sw
> libero ed adeguare le proprie licenze e quindi un sempre maggiore numero
> di volontari che, giustamente, collaboreranno a vario titolo non solo
> allo sviluppo di prodotti nati dal volontariato puro ma anche a
> progetti industriali nati liberi o liberati.

Sarebbe il mio mondo ideale :)
Bisogna però che le intenzioni delle aziende siano chiare, trasparenti e
che quindi lo scambio sia a doppio senso.

Ci sono molti esempi di progetti del tipo:
- core: open source e libero
- feature avanzate: chiuse

In questi casi, capisco la necessità delle aziende a vendere il loro
lavoro, ma attenzione a come a lungo andare questo modello può andare a
discapito dei progetti e delle libertà degli utenti.


Ivan


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