Ciao Raffaella!<br><br><br><br><div class="gmail_quote">2009/6/28 Raffaella Traniello <span dir="ltr"><<a href="mailto:raffaella.traniello@livecom.it">raffaella.traniello@livecom.it</a>></span><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
Ciao!<br>
<div class="im"><br>
> Diamo la nostra musica per scopi commerciali (a pagamento) e non<br>
> commerciali (gratuitamente) per film, tv, pubblicità e altri utilizzi<br>
> in media.<br>
</div>> (...) la legge ha poco a che fare. La musica è pre-cleared che<br>
<div class="im">> significa che i diritti sono assolti con i musicisti. Possiamo quindi<br>
> decidere noi. Dal gratuito fino al pagamento. A noi quindi stabilire<br>
</div>> le regole. (...)<br>
<br>
Siete quindi a tutti gli effetti degli *intermediari*.<br>
<div class="im"></div></blockquote><div><br>giuridicamente parlando non siamo definiti come intermediari ma genericamente parlando penso potremmo entrare in quella categoria, se ciò significa aggregare e promuovere contenuti. <br>
</div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><div class="im"><br>
> Ci siamo però posti il problema dei film festival. C'è una differenza<br>
> tra andare a Cannes e al film festival sotto casa? secondo noi si.<br>
<br>
</div>Secondo me no. O meglio: dipende.<br>
Per i non selezionati i due film festival sono identici.<br>
Per i selezionati sono finanziariamente identici, ma con un diverso<br>
impatto sulla visibilità.<br>
I due festival sono veramente diversi solo per i vincitori.<br>
</blockquote><div><br>penso che tu abbia decisamente ragione. da qui la nostra difficoltà. <br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<br>
Al giorno d'oggi sono veramente la maggioranza i produttori di<br>
cortometraggi che si autofinanziano. Inviare un corto ad un filmfestival<br>
è sostanzialmente una grande spesa sulle spalle degli autori (alcuni<br>
hanno addirittura costi di iscrizione). In genere, più alta la qualità<br>
più grande la spesa sostenuta.</blockquote><div><br>questo però introduce il concetto: in quanto esistono grandi spese non ho soldi per la musica. questo però è proprio quel che vogliamo evitare. cosa si intende per "grande spesa"? i nostri musicisti sembrano pensare che da una certa cifra in più ci possa essere sempre un piccolo budget per la musica. <br>
<br><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
<br>
All'International Short Film Festival 2007 di Capalbio (cito questo<br>
perchè è l'unico FF di rilievo del quale conosco i numeri) sono arrivati<br>
più di 7000 corti.<br>
Ne sono stati selezionati una trentina, tutti di qualità mozzafiato.<br>
Cinque i vincitori:<br>
Miglio regia: 5000 euro<br>
Gli altri premi 1000 o 2000 euro.<br>
<br>
6970 artisti hanno avuto perdite economiche. 5 hanno avuto un guadagno,<br>
che contribuirà a coprire le spese.<br>
</blockquote><div><br>attenzione il concetto di avere un profitto sicuro non va bene. non si può essere partecipi del successo o insuccesso della produzione. altrimenti si dovrebbe applicarlo anche in altri segmenti. anche interessante ma forse difficile. tra l'altro le " back royalties" operano in quell'ottica. <br>
<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
*Inviare* un film ad un filmfestival non può essere considerato uso<br>
commerciale. In nessun caso.</blockquote><div><br>però l'industria della musica ha sempre pensato il contrario... a torto o ragione la maggior parte delle label/editori si fanno pagare qualcosa. <br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<br>
<br>
*Essere selezionati* ad un film festival è un bel salto per la<br>
visibilità, tanto per il filmaker quanto per il musicista della colonna<br>
sonora. Le spese sono invece solo a carico del filmaker. Non può essere<br>
considerato uso commerciale. In nessun caso.<br>
</blockquote><div><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
*Vincere* un film festival può comportare vantaggi economici. Alcuni<br>
Film festival non hanno premi, altri non li hanno in denaro (da una<br>
confezione di biscotti tipici del paese a buoni acquisto del valore di<br>
centinaia di euro). Alcuni hanno premi in denaro ma vengono consegnati<br>
solo se il filmaker se li viene a prendere di persona (a volte questo<br>
porta il saldo a zero o addirittura in negativo). Altri autori potranno<br>
guadagnare davvero.<br>
Solo in questo caso io ritengo lecito riflettere sull'uso commerciale.<br>
<br>
In realtà un concorso artistico per legge non è considerato *commercio*.<br>
Il premio artistico "rappresenta il riconoscimento del merito personale<br>
o un titolo di incoraggiamento nell'interesse della collettività."<br>
(vedi<br>
<a href="http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/phpqqK01W.pdf" target="_blank">http://www.sviluppoeconomico.gov.it/pdf_upload/documenti/phpqqK01W.pdf</a>)<br>
Il fisco, per questa ragione, non pone tasse sui premi dei Film<br>
Festival.<br>
Lo spirito della legge si fonda sull'essenza del diritto d'autore:<br>
l'interesse collettivo (cioè l'opera d'arte) non l'interesse individuale<br>
(l'arricchimento dell'autore o degli intermediari).<br>
So che al giorno d'oggi il diritto d'autore è manipolato fino allo<br>
stravolgimento, ma io ritengo i suoi principi fondanti ancora validi.<br>
<div class="im"></div></blockquote><div><br>hai probabilmente ragione. forse però 9/10 si perderebbe una causa per utilizzo non autorizzato di musica in film festival. almeno per la nostra esperienza fuori dall'italia. guardando all'industria noi vediamo una scena dove la maggior parte delle label ed editori si fanno pagare per film festival. i musicisti sono ancora restii a non guadagnare da questi utilizzi. in questo panorama noi abbiamo aperto dicendo che in effetti molti utilizzi devono essere gratuiti ed incoraggiati. tra questi a nostro parere i film festival. in effetti per noi sarebbe molto piu facile e vantaggioso incoraggiare l'utilizzo gratuito e non discriminato in tutti i film festival. in passato però i musicisti si sono lamentati. che fare quindi? provare a trovare delle discriminanti?<br>
<br>comunque forse dovremmo andare a vedere la pratica prima di fare della teoria... voi la vostra musica dove la prendete? come la prendete, la pagate? magari si scopre che non c'è un'esigenza musica. non c'è una necessità nel senso che i filmmaker sanno già come fare. (noi facciamo moltissimi indie film l'anno ma soprattutto in usa e uk. pochissimi in italia per esempio)<br>
<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><div class="im"><br>
> Ad ogni modo penso il primo passo sia capire se vi interessa e ne<br>
> avete bisogno!<br>
<br>
</div>A cosa ti riferisci esattamente?<br>
</blockquote><div><br>chiedo se veramente c'è bisogno di musica! magari invece non c'è l'esigenza. <br><br>ad ogni modo noi siamo molto ben disposti verso l'apertura totale a tutti i film festival. <br><br>
ciao!<br>davide <br></div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;"><br>
Ciao!<br>
Raffaella<br>
<div><div></div><div class="h5"><br>
<br>
--<br>
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</div></div></blockquote></div><br><br clear="all"><br>-- <br>Davide d'Atri<br><br>BeatPick.com<br>Our Music for Your Ideas.<br><br>e-mail: <a href="mailto:davide@beatpick.com">davide@beatpick.com</a><br>website: <a href="http://www.beatpick.com">www.beatpick.com</a><br>
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