[RoLUG] Divisione del lavoro
Pierpaolo Bergamo
rolug@lists.linux.it
Sun, 03 Nov 2002 16:09:30 +0100
ben wrote:
>Non so se sia in realtą possibile connettere milioni di pc con internet
>per distribuire il carico con OM . I sistemi di questo tipo mi ricordano
>pił il peet to peer ,la tecnica sfruttata da seti@home e folding@home .
>Chiedo anche l'
>opinione di Pierpaolo che si interessa di grid computing.
>
si, in effetti hai ragione
non avrebbe senso utilizzare openmosix per far elaborare miloni di
computer.... anche se tecnicamente si potrebbe fare
openmosix e' un sistema di divisione di carico dei processi da eseguire
(esempio... supponiamo che abbiamo 10 processi INDIPENDENTI TRA LORO da
eseguire.... li lanciamo su una macchina
e la tecnologia openmosix si preoccupa di verificare se nel cluster di
computer c'e' qualche macchina scarica di lavoro e gli
passa il processo.... openmosix tenta sempre di spostare i processi
sulla macchina piu' potente e piu' scarica)
il problema e' che se ci sono tanti dati da elaborare (intendo.... molte
scritture su disco), il traffico in rete e' molto elevato
per cui e' praticamente improponibile usare "internet" per questi
scopi... si usa di fatto una rete con i computer collegati a switch
magari a 100Mbit/s
nota che: anche in presenza di carico computazionale leggero, openmosix
deve sempre tenere sotto controllo lo stato di tutti i computer che
ha a disposizione, e quindi c'e' sempre segnalazione
questo e' tanto piu' vero quando si passa ad architetture parallele vere
e proprie (cioe' dove 10 computer concorrono ad eseguire lo stesso
"processo"...beh diciamo "programma" (spero che non ci sia nessun
professore di sistemi operativi che legge !)) in cui lo scambio dati
tra i computer e' piuttosto pesante
per finire la panoramica... il grid computing altro non e' che la
connessione "furba" tra centri di calcolo diversi (che magari al loro
interno
sfruttano tecnologie come openmosix o altro).... quando due centri di
calcolo devono concorrere all'elaborazione di qualcosa, sara' bene
che cerchino di scambiare quanti meno dati possibili tra loro, proprio
perche' la rete rimane sempre un collo di bottiglia rispetto alla velocita'
con cui possono agire i processori