[Scuola] software piratato e software libero

Paolo Brunello reg@paolobrunello.it
Sun Jun 7 17:36:12 CEST 2009


Grazie a tutti per aver preso il tempo di rispondermi in modo così  
elaborato e approfondito. Mi riserbo di replicare presto, informandovi  
degli sviluppi come richiesto. Nel frattempo chiedo gentilmente a  
Damiano se può ripubblicare il terzo link della serie perché il video  
non si carica.
grazie ancora,

paolo

Le 7 juin 09 à 14:01, Damiano Verzulli a écrit :

> Paolo Brunello ha scritto:
>> [...]
>> 1. Il progetto all'interno del quale si inserisce il mio  
>> sottoprogetto di informatizzazione delle scuole tecniche burundesi  
>> ha come fine ultimo l'aumento della qualità dell'insegnamento per  
>> garantire una maggiore impigabilità degli studenti diplomati nel  
>> mercato del lavoro locale.
>
> Non voglio parlare di pesce (da mangiare) vs. pescatori (che sanno  
> come pescare).
>
> Penso, pero', che se non diventa _chiaro_, _limpido_, _cristallino_  
> (non tanto a te... quanto ai tuoi interlocutori _TUTTI_) che il  
> problema _NON_ e' quello di "insegnare qualcuno ad usare Autocad per  
> fare progetti" ma, piuttosto, quello di "aiutare lo studente a  
> crearsi un bagaglio culturale che lo metta in condizione,  
> facilmente, di usare uno strumento di CAD quando ne senta la  
> necessita', sentendosi libero di scegliere fra quelli --F/OSS e  
> non-- che esistono", se questo non diventa chiaro... non ci sono  
> chance di vincere la tua battaglia.
>
> In questo senso, trovai (e trovo ancora) _molto_ interessanti (e  
> convincenti) le parole che Stallman dice quando parla di F/OSS e di  
> scuola. Purtroppo ho perso i quattro video cui mi riferisco (li sto  
> rigenerando dall'intervista originale - li ho appena ricreati e  
> pubblicati - li trovi qui:
> 	http://www.verzulli.it/FOSS_advocacy/
> ).
>
> Personalmente, ribadisco, se questo non e' chiaro e condiviso con la  
> tua controparte... forse e' meglio lasciar perdere (...e passare a  
> [cercare di] convincere qualcun altro).
>
>
>
>> 2. Il mercato del lavoro locale utilizza Windows e applicazioni  
>> proprietarie tipo AutoCAD, Photoshop, e naturalmente MS Office 2003  
>> e sempre più spesso anche 2007, al punto che nei nuovi programmi  
>> ministeriali che i miei colleghi hanno redatto negli anni  
>> immediatamente precedenti al mio arrivo, hanno specificato  
>> "Microsoft Office 2003" nei curricula che prevedevano una  
>> formazione in informatica. Inutile dire che trovi un abominio che  
>> in un documento ministeriale si faccia riferimento a una ditta  
>> specifica.
>
> La cosa non mi stupisce visto che accade regolarmente anche qui da  
> noi. Non mi spaventa neanche. Chiarire il punto 1, significa  
> risolvere anche questo -con un approccio bottom-up, piuttosto che  
> top-down-.
>
>
>> 3. Le scuole burundesi non hanno certo i soldi per pagare 4500$ di  
>> licenza per AutoCAD & C., ma altrettanto certamente la SBA non  
>> verrà fin qui a controllare e a farci causa, per cui, a differenza  
>> dell'Europa dove ormai è impronunciabile che una scuola adotti  
>> scientemente una politica di pirateria del software, qui il  
>> problema se lo pone solo il sottoscritto, che viene considerato il  
>> cavaliere idealista della rosa bianca, poco i miei colleghi  
>> europei, men che meno i burundesi.
>
> Premesso che il punto 1 risolve anche questo problema, al posto tuo  
> mi rifiuterei semplicemente di tenere corsi e/o fare formazione con  
> software proprietario, se non previo "aver presa visione" della  
> relativa licenza d'uso.
> Per Office e Photoshop non ci sono scusanti (nel senso che mi  
> rifiuterei _anche_ in presenza di regolare licenza).
>
> Per AutoCAD potrei fare una eccezione, ma a condizione che il corso  
> venga impostato sul CAD (e non su AutoCAD), con esercitazioni fatte  
> con strumenti diversi da AutoCAD (QCAD) e, solo alla fine, mostrando  
> quali sono i PLUS ed i MINUS dell'uso di AutoCAD.
>
> (BTW: Personalmente, per il 3D architettonico --che nessuno degli  
> ingegneri _ITALIANI_ che conosco personalmente e' in grado di fare--  
> ho utilizzato BLENDER, con _enorme_ soddisfazione. Partire da un DWG  
> di AutoCAD per lavorarci con BLENDER e' una operazione molto  
> esemplificativa di cosa significhi "formato proprietario" [per  
> passare dal (pessimo) DWG prodotto da un architetto, al DXF da far  
> importare a Blender, non c'e' stato altro modo che passare da  
> AutoCAD).
>
> Sul fatto che tu passi come un "idealista", l'unica cosa che posso  
> dire e'... che uno dei piu' grandi difetti di molti esponenti della  
> comunita' F/OSS e'... di esserlo. Io, ogni tanto, mi faccio degli  
> esami di coscienza per capire se lo sono... o no....
> Magari ci autoconvinciamo di esserlo ma... l'importante non e'  
> quello che pensiamo di noi stessi, quanto la "sensazione" che gli  
> altri hanno di noi.
> Argomentazioni pacate, precise e pungenti (come quelle dette da  
> Stallmann), magari dette in giacca e cravatta (a differenza di  
> Stallmann) nel bel mezzo di una riunione importante, posso  
> semplificare enormemente la cosa.
>
>
>> Sinceramente quando il mio collega "realista" mi dice: «4 dei 12  
>> formandi del mio corso su autocad piratato hanno trovato lavoro  
>> grazie a quel corso e 4 famiglie adesso mangiano»
>
> ...sta guardando solo il bicchiere "mezzo pieno". Anzi. Pieno per un  
> decimo...
> La verita' e' che il tuo collega e' "poco" realista e "molto"  
> ignorante. Quelle quattro famiglie oggi mangiano... ma "domani"  
> mangeranno di meno e dovranno lavorare di piu' per comprare non solo  
> software (che forse potranno continuare a ottenere illegalmente), ma  
> soprattutto hardware che comunque non gli verra' regalato.
> Quegli studenti manderanno "in giro" dei DWG --anziche' DXF--  
> costringendo altre "famiglie" a recuperare (in cambio di qualcosa...  
> certamente) copie di AutoCAD e, magari, copie di XP o di Vista...  
> insieme a copie di Office e chi piu' ne ha piu' ne metta.
> Quelle famiglie si vedranno dei messaggi che diranno: "La tua copia  
> di windows non e' originale. Quindi l'aggiornamento non te lo  
> diamo.... e se ci inca%%iamo di denunciamo pure...".
>
> Non si puo' barattare il destino di una nazione con un piccolo  
> vantaggio, a breve, e per pochi. Un insegnante non dovrebbe  
> ragionare cosi'.
>
> A quattro studenti che mangiano (oggi) grazie al corso AutoCAD del  
> tuo collega, preferisco quattro studenti che mangiano (sempre oggi),  
> consapevoli che il CAD e' un problema + le soluzioni sono diverse +  
> qualunque soluzione gli do, tempo due/tre giorni sono in grado di  
> orientarcisi sopra + conoscono QCAD e ne conoscono i limiti +  
> conoscono AutoCAD e ne conoscono potenzialita' e problemi [=costi +  
> vendor_lock_in] + sanno scegliere se lavorare con AutoCAD [perche'  
> devono progettare una megastruttura] o se con QCAD [perche' devono  
> inscrivere un quadrato in un cerchio].
>
>
>
>> il mio discorso che la scuola è prima di tutto un'instituzione che  
>> deve educare alla legalità e all'onestà, suona encomiabile in  
>> linea di principio, ma stonato, insensibile al contesto e poco  
>> convincente....
>
> il tuo, scusami se mi permetto, non deve essere _solo_ un discorso  
> relativo alle sacrosante questioni di "legalita'" e di "onesta'" [*].
> Deve essere un discorso anche "pragmatico", che parla di "lavoro" e  
> di "possibilita' di guadagno", esattamente come quello del tuo  
> collega.
>
> Lui, pero', guarda solo il suo naso.... tu, invece, guardi "oltre" e  
> riesci a dare ai tuoi studenti quelle nozioni che permettono loro  
> non solo di lavorare _OGGI_ (ed al limite, quando serve, anche con  
> AutoCAD), ma sopratutto _DOMANI_, consapevoli di scegliere sempre la  
> soluzione migliore per loro, per le loro famiglie e per il loro Paese.
>
> Il problema, a pensarci bene, _NON_ e': "AutoCAD e' male perche' e'  
> proprietario". Nel vostro caso, il problema e': "i nostri studenti  
> devono essere messi in condizione di poter scegliere,  
> consapevolemnte. E se non ci sono alternative, ben venga che loro  
> utilizzino software proprietario. E' fondamentale, pero', che lo  
> facciano _consapevolmente_ e consci di quello che fanno".
>
>
>> alle orecchie di chi mi sta intorno.> Discorsi più alti sul valore  
>> pedagogico del software libero, sulla indipendenza dal monopolista,  
>> ancora più avulsi e lontani.
>
> Non sai quanto mi pesa dirlo ma... sono certo che ogni volta che il  
> tuo interlocutore ti sente pronunciare le parole "software libero"  
> e, soprattutto "monopolista", aumenta drasticamente la possibilita'  
> che tu venga preso per un "estremista" :-(
>
> Il tuo collega va convinto, a mio avviso, con argomentazioni diverse  
> (purtroppo).
>
>
>
>> In un contesto in cui non ci sono i libri di testo e la gente  
>> studia sugli appunti degli appunti che il proprio prof ha preso  
>> quando era all'università (nel caso ottimistico che l'abbia fatta)  
>> ritrovarsi in mano Encarta 2009 piratata e non installarla è  
>> difficile da difendere, visto la voracità con cui poi è consultata.
>
> Francamento penso che l'unica alternativa sia la Rete. Encarta  
> "vince" di gran lunga rispetto ad altre soluzioni F/OSS. Perde  
> miseramente, pero', e di gran lunga, rispetto ad un accesso  
> (decente) ad Internet.
> Anche qui, il concetto che sottolineerei e' quello della pluralita'  
> dell'informazione: far capire allo studente che quello che e' in  
> quei DVD e' solo "un punto di vista". Magari autorevole e obiettivo.  
> Ma rimane un punto di vista. Bisogna che gli studenti sappiano  
> "calibrare" quello che vedono/leggono con questo aspetto,  
> soprattutto quando/se avranno la possibilita' di andare on-line.
>
>
>> Sono incerto e disorientato, incapace di venirmene fuori con una  
>> argomentazione solida e quindi chiedo il soccorso di chi vorrà.
>
> Spero di esserti stato d'aiuto.
>
> Tienimi aggiornato, per cortesia, sugli sviluppi.
>
> Un caro saluto,
> Damiano
>
>
> [*] ad ottobre 2008 sono stato 5 giorni in Ghana. Mi e' capitato di  
> trovarmi nel bel mezzo di una festa (in un piccolo borgo rurale -  
> Anomabu) dove in mezzo ad un paio di centinaia di persone il 95% dei  
> bambini camminava scalzo e malvestito. Le persone "normali" erano  
> vestite "a festa", e di automobili ce ne erano pochissime e  
> scassate. In mezzo a questa festicciola, e' poi arrivato il "Nana'"  
> del posto --una sorta di "Sindaco"--. E' sceso da un fuoristrada  
> che, qui in Italia, quota circa 80/90K euro e, prima di scendere,  
> due persone hanno tirato fuori dal bagagliaio un vero e proprio  
> "trono" sul quale poi lui si e' seduto.
> Il fuoristrada e' rimasto acceso (in moto) per tutta la sua  
> permanenza [circa 60/70 minuti] per mantenere al fresco l'abitacolo.
> Tutto cio' per dire che.... l'unico modo affinche' cose del genere  
> non accadano, e' che la scuola lavori proprio su quei concetti di  
> onesta' e legalita' che... il tuo collega preferisce glissare.
>
> -- 
> Damiano Verzulli
> e-mail: damiano@verzulli.it
> ---
> possible?ok:while(!possible){open_mindedness++}
> ---
> "...I realized that free software would not generate the kind of
> income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
> to get a well paying job as a free software developer, but not
> here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
>   http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
>
> _______________________________________________
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