[Scuola] virtualizzare desktop di una scuola: che ne pensate?

Massimiliano Ciancio massimiliano@ciancio.net
Wed Sep 5 17:40:47 CEST 2012


Il 05 settembre 2012 11:53, Damiano Verzulli <damiano@verzulli.it> ha scritto:
> -----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----
> Hash: SHA1
>
> Di questo tema se ne parlo' N anni fa, quando Massimiliano Ciancio offri'
> alcuni spunti interessanti (mi pare che lui, a Chieti, gestisca proprio
> un laboratorio "windows" virtualizzato con VirtualBox).

Tirato in ballo da Damiano (ciao!), riporto la mia piccola esperienza:
il problema che avevo era rendere usabili 2 laboratori (50 pc)
limitando al massimo i problemi e i conseguenti interventi di
ripristino (assistenti tecnici troppo occupati....). I due laboratori
erano (e sono) usati da un corso programmatori e da un corso di
ex-trattamento testi, oltre che per vari corsi TIC, ECDL, etc.
Le macchine in questione erano (e sono tuttora) dell'A.D. 2001 (!) con
soli 512 Mb di Ram. E di rinnovarle non se ne parla :(
I software necessari sono, oltre ai vari browser e [open]office, un
po' di linguaggi di programmazione, apache, mysql, postgresql, qualche
sw gestionale didattico e qualche sw di matematica (maxima e derive,
quest'ultimo lanciato tramite wine in Linux). Alcuni docenti avevano
bisogno di Windows.
La soluzione, perfettamente funzionante da 4 anni a questa parte, è
stata quella di installare Linux sulle macchine (prima Ubuntu
8.04/10.04 ora Lubuntu 10.04) configurati con tutti i sw possibili e,
dentro di esso, mettere una icona "avvia Windows" che lancia
Virtualbox con WinXp (avevamo le licenze per quelle macchine; non ho
idea se fosse lecito effettuare la virtualizzazione... non credo...).
In questo modo abbiamo avuto diversi vantaggi:
1) all'accensione la macchina parte con Linux: docenti e studenti
usano Linux per fare il grosso delle attività. Il lancio di Windows
virtualizzato è diventato una eccezione: lo si lancia solo se serve
qualche sw che su Linux non esiste (Access ad esempio)
2) nonostante l'esiguità delle risorse hw, il sistema funziona
decentemente. Anche WinXp con soli 250Mb su 512 a disposizione
funziona in modo ragionevole (ovviamente non è che si può pretendere
di farci cose spaziali, ma ricordiamoci che il contesto è quello di un
lab dove si fa programmazione, trattamento testi, qualche gestionale e
qualche sw di matematica).
3) utilizzando g4u possiamo ripristinare l'immagine di un singolo pc
via rete. L'intero lab si ripristina in un pomeriggio. Uso un pc come
"master" che configuro, aggiorno, modifico. Da questo genero le nuove
immagini che poi vengono "slurpate" dagli altri pc in parallelo via
rete tramite g4u avviato da cd.
4) gli studenti accedono usando una medesima utenza e pwd dappertutto.
Poi possono salvare le loro cose su una cartella ftp personale sul
server (sicuramente era meglio Samba, ma avevo alcuni problemi
all'inizio... poi è rimasto così).
5) l'utenza "unica" di cui sopra viene ripristinata ad ogni accensione
della macchine tramite un semplice script che scompatta la home da un
tar.gz da me salvato nel momento in cui tutto era "ok". In questo modo
le macchine restano sempre uguali a se stesse nonostante i vari
smanettamenti degli studenti.
6) se qualcuno lancia WinXp su Virtualbox lo fa tramite uno script che
a) lancia la VM b) all'uscita cancella lo stato modificato
ripristinando lo snapshot del sistema da me salvato quando tutto era
"ok".

Le macchine Win virtuali inizialmente erano in rete tra loro: esisteva
il problema del dover cambiare ad ogni ripristino dell'immagine il mac
ed il nome. per il mac basta lanciare uno script da Linux che cambia
il mac in Virtualbox. Per il nome la soluzione era uno script in win
(http://www.drbl-winroll.org/). Ma anche qui ho risolto per
eliminazione: non ho più avuto bisogno delle macchine win in rete tra
loro e quindi mac e nomi sono rimasti gli stessi. E non ne ho avuto
bisogno perchè docenti e studenti usavano sempre più Linux.

Cos'altro? La soluzione proposta da Marco (usare X per lanciare Win
virtuale) potrebbe risolvere i problemi di manutenzione però
renderebbe trasparente Linux e ritengo che questo sia uno svantaggio:
gli utenti devono sapere che quella cosa funziona grazie a Linux.
Anche se rompe le scatole che Linux si ritrovi a girare sempre su
macchine vecchie dando una impressione non proprio ottima agli
studenti che dicono "ma il mio win a casa fa cose pazzesche rispetto a
questo macinino...:(

Esistono sicuramente soluzioni migliori di quella da me adottata. Però
questa è semplice, favorisce l'uso di Linux, funziona da 4 anni con un
solo intervento di "upgrade" ad inizio anno scolastico più alcuni
(meno di una decina) interventi di ripristino all'anno, permette l'uso
regolare dei laboratori, funziona anche con macchine assolutamente
ridicole quali quelle a mia disposizione, non impegna la risorsa
"assistente tecnico" che vi è eternamente grata :)

Ciao a tutti
Massimiliano


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