Carissimi,<br><br>la questione è che siamo un paese in cui lo sviluppo razionale e armonico ha preso vie diverse da quella del dizionario della nostra lingua.<br>Nella campagna elettorale attuale non vedo alcuna traccia di una "spending review" che con Angelo, con Marco e molti altri amici cerchiamo di fare entrare da tempo immemore nel dibattito non solo fra tecnici, ma anche fra i politici.<br>
Sembrava che la "commissione Meo" avesse rotto gli argini. Sembrava che le battaglie regionali per l'approvazione di una normativa per l'adozione ragionata del software nelle Amministrazioni delle singole Regioni avessero anch'esse rotto gli argini. Sembrava cioè che fossimo riusciti a sensibilizzare i politici e la politica. Sembrava che avessimo battuto il muro dell'ignoranza e del pregiudizio. Ci siamo sbagliati o siamo stati troppo ottimisti.<br>
Se una lezione posso trarre è che non è più possibile delegare le battaglie sulla conoscenza, e sul software come conoscenza, alla classe politica. Questa in larga maggioranza è espressione di interessi altri, diversi dallo sviluppo armonico e di sistema.<br>
Sono stati fatti mille volte i conti. E questi hanno dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio, che l'adozione del Software Libero nella PA avrebbe comportato un risparmio enorme, una "finanziaria" virtuosa. Virtuosa perché oltre a comportare risparmi eccezionali, porterebbe ad una crescita di imprese del software con benefici occupazionali evidenti.<br>
L'evidenza però è una dimensione che sembra estranea a questa classe politica.<br>Per questo credo che occorra togliersi i vestiti del tecnico e impegnarsi in politica.<br>I "Cortiana" hanno bisogno di aiuto. Altrimenti diventano in fretta voci isolate e vengono messi da parte.<br>
<br>Michele Lionetti<br><br><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 10 febbraio 2013 22:30, Angelo Raffaele Meo <span dir="ltr"><<a href="mailto:meo@polito.it" target="_blank">meo@polito.it</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Caro H,<br>
anche io ero e sono uno "sperduto attivista". Pertanto, all'inizio dei lavori della prima "commissione Meo" come viene chiamata nel giro, proposi: "Solo sw libero nella PA". Mi facevo forte del fatto che altri paesi come il Brasile si muovevano mella stessa direzione e che l'on. Folena e il sen. Cortiana, rispettivamente alla Camera e al Senato, avevano presentato due proposte di legge con lo stesso obiettivo. Ma nella commissione operava anche una piccola minoranza che era assolutamente contraria e noi, come maggioranza, decidemmo di cercare l'unanimità. Non credo che fu un errore perchè il risultato che ottenemmo sarebbe stato ampiamente sufficiente per ottenere solo sw libero nella PA, ma, ahimè, le leggi del nostro paese sono molto spesso ignorate.<br>
Raf<br>
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<br>
Il 2013-02-10 11:20 harlock ha scritto:<div class="HOEnZb"><div class="h5"><br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Il 09/02/2013 22:43, Angelo Raffaele Meo ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<br>
Vi sono uomini “che contano” che non amano fare un passo indietro, ma<br>
preferiscono far fare “passi indietro” a iniziative non gradite dai loro<br>
amici o protettori.<br>
</blockquote>
<br>
ribadisco la mia opinione, espressa da tempo, di sperduto attivista<br>
per il software libero.<br>
<br>
la recente modifica alla normativa puo' essere un passo indietro<br>
oppure no, ma non e' questo il problema. la legge non dice e non ha<br>
mai detto quello che dovrebbe dire.<br>
<br>
quello che la legge dovrebbe dire e':<br>
<br>
'la pubblica amministrazione, scuola compresa, deve usare solo e<br>
senza eccezioni software libero e formati aperti.<br>
qualora un programma per un determinato scopo non sia disponibile<br>
deve provvedere a realizzarlo ed a rilasciarlo con licenza libera<br>
perche' sia fruibile in tutti gli ambiti della pubblica<br>
amministrazione stessa. punto.'<br>
<br>
nessuna possibilita', nemmeno comparazioni di costi, di sfuggire a<br>
questa regola.<br>
l'eventuale mancanza di applicativi, lo sappiamo perfettamente,<br>
verrebbe colmata in breve tempo, oltretutto creando occupazione.<br>
i soldi per la realizzazione di tali applicativi non possono<br>
costituire certo un problema a livello statale.<br>
se servono si trovano e quando vogliono li trovano.<br>
<br>
ad esempio comprando un paio (o 3 o 4) di caccia in meno si avrebbero<br>
fondi per finanziare la riscrittura di *tutto* in software che<br>
utilizza la pubblica amministrazione, *tutto* il software che potrebbe<br>
usare la scuola, libri di testo liberi in formato digitale compresi.<br>
<br>
vogliamo parlarne una volta per tutte?<br>
</blockquote></div></div><div class="HOEnZb"><div class="h5">
______________________________<u></u>_________________<br>
scuola mailing list<br>
<a href="mailto:scuola@lists.linux.it" target="_blank">scuola@lists.linux.it</a><br>
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</div></div></blockquote></div><br><br clear="all"><br>-- <br>Michele Lionetti<br><br>eleROM - the Nomads<br>via Principe Tommaso, 37/D - 10125 Torino (Italy)<br>m. +39.3403645760<br>f. +39.01119826802<br><a href="mailto:gaia@extralbergodiffuso.it" target="_blank">michele.lionetti@elerom.it</a><br>
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