<div dir="ltr"><br><div class="gmail_extra"><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 28 giugno 2013 10:17, Francesco Colucci <span dir="ltr"><<a href="mailto:fr_colucci@yahoo.it" target="_blank">fr_colucci@yahoo.it</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Il 27/06/2013 19:50, Marco Ciampa ha scritto:<div class="im"><br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
On Thu, Jun 27, 2013 at 04:22:57PM +0200, Francesco Colucci wrote:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Il 25/06/2013 22:41, Damiano Verzulli ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----<br>
Hash: SHA1<br>
<br>
</blockquote>
Oltre alla proposta di Damiano che è eccellente, mi chiedo: Perché<br>
pur essendoci le password gli studenti accedono al wifi liberamente?<br>
</blockquote>
Semplice: perché le password "distribuite", ovvero installate su ogni<br>
pc che deve collegarsi, sono facilissime da scoprire (Ovvero tasto<br>
destro->proprietà->mostra password) perché sono fisicamente<br>
memorizzate su ogni pc che deve collegarsi. Entri come amministratore (e<br>
su Windows è un gioco da ragazzi .. appunto!) e la leggi...<br>
<br>
</blockquote></div>
Non credo che le cose possano essere andate cosi'. Certo non conosco la realtà della scuola in questione, ma da quello che scrivi si presuppone che il o i laboratori siano connessi in rete tramite wifi.<br></blockquote>
<div><br></div><div>non so come sono andate le cose, posso portare comunque una testimonianza scolastica: appena gli allievi sono in grado di intendere e volere in termini di informatica investono ore ed ore a provare a violare la rete della scuola, e solitamente ci riescono, spesso con metodi che non hanno niente a che fare con l'informatica, è miele per orsi<br>
<br><br></div><div><br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Quasi sempre nelle scuole, invece, i laboratori dove operano gli alunni sono dotati di pc o portatili connessi in una rete cablata, questo sia per ragioni di sicurezza che per motivi di prestazione, mentre l'accesso wifi è riservato a portatili che devono essere spostati o a pc personali dei docenti o del personale. Quindi presumo che sui pc dove operano gli alunni le password wifi non ci siano.<br>
Inoltre, violare l'account di amministratore su un pc con windows non so quanto sia facile, ma è comunque una violazione che ha a che fare con la pirateria. Se così fosse, come dicevo nella mia precedente email, occorrerebbe indagare.<br>
</blockquote><div><br></div><div>e qui si tocca con mano quanto le scuole siano lontane dal concetto di legalità<br><br></div><div>proprio mercoledì in collegio docenti una interessante discussione sul come risolvere il problema di approntare postazione winxp con autocad, entrambi inutili, l'aspetto legale non è stato molto considerato<br>
ciao matteo<br></div><div><br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
<br>
saluti Francesco<div class="HOEnZb"><div class="h5"><br>
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</div></div></blockquote></div><br></div></div>