<div dir="ltr"><br><div class="gmail_extra"><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 16 novembre 2013 12:29, M. Fioretti <span dir="ltr"><<a href="mailto:mfioretti@nexaima.net" target="_blank">mfioretti@nexaima.net</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div class="im">On Sat, Nov 16, 2013 12:11:44 PM +0100, Alessandro Rubini wrote:<br>
<br>
> > Dopo aver visto in rete app e testi approssimativi (con clamorosi<br>
> > orrori di ortografia) ritengo la VALIDAZIONE davvero necessaria!<br>
><br>
> Su questo ci sono due opinioni diverse, entrambe con le loro<br>
> ragioni. Io non credo alla validazione: chi valida i validatori?<br>
<br>
</div>Ciao Alessandro.<br>
<br>
Dal tuo messaggio, secondo me, risulta invece che ai validatori ci<br>
credi eccome, quello che non credi č che possano esserlo SOLO gli<br>
editori, o che debba esserci solo UN tipo di validatori.<br>
<br>
L'editore serio fa esattamente quel lavoro necessario per risolvere i<br>
problemi che tu hai spiegato bene e riassumibili con la frase, su cui<br>
concordo in pieno,<br>
<br>
> il "crowdsourcing" puro non puo` funzionare in contesto didattico<br>
<br>
Chi lo fa questo se non un editore (di fatto, qualunque sia la veste<br>
che assume in pratica, o come lo si chiama)? Poi č chiaro che non<br>
basta.<br>
<br>
Puoi avere un libro che č un'accozzaglia eterogenea e inutilizzabile<br>
di articoli e dati scientifici intrinsecamente inattaccabili da un<br>
lato, e dall'altro un libro editorialmente perfetto (nel senso che hai<br>
spiegato tu) che insegna creazionismo, negazionismo, terra piatta e<br>
quant'altro.<br>
<br>
Quindi č ovvio che all'insegnante rimane comunque la responsabilitā di<br>
validare il prodotto finito. Ma non mi pare che nessuno parlasse di<br>
togliergliela, no?<br>
<br>
Poi c'č da discutere se oggi i "prodotti finiti" debbano o possano<br>
essere ancora testi scolastici (digitali o cartacei č irrilevante) nel<br>
senso tradizionale del termine, ma quella č un'altra storia.<br>
<br>
Marco<br>
<div class="HOEnZb"><div class="h5">_______________________________________________<br>
scuola mailing list<br>
<a href="mailto:scuola@lists.linux.it">scuola@lists.linux.it</a><br>
<a href="http://lists.linux.it/listinfo/scuola" target="_blank">http://lists.linux.it/listinfo/scuola</a><br></div></div></blockquote><div> </div></div>io non credo proprio che il problema sia la validazione dei contenuti, anzi ritengo che nella societā contemporanea dobbiamo mettereci a capire come validare (valutare) gli apprendimenti<br>
<br></div><div class="gmail_extra">questo perchč ritengo che la discussione sulle fonti di apprendimento č inutile, permettetemi un paragone difficile ma č come tentare di regolare l'immigrazione, le fonti di apprendimento oramai sono infinite e la maggior parte di loro esiste e trasmette dalla rete<br>
<br></div><div class="gmail_extra">le persone apprenono dalla rete, credono nella rete, e, purtroppo, sono spesso indifese rispetto anche a conoscenze mis-scientifiche, che vengono spacciate a piene mani, ma... qualsiasi tentativo di validare (regolare, normare) le loro fonti di in-formazione mi pare sia inutile, spesso arriva in ritardo ed č inefficace. <br>
La storia della scienza moderna, anche contemporanea, č piena di fregnacce (ipervalidate) poi rivelatesi semplicemente bufale.<br><br></div><div class="gmail_extra">la rete non risolve tutti i mali del mondo ma potrebbe diventare una fonte inesauribile di sapere alla portata di tutti, e quindi, se non faremo caxxate, una fonte intrinsecamente democratica.<br>
<br></div><div class="gmail_extra">Poi certo c'č la societā, la cultura, la politica ed il mercato nei quali siamo immersi e la forte necessitā di educare e formare le persone a vivere in una societā complessa, nella quale si fatica a ritrovare fonti attendibili di sapere ed educazione, ma avremmo dovuto pensarci prima, quando ancora si sarebbero potute difendere le istituzioni "solastiche" e di formazione, adesso č tardi, e comincio a pensare che chi non lo vuole capire sia in malafede.<br>
<br></div><div class="gmail_extra">Ciao Matteo<br></div></div>