URL - m o f?

Roberto Rosselli Del Turco tp@lists.linux.it
Fri Feb 21 18:39:01 2003


Matteo De Luigi wrote:
> On Wed, Feb 19, 2003 at 03:27:16PM +0100, Yuri wrote:
> 
>>Il giorno Wed, Feb 19, 2003 at 02:53:38PM +0100, Francesco Marletta ha scritto:
>>
>>>>ho provato a cercare "un'URL" con google (virgolette comprese, per evitare
>>>>che le parole vengano separate). Ebbene, NESSUNO dei risultati sulle prime
>>>>due pagine aveva l'apostrofo.
>>>
>>>E che vuol dire?
>>>
>>>Guarda che il fatto che con Google trovi una frase non vuol dire che sia
>>>corretta. Google ti torna solo quello che le persone scrivono. 
>>
>>Appunto: è una prova (indiziaria) che le persone lo scrivono + spesso al 
>>maschile. :) Giusto o sbagliato che sia.
> 
> 
> Intendevo proprio questo.

Le regole sono basate sull'uso: se il 99% della popolazione usa una 
particolare forma linguistica, malgrado sia etimologicamente errata o 
formalmente scorretta, quella diventa lo standard. Punto. Se cosi' non 
fosse non ci sarebbe evoluzione linguistica, perché nessun tipo di 
innovazione verrebbe accettato all'interno dello standard.

Esempio: per anni ho corretto i miei studenti che pronunciavano 
Scandinàvo invece di Scandìnavo; quando anche i dizionari si sono arresi 
e hanno dichiarato accettabili entrambe le forme ho smesso di farlo.

Comunque ho il forte sospetto che la "femminilità" di URL (rispetto a 
URI) nasca essenzialmente da un malinteso, ovvero che per qualcuno 
quella L stesse per "location" invece di "locator", e quindi rendesse 
l'intero acronimo femminile. In fondo "location" è probabilmente più 
noto e traducibile di "locator".

Ciao

-- 
Roberto Rosselli Del Turco      e-mail:	rosselli@cisi.unito.it
Dipartimento di Scienze			rosselli@ling.unipi.it
del Linguaggio			Then spoke the thunder	DA
Universita' di Torino		Datta: what have we given?  (TSE)

   Hige sceal the heardra,     heorte the cenre,
   mod sceal the mare,       the ure maegen litlath.  (Maldon 312-3)