to cipher [Era: Nautilus 2 .1 -- l'attesa è finita]

Lapo Calamandrei tp@lists.linux.it
Mon Jan 13 12:48:02 2003


Il dom, 2003-01-12 alle 01:07, Francesco Potorti` ha scritto:
> Alessandro Foresi:
> >>Cifrare si riferisce a messaggi mentre criptare a segnali.
> 
> Ho ripensato all'argomento, e sono giunto a questa ricostruzione.  Prima
> che inventassero i sistemi di cifratura alla portata di tutti sul PC (e
> quindi dei giornalisti e degli appassionati di informatica), in Italia i
> dizionari e la lingua conoscevano solo:
> 
> cifrare
> decifrare
> decrittare (decifrare senza la chiave)
> crittografia
> 
> che è quanto dice il nostro glossario.  Poi arrivò l'informatica, gli
> informatici seduti in pizzeria cominciarono a shiftare di un posto
> quando arrivava un amico, a scannare le fotografie e a criptare i loro
> folder.  Noi, tetragoni, decidemmo che le nostre traduzioni avrebbero
> seguito lo stile di chi scrive in italiano, per cui usavamo (e usiamo)
> scorrere, scandire, cifrare e cartella.
> 
> All'incirca in quello stesso periodo arrivò il satellite nelle case di
> molti, i giornali cominciarono a scriverne, e gli informatici di cui
> sopra riuscirono a far credere ai giornalisti (che furono ben contenti
> di crederlo, perché ogni nuovo gergo ha un suo fascino da iniziati) che
> una trasmissione televisiva criptata è cosa ben diversa da un messaggio
> cifrato.  Oggi praticamente tutti parlano di trasmissioni televisive
> criptate.
> 
> Rispetto al tempo in cui decidemmo le voci di glossario, questo è
> l'unico cambiamento significativo nella lingua e nei dizionari.  Per
> cui, sarebbe possibile aggiungere una voce di glossario
> 
> encrypted --> criptata / crittata [di trasmissione televisiva]
> 
> Io sono contrario a questa eventualità, ma non la trovo irragionevole.
> 
> Alessandro Foresi:
> >>To encrypt è criptare e to cipher cifrare.
> >>To decrypt decriptare e decipher decifrare.
> 
> L'introduzione di cipher in questo discorso credo che sia una
> giustificazione a posteriori dell'uso in italiano di due termini.  In
> realtà l'origine dei due termini in italiano è secondo me quella che ho
> ricostruito sopra.  In inglese tecnico, per quanto leggo, si usa
> praticamente sempre encrypt/decrypt, e di rado cipher/decipher.  Come
> indizio a favore di questa mia affermazione, Google riporta 150k
> occorrenze della prima accoppiata di termini, e 10k della seconda.
> 
> Luca Ferretti:
> >Comunque credo che nessuna della tre voci sia errata, riferndosi
> >all'azione generica, anche se ignoro come e quando "criptare" sia
> >diventato anche "crittare"
> 
> È una normale variazione della lingua.

Il termine "cipher" viene usato abbastanza, non come verbo ma come nome
cmq (cifrario), di solito parlando di encryption il cipher è l'aloritmo
utilizzato per criptare, per esempio i moduli per la cifratura (giusto?
:-)) del kernel crypto si chiamano cipher_*. "To cipher" credo di non
averlo mai visto però.

Ciao
Lapo 

-- 
Lapo Calamandrei <lapo.calamandrei@virgilio.it>