gnomemeeting.po rev.3

Alessio Dessi tp@lists.linux.it
Thu Mar 20 17:34:05 2003


On gio, 2003-03-20 at 17:07, Andrea Celli wrote:
> On 20 Mar 2003 15:42:01 +0100
> Alessio Dessi <alessio.dessi@libero.it> wrote:
> 
> > On gio, 2003-03-20 at 11:37, Andrea Celli wrote:
>  
> > > 
> > > Effettivamente, ci sono alcune scelte "filosofiche" diverse nel modo di tradurre 
> > > dei diversi gruppi. In sostanza, direi che qui si pone più l'accento sulla
> > > fedeltà della traduzione, mentre Kde e Mandrake lo pongono più sulla "comprensibilità".
> > 
> > a tal proposito a me piacerebbe che le cose cambiassero .... sopratutto
> > per quello che riguarda i messaggi diretti esclusivamente agli utenti
> > finali ... devono essere facili da capire .. e non c'e' niente di male a
> > rendere un programma piu' comprensibile di quanto fosse la verisone
> > inglese ... l'unica cosa ci ci dobbiamo imporre e' che non sia meno
> > comprensibile ... ma ben vengano le traduzione che rendono un programma
> > + chiaro dell'originale in inglese ...
> 
> Credo che basti, come è stato fatto anche in passato, un po' di buon senso
> nell'applicazione delle regole generali, piuttosto che fare "riforme istituzionali" 
> che, a volte, rischiano di far cadere nell'eccesso opposto. ;-)
> 
> 
anche secondo me .. quello che vorrei evitare e qualcuno ora non ricordo
chi ... ne uscisse di nuovo fuori dicendo che il traduttore non deve
rendere + chiara la versione italianea di quanto non lo sia la versione
inglese ... secondo questo e' sbagliato ... a me piacerebbe che fosse
chiaro, la precisoione va ben ma non a costo della chiarezza e della
forma italiana .. intendo che quando leggiamo le stringhe
dell'interfaccia non dobbiamo sentire contrarci lo stomaco perche' non
ci piace come suona in italiano .. mi sppiego meglio .. le strighe ci
devono sembrare naturali e chiare non solo tradotte in modo preciso ...
questonon puo' essere l'aspetto fondamentale

> ciao, andrea
>  

ciao
Alessio