DISCUSSIONE: Linee guida e principi da seguire nella traduzione

Stefano Canepa tp@lists.linux.it
Fri Mar 21 23:00:01 2003


Thursday 20 March 2003, alle 18:42, Alessio Dessi:
: Sono nuovo .. e questo lo sapete .. sono anche un po' rompi palle ... e
: questo penso lo abbiate capito ... ma sopratutto mi paice confrontarmi
: con gli altri. 
: 
: in seguito ad un botta e risposta su un altro thread con Francesco
: Marletta, Andrea Celli, Luca Ferretti ed il sottoscritto
: 
: di cui posto alcuni estratti:
: 
: 
: > 
: > In questo gruppo di traduttori si è scelto di usare la forma
: impersonale
: > per risolvere il problema: non è ne troppo formale ne troppo
: confidenziale,
: > rispetta la neutralità della forma inglese.
: > È  ammesso di usare la seconda persona singolare solo per i giochi.
: > 

	Questa decisione mi sembra sensata. Io penso si possa tradurre
esattamente una frase dall'inglese senza usare il tu. Poi chi ti
assicura che "you" voglia dire tu e non voi? 

: 
: > Per la precisione, da quello che mi ha detto RRdT, i traduttori di
: > Mandrake hanno scelto alla fine il tu proprio perché i traduttori di
: KDE
: > hanno fatto tale scelta e KDE è il desktop standard delle distro
: > 

	Gli altri gruppi sono liberi di fare quello che vogliono. A me i
messaggi troppo colloquiali non piacciono. 

: 
: Però, come ho ricordato,  c'erano una serie di motivi che spingevano al
: "tu".
: Se tutte le altre traduzioni Linux avessero usato l'impersonale o il tu,
: ci sarebbe stato
: un motivo determinante per adottare la stessa scelta anche in Mandrake.
: Il fatto che i due desktop più usati abbiano fatto scelte diverse,
: ha fatto in modo che questo argomento non pesasse a favore di nessuna
: delle due
: "fazioni".
: 
: Effettivamente, ci sono alcune scelte "filosofiche" diverse nel modo di
: tradurre 
: dei diversi gruppi. In sostanza, direi che qui si pone più l'accento
: sulla
: fedeltà della traduzione, mentre Kde e Mandrake lo pongono più sulla
: "comprensibilità".
: Poi abbondano gli esempi di traduzioni troppo libere in GNU/Gnome e di
: frasi tradotte
: troppo letteralmente, al limite dell'incomprensibilità, in KDE e
: Mandrake  ;-)
: 

	Qui di parlo per esperienza diretta. Se un messaggio è
incomprensibile in italiano è probabile che sia al traduzione di un
messaggio incomprensibile in inglese. Se trovi messaggi incomprensibili
in inglese avverti chi sviluppa il programma se lo modifica bene
altrimenti non hai altra scelta che tradurre in una cosa
incomprensibile. Se io programmatore uso il termine URL non vedo perché
tu debba tradurlo indirizzo, se avessi voluto scrivere indirizzo avrei
scritto address. E ci sono altri mille esempi simili. 

: 
: > Effettivamente, ci sono alcune scelte "filosofiche" diverse nel modo
: di tradurre 
: > dei diversi gruppi. In sostanza, direi che qui si pone più l'accento
: sulla
: > fedeltà della traduzione, mentre Kde e Mandrake lo pongono più sulla
: "comprensibilità".
:

	Non sono convinto che le due cose siano in contrasto tra loro.
Ad ogni modo visto il processo di revisione, che spesso è più lungo di
quello di traduzione, non vedo come queste cose relative alla
comprensibilità dei messaggi non possano essere discusse ogni volta. 

: a tal proposito a me piacerebbe che le cose cambiassero .... sopratutto
: per quello che riguarda i messaggi diretti esclusivamente agli utenti
: finali ... devono essere facili da capire .. e non c'e' niente di male a
: rendere un programma piu' comprensibile di quanto fosse la verisone
: inglese ... l'unica cosa ci ci dobbiamo imporre e' che non sia meno
: comprensibile ... ma ben vengano le traduzione che rendono un programma
: + chiaro dell'originale in inglese ... sappiamo tutti che non e' mica
: una cosa automatica che siccome uno e' bravo a programmare sia anche
: bravo e chiaro nello scrivere ile stringhe dell'interfaccia .... quindi
: miglioriamo .. e dove possibile interagiamo con lo sviluppatore
: facendogli migliorare e rendere + chiaro il programma anche nella
: versione inglese .. ma se lui fosse reticente ... nessun problema .. ma
: almeno la versione italiana .. che sia + chiara possibile
: 
	NOTA: sti puntini di cui è piena la tua email apesantiscono la
lettura anche se penso siano il tuo modo di simulare pause nel dialogo
reale.

: 
: spero che tutti i traduttori attivi vogliano partecipare a questa
: discussione perche' penso sia importante migliorarsi ... a volte si
: sbaglia facendo una scelta ... lo si fa in buona fede pensado che sia la
: cosa + giusta .. ma poi ci si accorge che forse era meglio un altro
: approccio ... quindi ... discutiamone .. confrontiamoci ... questo
: secondo me ' qualcosa che puo far fare un salto di qualita' al nostro
: lavoro.
: 
	Per uniformare le traduzioni esiste comunque il glossario, le
linee guida, l'archivio della lista la discussione sull'uso che spesso
scoppia. Vedi il caso di Vista -> Visualizza. La revisione in lista è in
assoluto il mezzo migliore per assicurare qualità alla traduzione.
Qualità che vuol dire aderenza all'originale e comprensibilità da parte
dell'utente a cui il programma è dedicato. L'ultimo punto è importante,
un programma di CAD userà un linguaggio comprensibile agli ingegneri
civili, magari incomprensibile alla segretaria. 

	I miei 2¢ 
	Stefano

-- 
Stefano Canepa e-mail: sc@linux.it
To follow the path: look at the master, follow the master, walk with the
master, see through the master, become the master.
http://www.stefanocanepa.it - http://www.linux.it/~sc