R: proposta di glossario: menu e menų

Bruno Antonini bruno.antonini@logos.net
Lun 12 Gen 2004 16:05:58 CET


Ciao a tutti,

Io credo meriti spazio anche un'altra considerazione
che non vedo riportata nel riassunto qui sotto e che forse
č la principale obiezione a menų.

Parlo del fatto che nella stragrande maggioranza delle
traduzioni del software e dei manuali (anche open source)
c'č una prevalenza della forma menu senza accento.

Uno degli obiettivi principali che ci si dovrebbe porre
a mio parere in localizzazione č quello di giungere a
un glossario che sia il pių possibile condiviso tra
un'ampia comunitā di utenti (l'inglese lo č molto di pių
dell'italiano, ma loro hanno il vantaggio in questo campo
di essere i creatori della terminologia). Sicuramente
questa č un esigenza molto sentita dai localizzatori
(se mi scusate il vocabolo) stanchi di combattere con
la terminologia inutilmente diversa adottata dai vari 
clienti a fronte di un inglese univoco.

Poiché GNOME non č un prodotto chiuso in se stesso ma
convive 
per sua natura con altre applicazioni, va tenuto in 
considerazione anche un problema di consistency generale. 

Sia Mozilla che OpenOffice, a quanto mi risulta usano menu, 
e menu č usato anche in molte distribuzioni Linux.

Per chiarire i dubbi di ortografia ci sono i vocabolari e
siccome riportano sia menu che menų, si tratta di una
questione che non puō essere risolta in termini di
giusto o sbagliato, per quanto sofisticata si voglia
far diventare la questione (non credo ad esempio esista
una regola che traccia correlazioni tra pronuncia e 
grafia e mediante la quale una parola corretta (menu) 
diventa vietata... ;-) 

Qui parliamo di una questione di "stile editoriale".
Visto che menu č corretto ed č ampiamente usato nel
contesto di cui trattiamo, perché fare diversamente?

Ciao!
Bruno 



> -----Messaggio originale-----
> Da: tp-bounces@lists.linux.it 
> [mailto:tp-bounces@lists.linux.it] Per conto di Emanuele
Aina
> Inviato: domenica 11 gennaio 2004 17.48
> A: Translation Project
> Oggetto: Re: proposta di glossario: menu e menų
> 
> 
> yuri iniziō:
> 
> > menu o menų? ci sarā mai il consenso?
> > 
> > Ho riletto i vecchi messaggi del file
Ŧit-at-li.org-menu.bz2ŧ che 
> > potete trovare su http://www.linux.it/tp/ e le ultime 
> discussioni del 
> > 2003.
> 
> La cosa č necessaria per chiunque voglia intervenire nella

> discussione.
> 
> > Riassumo quelle del 2003 (perché le altre sono giā 
> riassunte nel file 
> > che vi ho detto):
> > 
> > - "menu", Monica Badia (17-09-2003):
> > Lo prevede quando la parola č italiana. Menu č una
parola importata 
> > dal francese e in francese non ha l'accento. La regola 
> (moderna) per 
> > quantro riguarda l'adozione dei termini stranieri č di
lasciare la 
> > forma invariata, senza la flessione, cosė come nel caso
di file 
> > (diciamo "i file" e non "i files" oppure "gli indio" e
non "gli 
> > indios" ecc.). Prima dell'invasione dei termini
stranieri 
> nella nostra 
> > lingua, le cose erano diverse... pensate a Guglielmo
Shakespeare 
> > oppure a Tommaso Moro, a Enrico Ottavo e Caterina 
> d'Aragona... chi si 
> > sognerebbe oggi di chiamare "Giacomo Legame" l'agente
segreto meno 
> > segreto del mondo?
> > 
> > Se accettiamo "menu" come parola importata dal francese,
allora 
> > dovremmo scriverlo senza accento.
> > 
> > -"menų", Emanuele Aina (03-06-2003):
> > Questo perché la motivazone della forma non accentata č
che "menu" 
> > deriva dal francese e la forma francese prevede che non
vi 
> sia accento 
> > se questo cade sull'ultima lettera.
> > 
> > Dal momento che la parola in questione č divenuta di uso
comune in 
> > italiano, tale parola deve rispondere alle regole
ortografiche 
> > italiane, al pari di "gilet" che č diventato "gilč",
"sofa" -> 
> > "sofā"...
> > 
> > 
> > 
> > Mi permetto di aggiungere le mie considerazioni.
> > "File" rimane invariato e lo pronunciamo come in
originale: Ŧfailŧ 
> > "Mouse" rimane invariato e lo pronunciamo come in
originale: Ŧmausŧ
> > 
> > se "menu" dovesse rimanere invariato, per coerenza si
dovrebbe
> > pronunciare:
> > -"alla francese" (con la u francese), ma gli italiani
non lo fanno 
> > -"all'inglese" (meniu): stiamo traducendo dall'inglese e
loro lo 
> > pronunciano cosė, ma gli italiani non lo fanno.
> > 
> > "menu" lo pronunciamo Ŧmenųŧ, cioč *non* pronunciamo la
parola 
> > francese "menu", *né* quella inglese "menu", ma
pronunciamo 
> la parola
> > *italiana* "menų"
> 
> Esatto.
> 
> > "menų" č una buona traduzione di "menu" perché (da
"buona 
> > traduzione"): 4b - traduce l'originale in maniera
semanticamente 
> > fedele; 4c - traduce l'originale in maniera
letteralmente 
> fedele; 4d - 
> > assomiglia all'originale.
> > 
> > 
> > se lo si lasciasse in originale, andrebbe pronunciato
come in 
> > originale, ma siccome questo non avviene, č meglio
tradurlo con la 
> > parola italiana "menų".
> 
> Mi trovi perfettamente d'accordo.
> 
> > Fine argomentazioni.
> > 
> > Forse non ci sarā mai un consenso, quindi propongo di
mettere nel 
> > glossario qualcosa di questo tipo:
> > 
> > menu:
> > -invariato, nel caso la si consideri una parola
straniera, ma deve 
> > essere pronunciata come in originale -menų, nel caso la
si 
> consideri 
> > una parola italiana.
> 
> No, non č il caso. Certamente non migliorerebbe la
situazione attuale.
> 
> O si trova un consenso o non si inserisce nulla nel
glossario.
> 
> Le argomentazioni a favore della forma accentata
attualmente 
> mi sebrano 
> pių forti.
> 
> Innanzitutto la parola "menų" deriva dal francese, dove
viene scritta 
> ovviamente senza accento, in quanto le parole francesi
richiedono 
> l'accento sulla seconda sillaba. Con tale grafia (non 
> accentata) č stata 
> inizialmente importata in Italia, dove veniva considerata
a tutti gli 
> effetti una parola straniera.
> 
> Nel contempo anche gli inglesi hanno iniziato ad usarla,
sempre nella 
> grafia priva di accento, in quanto la lingua inglese non
usa parole 
> accentate.
> 
> Con il tempo la parola "menų" č diventata di uso comune in
italiano, 
> tanto da venire, ormai, considerata una parola italiana: 
> pertanto la sua 
> grafia deve rispettare le regole italiane, le quali
prevedono che le 
> parola plurisillabiche tronche vadano accentate (esiste la
norma UNI 
> 601567 che lo richiede).
> 
> Per analogia, "menų" deve sottostare alle stesse regole
che ci fanno 
> scrivere "gilč" invece che "gile" per il termine francese
"gilet".
> 
> A differenza di termini importati in tempi recenti, come
"file" e 
> "mouse", "menų" *non* viene pronunciato come nella lingua 
> originale (che 
> rimane il francese, non l'inglese), ma viene pronunciato
come una 
> normale parola italiana (per quanto concerne tutti coloro
a cui ho 
> chiesto): pertanto dovrebbe sottostare alle summenzionate
regole 
> grafiche italiane.
> 
> Molti dizionari riportano il termine non accentato, 
> aggiungendo dopo che 
> il termine accentato č un adattamento italiano del termine

> francese ma, 
> essendo la parola ormai considerata italiana a tutti gli 
> effetti, credo 
> che quindi si debba considerare esclusivamente
l'adattamento 
> italiano, 
> il quale rispetta le nostre regole per la grafia, a
differenza 
> dell'originale.
> 
> 
> Per ora propenderei all'inclusione di menų, a meno che
escano nuove 
> forti argomentazioni per il contrario.
> 
> -- 
> Buongiorno.
> Complimenti per l'ottima scelta.
> 
> 
> 




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