[glossario] Ultima chiamata: exploit -> invariato

Emanuele Aina faina.mail@tiscali.it
Mar 20 Feb 2007 22:20:53 CET


Fabio Riga motivò:

>> Se, invece, si riuscisse trovarne una traduzione questa dovrà 
>> risultare pressoché *ovvia* ai tecnici, visto che loro usano già il 
>> termine invariato da tempo e darebbe loro sicuramente fastidio 
>> trovarsene un altro meno chiaro.
>>
>> Questo punto è reso ancora più importante dal fatto che il termine è 
>> *strettamente tecnico*: un utente normale non ne sentirà mai parlare.
>
> Ho capito. Questo mi sembra confermare la tesi che ho espresso poco 
> felicemente nell'altra mail: una traduzione di una parola già in uso è 
> impossibile, se non c'è una radice etimologica comune.

Se una parola è già in uso bisogna che la transizione sia più indolore 
possibile. Diciamo che ci tocca garantire la compatibilità a livello di 
API. :(


> "Sfruttare" è sonoramente molto distante da "Exploit", sicuro. Un 
> tecnico che legge la parola "sfruttatore" riferita a un programma saprà 
> che è la traduzione di "exploiter" e capirà di cosa si sta parlando, se 
> conosce l'inglese. Se non sa l'inglese non potrà in nessun modo fare 
> questo collegamento e in questo caso non c'è traduzione che possa 
> risultare ovvia o immediata.
> 
> Così arriviamo al paradosso che traduciamo per aiutare chi non sa 
> l'inglese e per aiutarlo non dobbiamo tradurre!

Beh, a questo punto mi sa che è proprio così. %-)


> I tecnici informatici, come i medici, imparano i termini *tecnici* del 
> loro campo, non sanno il loro significato etimologico o (più spesso, 
> credo) lo danno per scontato e finiscono per non essere più in grado di 
> spiegarsi in modo semplice ed efficace. Qui secondo me sta la grossa 
> perdita e disfatta. Termini tecnici "familiari" renderebbero più facile 
> diventare esperti. E mi sembra che, in generale, il linguaggio 
> informatico sia in questa direzione, per l'inglese, richiamando semplici 
> metafore che danno immediatamente il senso, in particolare nel campo 
> della sicurezza: overflow, firewall, bug, exploit... sono termini 
> semplici e autoesplicativi. In italiano diventano altamente tecnici e 
> oscuri. Come mai? Non è questa la vera distorsione semantica?

"firewall" lo si potrebbe tradurre "frangifiamma", ma nessuno l'ha mai 
fatto. Qualcuno ha osato un tragico "muro di fuoco", ma pressoché tutti 
l'hanno lasciato così com'è. Purtroppo ci tocca anche adeguarci all'uso 
che se ne fa altrove.

"bug" io lo tradurrei "baco" ma so che molti rimangono dubbiosi.

"overflow" invece non saprei proprio come tradurlo.


> Scusate per la digressione, un po' romantica, ma sentivo il
> bisogno di spiegare la mia posizione, questo e altri tipi di interventi 
> che ho fatto e farò in questo senso.

E che fai bene a fare, visto che spesso sono d'accordo con te. ;)


>> Se si trattasse di una interfaccia utente accetterei volentieri delle 
>> perifrasi (anche se preferirei rendere più semplice il messaggio 
>> originale) ma questo è un termine fortemente specifico.
>
> Un'ultima digressione-punzecchiata: allora perché termini come desktop, 
> file manager, word processor non vengono tradotti?

"desktop" abbiam provato a tradurlo qua e là con "scrivania", ma non ha 
riscosso un grande successo.

"file manager" come lo tradurresti? "gestore di file"? MS ha usato 
"gestione risorse" ed "esplora risorse" per evitare il problema.

"word processor" come "elaboratore di testi"? Boh...


>> Detto questo, non demoralizzarti. Tutto sommato questa è una 
>> traduzione troppo specifica perché ne beneficino gli utenti che hanno 
>> un reale bisogno della traduzione, quindi non sarebbe una vera 
>> sconfitta. ;)
> Sul reale bisogno della traduzione la penso diversamente e un po' mi 
> demoralizzo... sigh! Ma capisco quando è il momento di accettare una 
> sconfitta! E sia! :)

Beh, quantomeno gli utenti di sistemi liberi sono meno esposti agli 
exploit rispetto a molti altri, per cui puoi stare tranquillo. ;)

-- 
Buongiorno.
Complimenti per l'ottima scelta.



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