Revisione traduzione Vorbis-tools

Pietro Vischia pietro.vischia@gmail.com
Ven 7 Set 2007 23:51:56 CEST


Il 07/09/07, Fabio Riga<usul@aruba.it> ha scritto:
> In data 06/09/2007 21:27:26, Emanuele Aina ha scritto:
> > >>>> " -v, --version          Visualizzazione del numero di
> > versione\n"
> > >>> print -> stampa (il)
> > >> A me piace di più "visualizza".
> > >>
> > >> "Stampare" lo si usa solitamente con carta e inchiostri,
> > diversamente
> > >> dall'inglese.
> > > Per me visualizza è una brutta parola e viene usata in tutti i
> > contesti
> > > dove l'inglese usa diverse parole riguardanti la vista: show,
> > display,
> > > view, print...
> >
> > C'è anche "mostrare" come buon sinonimo. Ma nella mia esperienza
> > "stampare" rimanda molto di più alla carta che l'inglese "to print".
> > :(
> È vero. Però mi sembra che nessuno si sia preoccupato di come tradurre
> "Stampa su file"! Non mi sembra così incomprensibile a usarlo come in
> inglese e si comincia a eliminare l'abuso errato di "visualizza".

Un momento: non puoi, secondo me, paragonare un "print message to the
stdout" a un "print to file": infatti, mentre il primo è un messaggio
su cui si può dibattere se tradurlo con "visualizzare" o "mostrare" o
affini (data la natura di "visualizzazione" che viene intesa), il
secondo, "print to file" non rientra in questa categoria: esso infatti
si riferisce alla situazione ben precisa in cui un flusso di dati
viene immesso in un file nell'esatto formato in cui verrebbe mandato
ad una stampante su carta. Una semplice redirezione del flusso di
stampa su un mezzo diverso (file/carta) è addirittura auspicabile che
si traduca come "stampa su file", laddove invece un "print this
message to the stdout" è una frase che palesemente denota una
operazione di "mostrare", e si può discutere sulla traduzione!


>
> > >>>> #: ogginfo/ogginfo2.c:337
> > >>>> #, c-format
> > >>>> msgid "Total image: %d by %d, crop offset (%d, %d)\n"
> > >>>> msgstr ""
> > >>> Traduzione impropria ma potrebbe dare il senso:
> > >>> "Dimensioni immagine: %d per %d, ritagliata (%d, %d)\n"
> > >>> Da il senso ma non mi piace tantissimo, vediamo se qualcun altro
> > ti
> > >>> illumina di più...
> > >> "Immagine intera: %d per %d, spostamento di ritaglio (%d, %d)\n"
> > >>
> > >> Non che io sappia cosa sia...
> > > In mnplayer/mencoder è l'operazione di ritagliare i bordi neri da
> > un
> >
> > > filmato. Visto che si parla di Theora penso che il contesto sia lo
> > > stesso. Per questo secondo me ha molto senso l'idea di cornice e
> > dei
> >
> > > relativi bordi o margini.
> >
> > No, qui si parla di Vorbis (codec audio) non di Theora (codec video).
> >
> > Io ho ipotizzato che si tratti di immagini contenute nei metadati del
> > file OGG (formato contenitore dei flussi).
> >
> > Pietro, a cosa si riferisce il messaggio?
> Credo, dalle stringhe attorno, che si parli di theora tenuti in un
> contenitore OGG, perché tutto il linguaggio è quello dei filmati. Non
> mi risulta che OGG si occupi di ritaglio immagini, comunque Pietro
> saprà dire meglio di me.
>


Ho spulciato nel codice: come supponeva Fabio, si tratta di un flusso
theora incastrato dentro ad una pagina ogg, come è palese dalla
dichiarazione della funzione e seguenti righe...


static void theora_process(stream_processor *stream, ogg_page *page)
{

Secondo me, dunque, sarebbe in effetti da adottare la traduzione a
base di cornici e affini: altre opinioni?



> > Ma i programmi italiani non solo non parlano in prima persona, sono
> > anche molto freddi, formali e scortesi, a differenza dei colleghi
> > anglosassoni. Una specie di contrappasso. :)
> Ma chi li traduce? Chi decide che siano così? Sembra quasi che da noi
> ci sia sempre un giudice che tutto sa e tutto controlla e ha già deciso
> a priori che tutto dovrà essere in un certo modo. A me pare che in
> inglese i programmi non siano tutti uguali: chi li fa decide in che
> modo farli parlare. Ci sono quelli più formali, quelli confidenti e
> quelli "spiritosi". Perché dovremmo cancellare tutto questo? Come si fa
> a chiamarla traduzione?
>
> > Non rispettare questa convenzione porta a traduzioni che danno una
> > percezione di scarsa professionalità che vorrei evitare...
> Purtroppo la parvenza di professionalità in Italia si basa sul fumo. Se
> un programma fa quello che deve fare, può anche dire le parolacce e
> ruttare! :P
>

Quoto in pieno Fabio. Personalmente ritengo che un software, come un
libro o un quadro, sia da considerarsi come un prodotto del suo
autore: sempre nell'ambito delle linee guida riguardanti la
salvaguardia della sintassi italiana, ritengo quindi giusto che il
traduttore debba risultare il più trasparente possibile, mantenendo
dunque la colloquialità e i modi di porre i messaggi di errore del
programmatore!

Io personalmente mi irriterei alquanto se scrivessi un software e
qualcuno me lo traducesse in maniera "spoetizzante" (ebbene sì, sono
anche io un programmatore di quelli che infilano qualche messaggio
"creativo" all'interno del codice :D mi avete scoperto )

Ahum!

Sì, ho risposto solo a questa, ma ho fedelmente letto tutte le altre
email che avete scritto: domattina sistemo dunque tutte le
segnalazioni e le proposte/varianti su cui si è giunti ad una
conclusione comune! Nel frattempo, sul resto si parla! ;)

Un grazie mille a chi si è preso la briga di leggere, correggere, rispondere :)

Ciao
Pietro
-- 
"La mente dopo essersi aperta a nuove idee non torna mai alle
dimensioni originali." (A. Einstein)

"Il culo pure!" (E. Henger)


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