Revisione traduzione Vorbis-tools

Fabio Riga usul@aruba.it
Mar 11 Set 2007 01:45:45 CEST


Un po' di tempo fa Emanuele Aina disse:
>Cosa intendi per "stampa su file"?

>A me viene in mente solo la finestra di dialogo per stampare e lo 
>scrivere un PS/PDF su un file... :)
Intendevo questo, che non è fisicamente una stampa, anche se è una 
copia di stampa, come la stampa sull'output non è una stampa anche se 
in passato lo era. Comunque non ci tengo a "stampa", solo a limitare 
l'abuso di "visualizza".

>> Suvvia non ti crucciare, con "vista" almeno non hanno sbagliato come 
>> quando hanno preso "aqua" senza "c"! E poi la parola è nostra, non 
>> la possiamo usare lo stesso?

> In questo caso, certo! :)
Allora mettiamo "vista" in tutti i menù!!!

> Ben più grave resta il mio rammarico dovuto al fatto che tifando per 
> una qualsiasi nostra nazionale possa solo dire "forza azzurri"... :(
Perché, non puoi dire forza Brasile?! :D
Se è per questo hanno tentato anche di cambiare e usare il concetto di 
libertà, ma alla fine basta non dare importanza a personaggi così 
meschini. 

> Comunque in questo caso rimane corretta la mia traduzione "Immagine 
> intera: %d per %d, spostamento di ritaglio (%d, %d)\n" in quanto "(%
> d, 
> %d)" credo siano proprio le coordinate del punto di origine del 
> ritaglio, non la dimensione.
Infatti non avevo obiezioni alla traduzione, solo rimarcavo che si 
trattava di video.

>> Quindi il vecchio concetto di "tavolozza"?

> No, ma quasi se lo estendi un po'. :)
Cosa devo estendere? Nel senso che "tavolozza" è una traduzione 
riduttiva o generica?

> Perché la traduzione spesso comporta anche apportare modifiche 
> dettate dalla cultura locale.
Penso che in una qualunque scuola di traduzione verresti fucilato per 
questa affermazione! ;)
Se la cultura di arrivo del testo non ha tabù, censure o altro, 
dovrebbe accettare senza problemi la scoperta della cultura "altra". 
Quella di cui parli tu non è traduzione ma riscrittura, che implica per 
noi riscrittori un lavoro molto più lungo e dai risultati meno 
brillanti. Inoltre mi sembra strano che si parli di traduzione 
accomodante dal punto di vista culturale e allo stesso tempo si vuole 
che molti termini rimangano invariati; termini che gente senza 
conoscenze dell'inglese (e/o dell'italiano) ha iniziato a usare senza 
sapere da dove arrivassero.

> Da noi i programmi sono sempre stati così e ormai fare diversamente 
> "stona".
Il "sempre" non esiste. I classici della letteratura continuano a 
essere ritradotti perché il linguaggio è in movimento e le traduzioni 
invecchiano. Poi si è scoperto che tanti volenterosi traduttori del 
passato avevano fatto delle traduzioni penose, perché con la loro 
voglia di "adattare alla cultura locale" avevano stravolto nomi, frasi, 
a volte anche il senso della storia.
Per me non fa differenza, anche un linguaggio tecnico, anche quello 
delle macchine evolve.

> Per gli anglofoni è normale avere programmi che parlano in tono 
> colloquiale, noi invece non saremmo abituati.
A me sembrerebbe più naturale, come mi sembra naturale che una persona
mi dia del tu anche se è molto più giovane di me, mentre la cosa 
sconvolgerebbe gente più anziana.


>>> Non rispettare questa convenzione porta a traduzioni che danno una 
>>> percezione di scarsa professionalità che vorrei evitare...
>> Purtroppo la parvenza di professionalità in Italia si basa sul fumo. 
>> Se 
>> un programma fa quello che deve fare, può anche dire le parolacce e 
>> ruttare! :P

> Diciamo che un programma non solo deve fare quello che deve fare, ma 
> deve anche essere bello a vedersi e ben tradotto.
Su questo siamo d'accordo, ma mi sembra che non lo siamo su cosa 
significhi "ben tradotto" e "bello". Bello, nella lingua significa 
anche fluido, scorrevole, semplice, immediato, chiaro.
Per citarne uno famoso, ti dirò che è ben tradotto se "dice quasi la 
stessa cosa". Il fatto che sia impersonale è già un punto a sfavore. 
Secondo, è evidente a tutti che l'impersonale in italiano è ampiamente 
in disuso e tenuto in vita solo da programmi, manuali e politichese/
giudiziario (non entrerei nel merito...). I manuali in particolare sono 
ancora più brutti, estranianti e pesanti da leggere dei programmi (vedi 
le note di rilascio di GNOME in discussione). E non è colpa del 
traduttore/riscrittore che purtroppo si sente costretto ad adeguarsi a 
queste direttive insensate. Fa quello che può, ma il risultato è 
scadente, ammettiamolo.

> L'assenza delle ultime due caratteristiche non va a inficiare la 
> prima ma, ad esempio, preferisco decisamente usare GTK+ o Qt 
> piuttosto che Tk o Motif.
Metto Qt assieme agli altri due... son gusti! :P

Ciao ciao
Fabio


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