[trashware] considerazione sul trashware.

Cthulhu cthulhu@rlyeh.it
Mar 12 Apr 2005 15:31:58 CEST


On Tue, Apr 12, 2005 at 02:16:31PM +0200, LoSpippolo wrote:

> Questo e' il sogno di ogni linuxaro / trashwerista, ma e' un incubo
> per qualcun'altro: I RIVENDITORI CI COMPUTER.

Ma figurati.

Se ci vuoi giocare, e la maggior parte non ci fa altro - quelli che
comprano le pompe per il raffreddamento ad acqua a soli 500 EUR - per
quelli windoze e' obbligatorio.

Per uso domestico, la percentuale di quelli che usa Linux su desktop e'
veramente infima. L'allegra famigliola che decide di comprare un PC
manco sa che esiste una roba chiamata Linux, o che il vecchio coso
polveroso e zozzo possa ancora servire degnamente. Io poi come
insegnante vado malissimo, gia' mi scoccia dover dire le cose la prima
volta.

Pure se usi Linux e preferisci (o ti serve) Gnome / KDE / OpenOffice,
col trashware ci campi giusto per uso sporadico e con spirito buddista.

Se devi convertire un succube della finestra, non lo puoi fare con un PC
d'annata, che la prima cosa che quello sta a guardare sono i colori, le
icone e la velocita'.

Io che ci lavoro, sul portatile devo averci almeno 512MB, e si che uso
WMaker, e il desktop e' un A64 3000+ 1GB sia per giocare con windoze,
sia per compilare alla velocita' della luce.

Oh, non sto a di' che il trashware e' utopia, eh. Dico solo che il
problema per venditori proprio non mi pare sussista.

> Quali sono le vs. considerazioni in merito ??? 

Che ora che esce OpenOffice 2, col suo emule di Access, e c'e' Ubntu
5.04, forse si porta' seriamente pensare di piazzare workstation Linux
al posto di quelle windoze - magari aiutati da CrossOver Office - almeno
in buona parte degli impieghi. Ma una roba del genere non e' manco
pensabile di usarla con del trashware (ok, prossimamente vedo come va
Ubuntu 5 sul vecchio portatile di mia sorella, un Celeron 700 con 192MB,
ma non e' che mi aspetti grandi cose).

IMHO ci sono due classi di trashware: quello soft, per paesi che (si
ritengono) ricchi, che punta al riutilizzo di macchine non
troppo recenti per applicazioni generiche. Quello hard che mira al
recupero di qualsiasi cosa sia in grado di elaborare bit, con lo scopo
di portare informatica ed internet nei luoghi dove non c'e', con la
speranza che possa aiutarli a migliorare la loro situazione.

Per la seconda ipotesi, proporre oggetti come il Simputer a 500$ in
India, e' grottesco, e chi tenta di vendere i propri PC non e' orientato
ai tanti poveri ma ai pochi ricchi (e per forza, quelli devono far
soldi, gli frega poco degli ideali).

Ma mi sa che sto vaneggiando, devono essere gli effetti a distanza del
messicano...

	stranitamente,
	   Cthulhu



-- 

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