<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 TRANSITIONAL//EN">
<HTML>
<HEAD>
<META HTTP-EQUIV="Content-Type" CONTENT="text/html; CHARSET=UTF-8">
<META NAME="GENERATOR" CONTENT="GtkHTML/3.0.10">
</HEAD>
<BODY>
Condivido a pieno questa visione del Trashware, anche io credo al ruolo sociale che si esprime attraverso la promozione dell'accesso delle informazioni e conoscenze della Rete e l'abbattimento di quello che viene definito Digital Divide la missione critica del trashware. Ma lo scopo prettamente sociale del Trashware non va ad escludere che si possano trovare metodi ed modalità organizzative che comprendano una sostenibilità economica delle attività che si vogliono fare con il trashware. Occorre capire come svolgere queste attività in modo che siano non a fini di lucro e che abbiano un importante impatto di utilità sociale. Le cooperative sociali ad esempio sono ONLUS e svolgono attività economica non finalizzata alla massimizzazione del profitto ma al raggiungimento sociale che queste si propongono. Questo può essere 'sovversivo' perchè la presa di coscienza critica nell'utilizzo degli strumenti che abbiamo a disposizione e la loro diffusione porterà sicuramente a grandi cambiamenti. <BR>
Ciao<BR>
Gianluca Tararbra<BR>
<A HREF="http://www.laboratoriodellaconoscenza.org/tecnologieavanzate">www.laboratoriodellaconoscenza.org/tecnologieavanzate</A><BR>
<BR>
Il gio, 2004-10-28 alle 21:44, Alberto ha scritto:
<BLOCKQUOTE TYPE=CITE>
<PRE><FONT COLOR="#737373"><I>Massimo Masson wrote:
> Ad ogni modo, mi pare che l'attività inerente il trashware non sia
> comunque classificabile tra le ONLUS, in quanto carente l'aspetto della
> finalità di solidarietà sociale.
...hem... il Trashware (come lo intendiamo al GOLEM) non e' un'attivita'
tecnica. E' un'attivita prettamente sociale. Lo scopo e' fornire a piu'
gente possibile quel potentissimo strumento di comunicazione e di
informazione che e' il computer [se attaccato in rete].
Le dissertazioni tecnico-informatiche sono necessarie per raggiungere lo
scopo, che informatico non e'.
Lo scopo del Trashware *non* e' diffondere Linux; quello e' lo scopo dei
lug. Lo scopo del Trashware *non* e' fare esercizio sui computers
vecchi; quello e' -forse- lo scopo del retrocomputing.
Le dissertazioni tecnicistiche servono al Trashware cosi' come
l'iniezione diretta serve alle autoambulanze: gli iniettori ben regolati
sono importanti, ma lo scopo dell'ambulanza *non* e' "migliorare
l'iniezione dei motori diesel". E' un altro.
Oggi si ripropone lo stesso problema che poteva essere l'analfabetismo
80 anni fa: mio padre mi chiede di scrivergli le email perche' non sa
farlo da solo(!); così come mio bisnonno chiedeva a suo figlio di
scrivegli le lettere perche' da solo non lo sapeva fare.
Il computer e' un importante strumento di comunicazione e lo sara'
sempre di piu'. Molte persone (troppe) ne sono oggi escluse. Sono
escluse da uno strumento di *comunicazione*. [In questa sede, per me,
"ricompilare il kernel" e' secondario rispetto all'accesso
all'informazione e alla comunicazione]
Per "usare un computer" e' praticamente necessario *avere* un computer;
quelli degli Internet point te li fanno usare in modo limitato e
controllato. Lo scopo del Trashware e' fornire computer a tutti a
bassissimo costo. Il progetto non e' tecnico. Il progetto e' sociale:
facciamo social hacking (nel senso di hackeraggio sulla societa').
Personalmente ritengo che il progetto Trashware sia anche marcatamente
sovversivo, cosi' com'e' stata "sovversiva" l'alfabetizzazione di massa
del secolo scorso. Ma questa e' solo un'opinione, ...o una speranza.
Mi fermo a questa breve introduzione.
Ciao
Alberto
--
Alberto del GOLEM
"intuizione, desiderio, volonta', azione."</I></FONT></PRE>
<HR>
</BLOCKQUOTE>
</BODY>
</HTML>