[bglug] qualche riflessione in ordine sparso ....

Cristian Consonni kikkocristian@gmail.com
Mar 30 Ott 2012 11:36:29 CET


Giro dalla lista Wikimedia Italia, a sua volta passato sulla lista di
Open Knowledge Foundation.

Ciao,

Cristian

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Fratelli e compagni, abbiamo vinto la battaglia.
... ma allora perche' mai stiamo perdendo la guerra ???

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l'altro ieri si e' celebrato il LinuxDay: mi ha particolarmente
colpito una frase presente nel manifesto del LD, e mi ha
stimoltato qualche riflessione che ho gia' fatto girare sulla ML
Soci di Gfoss.it (associazione di cui sono Presidente), ma che
gradirei condividere anche con tutti voi.

"Oggi, grazie a Linux e al software libero, gli stessi sistemi
 utilizzati dal Governo degli Stati Uniti e dai colossi della
 Information Technology quali Facebook e Google sono alla portata
 di tutti."

vero, verissimo: non fa la minima piega.
ormai la maggior parte dei sistemi venduti sul mercato monta di
fabbrica un sistema operativo open source.
Android e' un kernel Linux genuino a tutti gli effetti; anche
Mac OS X ed iOS sono largamente basati sul codice di FreeBSD.

paticamente tutti i social networks di successo universale sono
in effetti piattaforme largamente basate su sw FLOSS.

Apache domina oltre il 50% del mercato dei web-servers; anche
il meno noto NGinx sta crescendo velocemente, ed ha praticamente
raggiunto M$ IIS piazzandosi saldamente al terzo posto in classifica.

oltre meta' dei web browsers utilizzati nel mondo sono ormai
basati su codice aperto; integralmente per quanto riguarda
Firefox e Chrome, parzialmente per Safari (che e' comunque
largamente derivato da Konqueror di KDE). la diffusione di MSIE
e' costantemente in calo ormai da anni.

LibreOffice + OpenOffice hanno scalzato M$ Office in circa
il 25% delle installazioni (almeno nei paesi piu' evoluti).

ovunque spingiamo lo sguardo il FLOSS e' ormai fortemente
radicato e largamente diffuso in tutte le posizioni strategiche:
e' ingeneroso definirlo semplicemente vincente, e' decisamente
trinfante, anche di la delle nostre piu' rosee aspettative.

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forse tutto questo significa che stiamo vincendo la partita ?
personalmente, mi permetto di dubitarne fortemente.
mi pare viceversa che numerosi segnali ci indichino chiaramente
che forse nel futuro prossimo gli spazi di liberta' sono destinati
a restringersi forse anche in modo drastico.

prendiamo il caso di Google: e' indubbio, usa largamente sw libero.
non solo: in molti casi promuove attivamente, e spesso addirittura
finanzia, i progetti del sw libero.
ma allo stesso tempo Google sta perseguendo una strategia complessiva
che non e' certo finalizzata alla tutela della liberta' degli utenti:
anzi, spesso e' del tutto evidente che lo scopo e' piuttosto quello
di costruire un monopolio globale ed unilaterale, al cui confronto i
vecchi approcci Microsoft appaiono un po' goffi, quasi ingenui e
sostanzialmente inoffensivi e facilmente rintuzzabili.

ma allora, se questa e' la situazione attuale, forse magari e' anche
il caso di iniziare a prendere coscienza che alcuni dei vecchi e cari
paradigmi che abbiamo seguito fedelmente per lunghi decenni ormai non
reggono piu' il passo con l'evolversi degli scenari reali attuali.

e magari e' anche il caso di aggiungere un nuovo termine al nostro
armamentario concettuale: WALLED GARDEN
un "giardino murato" e' un ecosistema artificialmente chiuso, in cui
solo il "giardiniere" ha poteri decisionali; tutti gli altri devono
necessariamente adeguarsi alle scelte imposte dal "giardiniere".

sicuramente Facebook e molti servizi Google (a cominciare da GMaps)
hanno tutte le caratteristiche tipiche del Walled Garden.
ma attenzione: in un futuro ormai imminente anche i sistemi operativi
diventeranno sempre piu' Walled Gardens.
la strada l'ha chiaramente tracciata Apple con i suoi iPhone ed iPad; sui
quali e' materialmente possibile installare solo le Apps distribuite tramite
l'App-Store ufficiale (previa approvazione "con licenza de' superiori").
ma anche Android sta seguendo la medesima strada; e cosi' pure Win8.

Linux e' un'alternativa reale per i desktop e per i server; ma sul
mercato emergente dei tablets Linux e' totalmente assente, se non in
salsa Android, con tutti i limiti di cui sopra.

insomma, forse in un futuro ormai prossimo saremo addirittura destinati a
rimpiangere i bei tempi di WinXP, che in confronto ai nuovissimi Walled
Gardens era una piattaforma ragionevolmente aperta (ed infatti ci girava
praticamente tutto il sw libero, con grande felicita' e soddisfazione di
moltissimi utenti soddisfatti).

attenzione: le licenze OSI non sono affatto una difesa efficace contro
i pericoli e le insidie dei Walled Gardens. neppure la GPL.

paradossale ? certo, ma niente affatto difficile da spiegare IMHO

i ben noti paradigmi di Richard Stallman sul sw libero si sono storicamente
formati verso il 1983 (esattamente 30 anni fa, mi permetto di notare).
cioe' quando ancora le reti avevano una diffusione semi-clandestina solo
tra i militari ed in qualche sporadico laboratorio di ricerca.
il successo di massa del web arriva molto piu' tardi (negli '90); Internet
ed il Web diventano assolutamente pervasivi solo negli anni 2000, con
l'introduzione delle linee cablate ad alta velocita', del WiFi e della
radio-telefonia di terza e quarta generazione.

ovvio quindi che all'inizio degli anni '80 il baluardo ultimo di difesa
della liberta' individuale passava esclusivamente attraverso l'apertura
del codice sorgente.
ma oggi la rete universale (global cloud) implica automaticamente che i
dati sono diventati  altrettanto importanti del codice; ed assolutamente
strategici diventano soprattutto i servizi remoti di consultazione,
catalogazione, aggregazione ed elaborazione remota offerti tramite web.

chi controlla i dati, i servizi e l'infrastruttura Web controlla il mercato.

il codice usato per gestire dati e servizi si avvia a diventare sempre piu'
secondario e tutto sommato poco rilevante; spesso l'utente "medio" non e'
neppure in grado di capire se sta effettivamente utilizzando sw locale
installato sul proprio device oppure se in effetti sta semplicemente
connettendosi a qualche sw remotizzato; ed in quest'ultimo caso non e' in
grado di avere nessuna idea su quale sw venga realmente utilizzato.

e' il controllo sui dati e sui servizi in quanto tali che sta diventando
rapidamente strategico, e che consente di creare i nuovi insidiosi monopoli
basati sulla strategia Walled Garden.
non a caso chi aveva fondato il proprio impero sul vecchio modello "closed
source" tradizionale oggi si trova in evidente difficolta' e sta cercando
affannosamente di riposizionarsi in modo innovativo nei nuovi scenari.
vedi p.es. M$ con Win8, che per la prima volta rompe decisamente tutti i
consolidati criteri tradizionali tipici del mondo di Redmond, anche a
rischio di perdere alcune comode rendite di posizione.
ma vedi anche le recenti aperture annunciate da ESRI sul fronte Open Data
ed Open Source.

su tutto questo nuovo scenario le licenze OSI e la stessa GPL sono assolutamente
inefficaci; perche' disciplinano le modalita' di gestione del codice, ma non
dicono assolutamente nulla per quanto riguarda le condizioni d'uso dei servizi
web condivisi.
esattamente cosi' come nulla dicono sulla libera condivisione dei dati, sulla
privacy degli utenti etc.
e quindi sono perfettamente compatibili con l'approccio Walled Garden, proprio
come purtroppo stiamo iniziando a toccare con mano.
paradossalmente i monopoli globali dei prossimi anni saranno in larga
parte basati
proprio su sw libero; ma questo ovviamente non li rende affatto meno insidiosi e
meno pericolosi.

la linea di difesa della liberta' "vera e genuina" si sta velocemente
spostando su fronti nuovi e del tutto inattesi.
nuove sfide ci attendono: ma indubbiamente i nuovi scenari ci aprono anche
nuove opportunita', ancora tutte da scoprire e tutte da esplorare.
non a caso: la guerra in corso tra Apple e Google si sta giocando in
larga parte proprio sui servizi cartografici, con tutti gli annessi e
connessi del caso.

ci piaccia o meno, noi interessati all'informazione geografica libera ci
troviamo oggi esattamente sulla linea del fronte.
possiamo probabilmente giocare un ruolo forse determinante, se sapremo e
vorremo mettere le nostre conoscenze specifiche sulle tecnologie geospatial
al servizio di tutte le mille e variegate communities intressate a qualunque
titolo alla difesa sostanziale dei diritti civili digitali.

forse sarebbe l'ora di iniziare una riflessione approfondita su tutte
queste tematiche, che stanno rapidamente diventando "molto calde".

ciao Sandro

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