[bglug] R: Social network per bambini

Giuseppe Pigolotti giuseppe.pigolotti@live.com
Lun 2 Nov 2015 13:45:55 CET


Io mi pongo e vi pongo una domanda: ma a sette anni i nostri figli hanno proprio questa gran voglia di social e di relazioni virtuali? Nn sarebbe meglio che li aiutassimo a creare relazioni reali favorendo momenti di incontro reale? Ho due figli di 14 e 18 anni e mi occupo di minori e vedo che i bambini non vedono l'ora di potere stare con i loro coetanei. Credo che a sette anni sia un po' prematuro parlare di social. Per me a quell'età e meglio che imparino a costruire relazioni reali ...
Grazie
Giusepppe
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Da: Gilles Previtali<mailto:Gilles@Previtali.eu>
Inviato: ‎02/‎11/‎2015 12:10
A: bglug@lists.linux.it<mailto:bglug@lists.linux.it>
Oggetto: Re: [bglug] Social network per bambini

Il 02/11/2015 11:37, Daniele Pitrolo ha scritto:
> Esatto, non ne ho: hai scovato lo spensierato fantasticare sui
> principi non gravato dalla difficoltà di metterli in pratica? :)
Premetto che non ne ho nemmeno io, ma comincio ad avere molti amici con
"baby problemi"
Si, in realtà avevo colto il tuo approccio idealista, ma sto notando che
la realtà, specie in questo caso, è molto diversa e trovo sacrosanta una
frase letta nella discussione "nessuno può permettersi di giudicare come
un genitore educa il proprio figlio" (senza tirare in ballo casi
eclatanti o assistenti sociali s'intende) e trovo anche eccessivo il
termine 'censura' letto più volte; un genitore è responsabile civilmente
e penalmente per i propri figli (oltre che moralmente) ed è quindi
normale che fra i suoi diritti e/o doveri ci sia anche quello di
filtrare, secondo la proprio opinione, tutto ciò che ritiene necessario
filtrare, questa non è censura; la censura è purtroppo o perfortuna
altra cosa.

Ritengo invece molto importanti le opinioni di persone che hanno figli,
perché loro conoscono le problematiche ed i vantaggi di questa
'situazione' e possono dare un contributo concreto. Sarebbe come
mettersi a sviluppare un gestionale senza nessuna cognizione
amministrativa, indubbiamente non ne verrebbe fuori un buon prodotto,
servono studio o consulenza, fermo restando che il contributo di tutti è
sempre ben accetto.

Io posso solo dare la mia opinione di 'figlio', dicendo che a molte cose
non ho avuto accesso per molto tempo, la stessa internet, o certi luoghi
o frequentazioni. Quando è stato il momento ho cercato di capire,
adattarmi, imparare od impormi; ma non credo che un 'corso introduttivo'
avrebbe cambiato le cose, in quanto non possiamo fare corsi introduttivi
a tutti gli aspetti della vita, non capisco perché farlo proprio ai
social; nel senso che se i ragazzi sono troppo piccoli per i social,
allora probabilmente non ne sentono neanche l'esigenza e forse anche
perché non ritengo i social così fondamentali.

Il problema di relazionarsi con persone con idee diverse non lo si
apprende sui social, ma nella vita reale, i social sono solo una
trasposizione del reale su un mezzo virtuale e l'introduzione ai
problemi della vita reale è cosa che qualsiasi genitore fa. Poi concordo
che un giorno su Facebook ci andranno.. ma magari avranno 14-15 anni.. e
ne sapranno più di noi a 30.

G.

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