Sondaggio:

Massimo Masson blug@lists.linux.it
Sun, 26 May 2002 09:53:01 +0200


Alessandro De Zorzi wrote:

[...]
> > Credo che Micky si riferisse al fatto che, da un punto di vista logico,
non
> > aggiungi nè togli informazioni utili per la scelta. Di conseguenza,
penso
> > che l'aggettivo di "inutile" fosse usato in modo "tecnico".
>
> DISGRESSIONE CHE NON C'ENTRA NIENTE (pura teoria)
  ^^^^^^^
> non vorrei essere preso per paranoico, ma dal punto di vista "tecnico"
c'e'
> differenza
> in una votazione la modalita' di votazione e l'interpretazione dei
risultati
> puo' condizionare
> l'esito e non solo...

Sul fatto che la modalità di votazione condizioni, non v'è dubbio alcuno.
Sul fatto che una non-preferenza condizioni l'esito... fammi pensare un
po'...
se intendi dire che condiziona il quorum per rendere valida la votazione
(penso ad assemblee, referendum e cosi' via) da un punto di vista giuridico
sicuramente è importante, nel senso che può rendere valido il voto o meno.
Se intendi dire che la "scheda bianca" (non la scheda nulla) modifica il
risultato (attenzione, non la modalità di voto, ma la non-preferenza)
allora... faccio fatica a seguirti...
Ipotizziamo qualche situazione: (prescindendo dal quorum minimo richiesto
per la validità della votazione: facciamo finta che sia sempre valida...)
1) Non è richiesta alcuna maggioranza, ma la semplice prevalenza. Basta 1
voto in più per far scegliere un'opzione. n-1 votanti sono indifferenti,
arriva l'n-esimo che esprime una preferenza, si sceglie quella. Il non voto
mi sembra non condizionare.
2) E' richiesta maggioranza semplice (es: 50% + 1 voto): la non preferenza
può portare a non raggiungere il 50% delle preferenze (il minimo) e
invalidare il voto. Si può procedere a ridurre il minimo richiesto, ma il
voto senza preferenza non cambia il risultato finale.
3) E' richiesta una maggioranza qualificata (ad esempio, 3/4 dei voti
favorevoli): considerazioni simili al caso 2)

Quello che mi può venire in mente per giustificare la tua affermazione
potrebbe essere: nel momento in cui  si nota una prevalenza di voti di un
certo tipo rispetto ad un altro, i voti che esprimono una non-preferenza si
_trasformano_ automaticamente in voti per la scelta preferenziale. In questo
caso allora si' inciderebbero, ma (che mi risulti) non v'è alcuna modalità
di votazione riconosciuta che si comporti in questo modo, perchè in tal caso
questo sarebbe un modo per aggirare le maggioranze richieste (vedi caso 2 e
3). Il comportamento normale in tali situazioni è eventualmente quello di
ridurre il quorum richiesto (o non approvare le scelte).

In conclusione, mi sembra che il voto senza preferenza possa contribuire a
rendere valida una votazione, ma non a modificarne il risultato (vedi
d'altronde referendum e votazioni politiche/amministrative varie...)

>
> faccio un esempio
>
> mettiamo che si vota per il venerdi' o il sabato
>
> e il criterio per la decisione sia se vince il sabato si fa il sabato, se
vince
> il venerdi' il venerdi'
> in caso di parita' si fa una volta il venerdi' e una volta il sabato, ora
> mettiamo che la parita'
> non sia considerata in senso stretto, ma se non sia ha uno scostamento di
> prevalenza dell'uno rispetto
> all'altro del 20% (ragionevole, no?)

Ecco, forse questo aspetto distingue i due ragionamenti, normalmente i voti
sono considerati in "valore assoluto" con un minimo di votanti e preferenze,
non in termini di scarto.

> mettiamo che per me non va bene una volta un giorno e una volta l'altro
> perche' devo prendere un impegno annuale per tutti i venerdi' o per tutti
i
> sabati
> e voglio sapere in anticipo per organizzarmi in modo da non perdere nessun
> incontro
>
> allora votero' per non avere parita' quindi "dove c'e' piu' gente"

Questo in effetti assomiglia alla "trasformazione" del voto... ma nella
sostanza è equivalente a: "decidete voi quello che volete fare, poi
comunicatemelo. Io mi organizzo di conseguenza."

> a questo punto mi viene in mente il sistema di votazione adottaro da
> Robespierre
> (spero vada scritto cosi') o uno degli altri due "soci"
> ai tempi della Rivol. Fr. per decidere sulla sorte di Re e Regina
>
> magari se qualcuno interessa vi posto un link
>

Posta, posta!

CONCLUSIONE:
1) Tra sabato sera e domenica mattina i livelli di paranoia sembrano
aumentare esponenzialmente ;)
2) Se decidessimo di diventare associazione riconosciuta, ne avremmo di cose
di cui discutere a proposito di atto costitutivo e statuto (questo è solo un
esempio...), non vi pare? :)

Max