modem ADSL - Lungo (ontologia dei modem)
Denis Bratti
denisbratti@tin.it
Mer 25 Giu 2003 23:38:21 CEST
>Per non perdermi il divertimento, mi inserisco anch'io nel thread...
ognuno si diverte come puo....
>
>Di solito (di solito!) nei circuiti elettronici, lungo una linea c'e`
>una differenza di potenziale elettrico che rappresenta uno stato
>binario, e il segnale che percorre la linea viene definito
>digitale. Dal punto di vista della costruzione dei dispositivi
>elettronici utilizzare un segnale di questo genere e` comodo, perche'
>basta aprire o chiudere un interruttore per produrlo. Il rovescio
>della medaglia e` che il segnale prodotto presenta dei gradini netti
>il cui spettro di potenza si estende su una banda di frequenze molto
>estesa. Questo significa che tale segnale si degrada percorrendo una
>linea di trasmissione dispersiva. (Una linea e` dispersiva quando
>frequenze diverse viaggiano a velocita` diversa. Tutte le linee di
>trasmissione di questo mondo sono almeno un po' dispersive.)
>
>A questo punto entra in gioco la modulazione. Se si vuole far
>percorrere al segnale una distanza superiore a qualche metro, bisogna
>ridurre lo spettro di potenza su una banda di frequenze
>limitata. L'esempio piu` semplice e` la modulazione FSK (frequency
>shift keying) dove i due stati binari vengono rappresentati da due
>frequenze diverse. Se ascoltiamo cosa accade lungo una linea modulata
>FSK sentiamo un continuo gorgheggio composto di due suoni. Su una tale
>linea il segnale e` digitale o analogico? Gli stati possibili sono
>solo due e quindi la trasmissione e` in definitiva digitale, ma
>rispetto a un segnale di sole due tensioni c'e` stata una modulazione.
>
>Esempi di dispositivi che producono segnali modulati sono: le schede
>di rete, tutti i dispositivi che irradiano tramite un'antenna, i
>telefoni... Un normale telefono o una stazione radio o televisiva
>producono un segnale modulato, e il segnale modulante e` analogico.
>
>Anche su una linea ISDN passa certamente un segnale modulato, visto
>che un segnale digitale come definito sopra si degraderebbe totalmente
>lungo il doppino telefonico.
>
>In realta`, dal punto di vista delle societa` dei telefoni ci sono
>quattro casi, senza contare le fibre ottiche:
>
>1) I modem tradizionali passano lungo le linee come la voce umana,
>attraverso gli ADC/DAC delle centrali, fino a destinazione. Quindi
>possiamo dire che i due modem si connettono attraverso una linea
>analogica, anche se in realta` le centrali sono collegate tra di loro
>da una connessione digitale in fibra ottica. Da notare che anche un
>ADC/DAC (analog to digital converter/digital to analog converter) e`
>un modulatore/demodulatore. Quindi il segnale modulato dal modem viene
>di fatto demodulato dall'ADC e poi nuovamente modulato dal DAC remoto,
>ma il segnale numerico demodulato in centrale e` una descrizione
>numerica del segnale modulato dal modem, anziche' il dato numerico
>originario contenuto nel segnale modulato dal modem (hehehehe).
>
>2) I modem V90 e successivi passano attraverso gli ADC/DAC della
>centrale dal lato client, ma poi il segnale arriva al provider senza
>conversione. Quindi l'utilizzo della parola modem in questo caso e`
>diverso, perche' il dispositivo del provider non si connette
>direttamente al modem dell'utente, ma all'ADC/DAC della centrale
>telefonica dell'utente. Allora un modem V90 non e` un modem, e` forse
>un "terminal adapter V90, modem V34"?
>
>3) I dispositivi ISDN non subiscono conversioni da parte di ADC,
>perche' la linea del cliente viene connessa alla centrale telefonica
>attraverso un'apposita scheda. Quindi in realta` se uno si collega
>tramite ISDN il suo modulatore/demodulatore e` collegato con quello
>della centrale telefonica, non con quello del destinatario.
>
>4) Nel caso DSL sulla linea del cliente sono collegati due dispositivi
>(in realta` la scheda e` una sola, quindi questa voce e` imprecisa):
>l'ADC/DAC per la voce e, separato da un filtro, il
>modulatore/demodulatore DSL. Si sono dimenticati di coniare una nuova
>definizione per questa situazione: poteva andar bene "X.NET connector"
>visto che la parola terminal non va piu` di moda, invece vanno di moda
>X e NET.
>
>In tutti e quattro i casi i segnali che passano sui cavi sono
>modulati. In tutti e quattro i casi la trasmissione e` digitale, visto
>che i computer trasmettono dati (ma se facciamo una webfonata la
>trasmissione e` analogica o digitale?:) In tutti e quattro i casi il
>segnale puo` essere visto come un segnale analogico, visto che se si
>collega idealmente un oscilloscopio non ci sono mai onde
>quadre. Naturalmente quando si va in fibra ottica le cose si
>complicano, perche' un impulso luminoso puo` essere idealizzato sia
>con uno stato di acceso/spento e quindi digitale, sia come un
>pacchetto d'onda, e quindi un segnale modulato.
>
>Anche una scheda ethernet e` sostanzialmente un modem, ma nessuno la
>chiama cosi`. Forse potremmo dare una definizione di modem da mettere
>sui dizionari: "Dispositivo che modula un segnale digitale di un
>computer per trasmetterlo a distanza lungo una linea telefonica;
>amenoche' la linea sia ISDN, e in quel caso lo chiameremo terminal
>adapter, perche' tutto quello che gira intorno a ISDN dev'essere piu`
>fumoso del necessario; amenoche' la connessione sia DSL, e in quel
>caso lo chiameremo X.NET connector DSL."
>
>In definitiva l' X.NET connector DSL formatta i dati tra il
>dispositivo analogico HID dell'utente e il sistema di
>contabilizzazione digitale mediatico globale, contribuendo alla
>creazione di una sinergia XML sicura e consolidata. Risparmierete
>cinque centesimi per ogni transazione!
>
>Buona formattazione a tutti i vostri modem!
>
con buona pace, credo, di tutti.
Best regards.
Denis Bratti
denisbratti@tin.it
2003-06-25
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