Semi-OT: il sw libero e politica...

Micky Del Favero micky@mesina.net
Mer 16 Maggio 2007 00:32:43 CEST


Massimo <massimo@mail.studiomasson.it> writes:

> http://www.softwarelibero.it/il-bene-dellitalia-il-governo-ha-convinto-microsoft-passare-al-software-libero

Leggo:

        Questo darà anche applicazione all'aspirazione di promuovere il
        software libero da parte della Conferenza dei Rettori delle
        Università Italiane secondo cui "il Software Libero è una
        risorsa fondamentale per l'Università italiana"
        (http://www.fondazionecrui.it/link/?ID=2746).

        Citiamo infatti dal programma dell'Unione:
        "dovremo tradurre in pratica le dichiarazioni di principio in
        favore della diffusione dell'Open Source nelle
        amministrazioni. Questa risorsa allevierà la dipendenza dalle
        onerose licenze commerciali." (pag. 37) e ancora "Per rendere
        libero lo spazio informativo dobbiamo garantire pluralità e
        libertà, ma anche: [...] valorizzazione e incentivazione delle
        licenze non commerciali, del software open source e degli
        standard aperti." (p. 264).

Che tradotto significa: diamo il contentino ai rettori facendo solo
demagogia e lasciamo che micro$oft si ingrassi a nostre spese, anche se
quel, poco alla fine, codice che scriveranno nell'ambito di questo
progetto sarà rilasciato sotto una licenza libera questo sarà stato,
comunque, scritto usando tecnologie non libere perché micro$oft imporrà,
magari regalando le licenze, Vista su tutte le macchine e quel che è
peggio le licenze "educational" o "academy" o come cavolo si chiamano
faranno sì che gli studenti/ricercatori/professori imparino ad usare la
roba (altra definizione non mi viene) micro$soft e non saranno più
capaci di cambiare in nome della "produttività personale" perdendo di
vista (è proprio il caso di usare questo termine) la possibilità di
avere la libertà di scegliere cosa usare e come usarlo.
Questo fatto è estremamente grave perché si ripercuoterà anche nelle
aziende fuori dell'università che non riusciranno a trovare persone
capaci di usare qualcosa di diverso da windoze (gente laureata in
informatica messa davanti ad emacs si spaventa perché non è come
word...) facendo sì che si continuino a dover pagare le licenze a
micro$oft contribuendo a soffocare chi produce software libero in Italia
e quindi riducendo la ricchezza del nostro paese, ricchezza intesa non
solo come ricchezza personale ma anche come ricchezza dello stato perché
le licenze di vista non aumentano di certo il PIL italiano.

La notizia non è che il governo italiano è riuscito ad imporre a
micro$oft l'opensource ma invece che micro$oft si è garantita solo
un'altra fetta di mercato con l'aiuto del nostro governo. 

È notizia di oggi che l'attuale CEO di micro$oft, Steve "Monkey Boy"
Ballmer (http://www.ntk.net/media/dancemonkeyboy.mpg) è ritornato alla
carica contro l'Open Source dopo che qualche tempo fa aveva dichiarato
che "every user of the open source Linux system could owe his company
money for using its intellectual property"
(http://www.theregister.co.uk/2006/11/20/microsoft_claims_linux_code/
http://en.wikipedia.org/wiki/Steve_Ballmer) dichiarando che ben 265
brevetti micro$oft sarebbero impropriamente usati in progetti open
source, l'azienda da lui diretta viene, quindi, danneggiata da
concorrenza sleale e per questo motivo farà valere i propri diritti. 
Se questo è essere aperti...

> Lungi da me qualsiasi commento, appunto, "politico", se non il fatto
> che spero proprio che in un modo o nell'altro il software libero venga
> un po' più riconosciuto...

questo non è riconoscere il software libero, è dare in pasto il nostro
futuro ad un'unica azienda, azienda che per di più porta ricchezza e
incrementa il PIL in un paese extra europeo.

L'Università deve essere aperta e libera, continuando a stringere
accordi con chi cerca in tutti i modi di limitare la libertà di altre
persone o aziende di produrre software accampando assurde scuse sulla
proprietà intellettuale non si fa altro che imprigionare il sapere e
opprimere la ricerca limitando la libertà di scegliere dei ricercatori,
gli stessi ricercatori che dovranno formare chi un domani dovrà prendere
decisioni...

'notte, Micky
-- 
What's this hash prompt on my terminal mean?
Micky Del Favero  -  System Manager  &  BOFH


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