[Flug] Mozione per il consiglio comunale di Firenze sul software libero
Al Papin
alpapin@yahoo.com
Mer 31 Gen 2001 22:30:36 CET
Come vi avevo promesso ho scritto una bozza di mozione
per il consiglio comunale di Firenze per introdurre il
software libero. Riprendo un pò quello che abbiamo
detto nel convegno di Dicembre e la lettera sulla
soggezione dello stato italiano alla microsoft che
introdusse Sarcinelli in quel'occasione.
La forma burocratica è quella delle mozioni, purtroppo
esteticamente non è un gran che.
Vi chiedo suggerimenti e correzioni (vorrei evitare di
scrivere cazzate) e, se qualcuno ne sa qualcosa, anche
consigli per evitare di fare affermazioni che mi
potrebbero essere contestate in tribunale da Microsoft
(ho già ricevuto qualche "strana" telefonata.
Sono conscio che questo è uno squallido tentativo di
strumentalizzare una giusta battaglia politica per il
mio interesse personale e le mie basse aspirazioni
(miro a divenire governatore della galassia, come
sapete) quindi accetto critiche feroci ma non mi
esimerò dal rispondere per le rime!
Ciao
Alessio Papini
-----------INIZIO MOZIONE--------------------------
Tipologia: Mozione
Proponente: Alessio Papini
Oggetto: Introduzione di Software libero e a codice
aperto nella Pubblica Amministrazione
Letto l'appello seguito da numerose firme di
professionisti comunque legati al mondo informatico,
operatori della pubblica
amministrazione e altri cittadini dal titolo
"Soggezione informatica dello Stato italiano alla
Microsoft" che mette in evidenza il
forte sbilanciamento da parte della Pubblica
Amministrazione verso l'impiego pressochè esclusivo di
prodotti software di una sola
azienda (Microsoft) sia per quel che riguarda i
Sistemi Operativi che per le applicazioni cosiddette
da ufficio (word processor, data-
base, presentazioni, "client" di posta elettronica,
ecc.): si consideri che tale situazione ha instaurato
un fortissimo monopolio sui
prodotti software;
considerato che nello stesso appello si rileva come
dei pacchetti software sopra indicati vengano messe
sul mercato di continuo
nuove versioni dei prodotti, all’atto pratico diverse
dalle precedenti solo per pochi dettagli o poche
marginali funzioni, e che, come
ogni utilizzatore di strumenti informatici ha avuto
modo di osservare, normalmente esiste compatibilità
verticale tra gli stessi
prodotti, ma solo dall’alto verso il basso (e cioè
dall’ultima versione verso le precedenti) e non dal
basso verso l’alto (e cioè dalle
precedenti alle successive); derivando così che se un
qualunque ufficio della Pubblica Amministrazione che
ha acquistato i prodotti
Office, poniamo, della serie 2000 trasmette per posta
elettronica o tramite floppy disk un documento
elaborato con questa versione
ad un altro ufficio che utilizza ancora i prodotti
Office della serie precedente, quest’ultimo non sarà
in grado di leggerlo. Si tratta in
pratica di una costrizione piuttosto discutibile ad
acquistare sempre, a caro prezzo, il prodotto più
recente;
Osservato che l'acquisto delle nuove versioni del
software Microsoft rappresenta una spesa ingente del
totale della spesa
informatica, con costi che si avvicinano a quelli
sostenuti per l'acquisto dell'hardware dei modelli più
recenti di personal
computers;
visto che tali stanziamenti di spesa potrebbero esere
meglio investiti per potenziare il servizio di rete
pubblico, ad oggi di
potenzialità insufficiente o per la promozione di una
maggiore alfabetizzazione informatica dei cittadini;
evidenziato che contestualmente alla soggezione della
Pubblica Amministrazione ai prodotti Microsoft si
registra il, cronico
e incomprensibile disinteresse per il mondo del
software libero in particolare per sistemi operativi
ormai molto validi (come Linux)
e altri prodotti da ufficio funzionanti anche sotto
windows e dalle caratteristiche sovrapponibli a quelli
dei prodotti Microsoft e che
possono essere acquisiti anche gratuitamente;
osservato anche che la frequente presentazione da
parte di siti pubblici di documenti in formato
"Microsoft word" (quasi che questo
fosse l’unico programma di videoscrittura esistente
sul mercato) opera di fatto una indebita e gratuita
(almeno si facciano pagare
per la pubblicità) promozione di una società
commerciale ai danni di altre;
Considerato il delicatissimo aspetto, trattando la
presente mozione di enti pubblici, della sicurezza
informatica, si fa presente come
l'impiego di prodotti proprietari di aziende che non
rilasciano il codice con cui sono stati prodotti i
programmi rendi di fatto
impossibile anche ad esperti sapere esattamente cosa
quel programma fa o può fare. E' noto che alcuni
programi proprietari sono in
grado di inviare via internet notizie provenienti dal
computer su cui sono installati a computer remoti,
anche all'insaputa
dell'acquirente: questo aspetto sconsiglierebbe quanto
meno l'impiego di software proprietari su personal
computers su cui siano
depositati riservati e di valore. Il rischio sopra
esposto ha convinto alcuni paesi tra cui la Cina a
dotare la propria Amministrazione
pubblica esclusivamente di software a codice aperto
(open source);
in considerazione che fra breve saranno avviati corsi
di riqualificazione informatica per i dipendenti
comunali;
Rilevato che internet e l'impiego di strumenti
informatici diverrà sicuramente un obbligo per ogni
abitazione civile di qui a pochi
anni e che non sembra davvero opportuno che in ogni
casa ci sia soltanto software prodotto da una sola
azienda e il cui codice non
è noto a nessuno tranne ai produttori, aprendo così
scenari preoccupanti almeno in potenza;
si invita l'Amministrazione Comunale
ad invitare gli enti pubblici ad acquistare pacchetti
per ufficio al minor costo allorché siano state
riscontrate in offerta
concorrenziale caratteristiche comparabili di facilità
d’uso e rispondenza dei singoli prodotti alle esigenze
degli enti stessi (specie
laddove queste si identifichino, come normalmente
accade, nella semplice produzione di documenti o in
altre elementari funzioni)
nonché a verificare se analoghe caratteristiche sono
assicurate da prodotti che possono essere acquisiti
gratuitamente;
ad inserire nel programma dei corsi di
riqualificazione informatica per i dipendenti comunali
anche l'impiego del sistema
operativo Linux e di altri prodotti di free software e
open source e ad indirizzare i dipendenti all'impiego
esclusivo nella spedizione
di documenti di formati di salvataggio/interscambio
leggibili da qualsiasi altro programma di scrittura
(ad esempio formato rtf) e
non semplicemente documenti nell'ultima versione
disponibile del programma di word processing di cui
dispongono;
ad attivarsi per fare politiche per diffondere
maggiormente il software libero e open source nelle
scuole e presso tutti i cittadini.
Alessio Papini, capogruppo Verdi Comune di Firenze
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