[Flug] Re: [Tech] remailer flug
Leandro Noferini
lnoferin@cybervalley.org
Sab 18 Gen 2003 22:36:44 CET
Franco Bagnoli scriveva:
> > > Cari amici,
> >
> > Come esordio fanfaniano non è male... ;-)
>
> non pensavo che sarebbe stata interpretata cosi'...
In effetti anche un "Compagni lavoratori" sarebbe stata foriera
probabilmente di incomprensioni.....
;-)
> > Un "sottogruppo" degli amministratori del serverone stesso; per il resto
> > dobbiamo sentire loro. In ogni caso, che intendevi con "rischioso"?
>
> e' mai successo che un amministratore di un remailer anonimo abbia avuto
> problemi con la legge?
Sì, l'amministratore del "primo" remailer (anon.penet.fi) che si trovava
in Finlandia ebbe problemi perché la simpatica chiesa di Scientology lo
obbligò (con la polizia) a dare il nome di un suo utente.
La vicenda (che spero venga approfondita da chi ne sa più di me) ha
portato allo sviluppo di un nuovo tipo di remailer con il quale neanche
l'amministratore può associare gli utenti con gli indirizzi usati.
> > > 2) come è venuto in mente
> >
> > Per quanto mi riguarda un paio/tre di ragioni:
> >
> > - uso da tempo questo tipo di servizio e quindi mi pare giusto aiutare
> > la rete;
> >
> > - inoltre dai tempi dell'hacklab all'interno del Flug è presente un
> > "sottogruppo" interessato alle questioni relative alla protezione
> > della privacy in internet;
> >
> > - mixmaster, il programma in questione, ha cambiato licenza passando ad
> > una licenza libera e quindi è diventato possibile usarlo sul serverone
> > rispettando il manifesto e le regole del Flug.
>
> conciso ed esauriente.
Grazie.
> > > 3) perché?
>
> > Non vedrei niente di diverso da mettere su un server web, ftp o che
> > altro se non fosse che l'argomento della privacy in rete è diventato
> > quanto mai scottante e delicato.
>
> dai, non farti pregare, sviluppa questo tema.
Quanto mi dai? ;-)
Ci provo ad un livello estremamente banale perché ora non ho
voglia/possibilità di approfondire: l'uso di questo tipo di programma
permette di avere un livello di anonimato pari a quello considerato
normalissimo con la posta cartacea. Tutti consideriamo normale spedire
lettere usando buste chiuse, non mettere sempre in bella evidenza il
mittente e usare caselle postali; questo nonostante che la posta
cartacea sia per sua natura più difficile da tracciare della posta
elettronica.
Invece l'uso di strumenti equivalenti nella posta elettronica come la
crittografia e la certificazione con la firma, i remailer, i nym sono
considerati strumenti da "hacker", considerati al limite della legalità
(e probabilmente ci andranno anche); insieme chiedere di tracciare la
posta elettronica (per combattere il terrorismo, i pedofili o altri
colpacci mediatici) è presentato come *facile*, *necessario* e alla fine
*normale*.
Per quanto mi riguarda è necessario diffondere il più possibile l'uso di
questi strumenti perché più siamo più possiamo difendere questi spazi di
libertà.
--
Ciao
leandro
Tessera n° 17 dell'ata-F-lug
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